Emergency è oggi un riferimento per rispondere a domande così difficili

Cosa possiamo fare noi semplici cittadini per aiutare concretamente la popolazione afghana?

Riportiamo la risposta a una lettrice di PeaceLink che ci scrive ponendo questo interrogativo. Mentre migliaia di persone rendono omaggio a Gino Strada, occorre raccoglierne tutti l’eredità, fatta di aiuto concreto alle vittime dei conflitti e di utopia per porre fine alla guerra.
20 agosto 2021
Redazione PeaceLink

Buongiorno,

per aiutare concretamente la popolazione cosa possiamo fare come semplici cittadini?
Vent'anni fa almeno si facevano manifestazioni o altre iniziative ma ora come possiamo reagire?
F. D.
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Questa è una email che PeaceLink ha ricevuto e che esprime bene lo stato d'animo di tante persone che vorrebbero fare qualcosa in questo momento. Questa è stata la nostra risposta.
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Cara F. D.
la cosa più concreta che possiamo fare è sostenere Emergency, che in Afghanistan ha salvato vite umane mentre la guerra era in corso. Oggi con il ritiro delle truppe occidentali lo scenario è cambiato. Ma continua ad essere urgente l'aiuto alla popolazione afghana. Emergency continua ad operare, senza il suo fondatore Gino Strada, ma con lo stesso slancio di prima. Questo slancio va sostenuto da coloro che vogliono offrire un aiuto concreto.
Se vuoi fare qualcosa di utile e concreto sostieni Emergency! Afghanistan
Ma vi è anche un'altra cosa che possiamo fare: opporci alla guerra.
Opporci alle bugie della guerra.
Opporci ai nostalgici del ventennio di guerra.
Questa è stata la missione di Gino Strada: opporsi alla guerra, sempre e comunque.
Anche alla guerra "umanitaria".
Senza se e senza ma.
Gino Strada aveva una indipendenza totale di pensiero, era lontano dal Palazzo. Ha denunciato le falsità della guerra in questi venti anni.
Per venti anni ci è stato detto che gli Stati Uniti e la NATO erano andati per risolvere i problemi dell'Afghanistan con una guerra giusta, in difesa dei diritti delle persone e portando tantissimi aiuti. Tutto questo si è rivelato un enorme inganno per l'opinione pubblica che è stata anestetizzata dalla propaganda.
Molti hanno creduto in buona fede che ci fossero dei miglioramenti, ma era propaganda militare e i documenti top secret rivelati dal Washington Post lo attestano. E oggi scopriamo che l'Afghanistan non è migliorato con la missione NATO ma è regredito. Vent'anni di guerra hanno stremato la gente. La popolazione - è bene comprenderlo - non ha sostenuto i militari americani, i militari europei, neppure quelli italiani, perché non erano i liberatori ma gli occupanti. La popolazione non ha sostenuto neppure l'esercito militare afghano armato e addestrato dalla missione militare USA/NATO. Guerra in Afghanistan I talebani hanno ripreso il controllo dell'Afghanistan nonostante fossero militarmente in minoranza (75 mila rispetto a un esercito afghano di 350 mila unità). I talebani non avevano aerei mentre le forze armate del governo aghano avevano aerei, elicotteri e droni (non parliamo di quelli americani ma di quelli dati in dotazione al governo afghano). Gli Stati Uniti avevano speso la bellezza di 82 miliardi di dollari per rendere l'esercito del governo afghano assolutamente superiore rispetto ai talebani. E' una favola quella che i talebani avrebbero conquistato l'Afghanistan per la loro superiorità militare. La verità è che il governo afghano era un governo fantoccio.
Il nostro compito di pacifisti è quello di sgombrare la mente, la nostra in primis, da ogni menzogna di guerra, perché se siamo offuscati dalle menzogne non siamo liberi di comprendere e di prendere posizione. Senza la verità, senza la ricerca della verità, noi siamo un'opinione pubblica manipolata.
Dobbiamo documentarci, ricercare, discutere, condividere.
Su PeaceLink troverai ogni giorno questo sforzo, condividi con i tuoi amici quello che trovi di interessante.
Il cambiamento comincia dentro di noi.
Il nostro compito è quello di riprendere in mano lo spirito di Gino Strada che sapeva coniugare la concretezza dell'azione - salvare le persone vittime della guerra - con la dimensione della speranza. La speranza concreta di un futuro in cui la guerra venga messa al bando come barbarie. Gino Strada non è arrivato a vedere quel futuro, spetta a noi raccoglierne l'impegno.
Tu, noi tutti, possiamo diventare parte della soluzione mentre la guerra fa parte del problema.
Un cordiale saluto
Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
www.peacelink.it
"Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo". (Gandhi)
 
 
Note: L’ultima intervista di Riccardo Iacona a Gino Strada per Presa Diretta https://twitter.com/Presa_Diretta/status/1427248211790639104?s=20

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