Leggete questa storia e pensate alla guerra di Libia che ogni giorno porta in rosso il bilancio statale e va avanti senza copertura finanziaria

C'era una volta la democrazia

Una volta i parlamentari si opponevano alle nuove spese militari e avevano a cuore che nessuna tassa di guerra fosse imposta senza il loro consenso

C'era una volta un re che voleva fare le guerre e aveva bisogno di imporre nuove tasse. Ma il parlamento non voleva. Bombardamento Nato

Questa è la storia del parlamento inglese che esigeva l'applicazione di un principio fondamentale della Magna Charta: "No taxation without parliamentary consent". Ossia nessuna tassa senza consenso parlamentare.

Per la sua dura opposizione alle spese militari, il parlamento inglese venne sciolto per due anni consecutivi, nel 1625 e 1626, da Carlo I. Ma il re fu costretto a convocare il parlamento per nuovi prelievi fiscali indispensabili per coprire le spese delle sue campagne militari, che anche allora erano "umanitarie" (si trattava di una spedizione in soccorso degli ugonotti assediati a La Rochelle).

Il Parlamento presentò la Petition of Rights (Petizione dei diritti), in cui si chiedeva al re di non applicare tasse senza consenso dei rappresentanti del popolo. Ma dato che il re non voleva rinunciare alla sue velleità militari, sciolse il parlamento e governò in modo assolutistico, con imposizioni fiscali gravose per il mantenimento e il rafforzamento della flotta regia (la tassa si chiamò Ship-money).

Per lunghi 11 anni,  dal 1629 al 1640, il Parlamento non venne più convocato e il periodo fu chiamato "la lunga tirannia". Nel 1641 fu presentato un documento (la Grande Rimostranza) che stabiliva il controllo parlamentare sulle forze armate. Carlo I considerò inaccettabile che il parlamento potesse controllare l'esercito e fermare le guerre. Mandò allora i soldati a far arrestare i leader dell'opposizione. Questi ultimi furono avvertiti in tempo e riuscirono a mettersi in salvo. E cominciò la sollevazione popolare contro un re che spendeva i soldi dei sudditi in guerre senza controllo parlamentare. Vi furono anche altre motivazioni che indussero gli inglesi alla sollevazione popolare, ma questa che avete letto è sicuramente una delle più importanti in quanto suscitò un principio di per sé rivoluzionario: l'indignazione.

A capeggiare la rivolta contro le spese belliche "without parliamentary consent" allora non c'erano personaggi del calibro e del valore di Pierluigi Bersani.

Scrivendo questa storia non posso che pensare alla guerra di Libia che ogni giorno porta in rosso il bilancio statale e va avanti senza copertura finanziaria, nell'indifferenza della maggioranza dei parlamentari.

Tanto stanno spendendo soldi nostri. E lo fanno senza chiederci un parere, senza convocare neppure un'assemblea per sondare gli umori degli iscritti e degli elettori, nonostante il partito di opposizione si definisca democratico. Eppure c'è Internet, si possono fare rapidi e gratuiti sondaggi online sui siti dei partiti. Potrebbero almeno per sentire cosa ne pensano i cittadini e conteggiare le loro opinioni favorevoli e contrarie. C'è qualcosa che non va.

C'era una volta la democrazia.

Articoli correlati

  • La NATO vuole il 5%
    Editoriale
    Il vertice NATO dell’Aja punta al raddoppio delle spese militari

    La NATO vuole il 5%

    Già oggi la NATO nel suo insieme spende dieci volte più della Russia in ambito militare. E se si guarda alla sola Europa — somma dei bilanci militari dei Paesi dell’Unione Europea e del Regno Unito — la spesa militare europea è tre volte superiore a quella russa. Con il 5% supererebbe le sei volte.
    25 giugno 2025 - Alessandro Marescotti
  • Uniti contro il genocidio, la guerra e il riarmo: il 21 giugno a Roma
    Pace
    Albert, bollettino pacifista settimanale dal 16 al 22 giugno 2025

    Uniti contro il genocidio, la guerra e il riarmo: il 21 giugno a Roma

    Mobilitazione in vista del vertice Nato dell'Aja del 24 e 25 giugno che vuole raddoppiare le spese militari. Le informazioni utili per raggiungere Roma. Un elenco dei temi che contestiamo alla Nato, dallo schieramento dei nuovi euromissili all'intesa militare con i criminali di guerra israeliani.
    18 giugno 2025 - Redazione PeaceLink
  • Verso il vertice Nato: le voci che dicono no al riarmo europeo
    Pace
    Albert, bollettino pacifista settimanale dal 9 al 15 giugno 2025

    Verso il vertice Nato: le voci che dicono no al riarmo europeo

    Dal 24 al 25 giugno si terrà all’Aja il vertice Nato. In risposta, il movimento pacifista europeo alza la voce: basta riarmo, stop al genocidio, no all'escalation bellica di Israele
    15 giugno 2025 - Redazione PeaceLink
  • Marcia per la pace da Brescia alla base atomica di Ghedi il 10 maggio
    Disarmo
    Fine settimana con iniziative a Ghedi, Roma, Bologna, Siena, Foggia e Amendola

    Marcia per la pace da Brescia alla base atomica di Ghedi il 10 maggio

    Esiste una "cooperazione nucleare" tra Ghedi e gli F-35 di Amendola. Rappresenta un ingranaggio chiave nella catena di comando nucleare della NATO, che coinvolge l’Italia come Paese “ospitante” di ordigni atomici pur non essendo formalmente una potenza nucleare. Nel pomeriggio convegno a Foggia.
    10 maggio 2025 - Redazione PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.8.16 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)