Nucleare. Il referendum visto da Kyoto

Mi veniva la pelle d'oca guardando gli italiani che esercitavano il potere della democrazia

Un mio amico italiano ha detto: «La democrazia non può funzionare se il demos (il popolo) non può esercitare con coscienza il kratein (governo)». Oggi ce lo hanno dimostrato gli italiani. E li ammiro.
Naoko Okada

Sono troppo emozionata. Stanotte (la notte di domenica) ho fatto la nottata, guardando le percentuali dell’affluenza al referendum in Italia aumentare incessantemente mi era passato il sonno. Stasera ero attaccata al PC, superato il quorum aspettando il risultato con il fiato sospeso mi veniva la pelle d’oca, guardando i miei amici esercitare il potere della democrazia. Sento che i miei affanni di questi mesi sono stati ripagati, almeno da questa parte, nella terra che amo. Una rivoluzione meravigliosa, i numeri schiaccianti del «sì» sono da brividi.
Mi viene in mente la frase di un mio amico italiano: «La democrazia non può funzionare se il demos (il popolo) non può esercitare con coscienza il kratein (governo)», oggi ce lo hanno dimostrato gli italiani. Scorie nucleari


Invece nella terra dove vivo sono preoccupata da giorni, non so quali comportamenti dobbiamo adottare, ora che abbiamo saputo che di tutto quello che credevamo fosse fatto  seguendo la buona volontà, dalle autorità, persino dalla Croce Rossa, non possiamo fidarci.

Ci sono polemiche per la capacità del Primo Ministro di gestire la situazione di emergenza. Ma i politici sembrano ignorare l’esigenza principale del popolo: sistemare il più presto possibile la situazione della centrale nucleare di Fukushima, che è tuttora di emergenza.

Ma il vero motivo per il quale vogliono far dimettere il Primo Ministro è perché ha dichiarato la sua intenzione di diminuire le centrali nucleari (il partito dell’opposizione, il Partito Liberal Democratico è quello che da sempre ha sostenuto le centrali nucleari).


A distanza di tre mesi dal terremoto i giapponesi ancora non possono tirare il sospiro di sollievo. I dati odierni della Polizia Nazionale dicono che i numeri dei morti sono di 15.424 e quelli dei dispersi 7.931. Secondo il sondaggio della NHK (emittente televisiva) effettuato interpellando i sindaci di 42 città nelle tre province Fukushima, Miyaghi e Iwate tra il 31 maggio e il 3 giugno, il 62% di queste città tuttora non ha prospettive per la ricostruzione.


La NISA (Nuclear and Industrial Safety Agency) ha annunciato ieri è stato rintracciato lo stronzio-89 e lo stronzio-90  nell’acqua marina vicino alla centrale di Fukushima. Nelle vicinanze del reattore 3 è stato rintracciato lo Stronzio-90 pari a 7,300 becquerel per un litro d’acqua, una concentrazione 240 volte  superiore al limite di sicurezza stabilito dallo stato. Lo Stronzio ha un tempo di smaltimento non breve, 29 anni, e facilmente si accumula nelle ossa una volta assunto dal corpo umano, ed è conosciuto come la causa della leucemia e del tumore delle ossa.


Urge sempre trovare una sistemazione per  l’acqua contaminata stagnata, oltre 100 mila tonnellate dai reattori della centrale di Fukushima, che secondo i calcoli, a fine mese inizierà a straripare in mare. Ma l’apparecchio per la depurazione dell’acqua contaminata ha già trovato numerosi problemi anche solo nell’installazione: la pompa non manda correttamente l’acqua, il collaudo che doveva iniziare il 10 giugno sta ritardando.


Più ci penso e più provo ad affrontare la realtà più mi cresce l’ansia.

Anche se molta gente sembra essere sotto sonniferi, il loro inconscio la sta accumulando.

Ma almeno oggi voglio essere solo felice. Per l’Italia che si è salvata dalle centrali nucleari, un’altra forma delle bombe atomiche. Per gli italiani che hanno saputo cambiare rotta con la voce del popolo, superando ogni impedimento dell’autorità. Per i miei amici, che hanno saputo dimostrare che è il popolo a possedere il potere. Li ammiro.

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