Lo scontro in Ucraina potrebbe degenerare in una guerra nucleare
Phillips P. O'Brien, autorevole docente di studi strategici all'Università di St Andrews, nel suo recente articolo sul Bulletin of the Atomic Scientists, ha posto una riflessione che dovrebbe scuotere le coscienze di tutti: "Ormai avrebbe dovuto esserci una guerra nucleare, almeno secondo i modelli accademici del comportamento statale". L'Ucraina, negli ultimi due anni e mezzo, ha compiuto azioni che avrebbero potuto innescare l'uso di armi nucleari da parte della Russia. Eppure, ciò non è accaduto.
La "tigre di carta"
L'Ucraina ha condotto una campagna offensiva contro la Crimea, ha attaccato infrastrutture militari e strategiche sul territorio russo, spingendosi persino a colpire obiettivi cruciali persino a Mosca. Le truppe ucraine hanno addirittura invaso il territorio russo in operazioni militari mirate nelle regioni di Kursk e Belgorod. Queste azioni, potenzialmente scatenanti una reazione nucleare, non hanno ricevuto tale risposta. Ciò ha spinto molti a vedere la Russia come una “tigre di carta”, una potenza incapace di reagire con la forza nucleare temuta da decenni.
Eppure, pensare che il rischio di una guerra nucleare sia ormai sventato, o irrilevante, è un errore colossale. Questa convinzione dimostra uno stato di incoscienza collettiva che potrebbe condurci dritti verso il disastro. La storia è piena di esempi in cui la sottovalutazione del pericolo ha portato a catastrofi inimmaginabili. La Prima Guerra Mondiale iniziò tra incomprensioni e scelte avventate che avrebbero potuto essere evitate. Allo stesso modo, oggi ci troviamo di fronte a un rischio nucleare reale, eppure lo trattiamo come un'eventualità troppo lontana per preoccuparci.
L'incoscienza nucleare
L'incoscienza è il più grande pericolo di fronte a noi. La distrazione, l’indifferenza, o peggio, la fiducia cieca che “non accadrà a noi”, potrebbero condurci sull'orlo di un conflitto nucleare. Le armi nucleari esistono, sono pronte, e basta un errore, una decisione avventata, per scatenare l’irreparabile. Eppure, la riluttanza ad affrontare questa verità genera un’illusione di sicurezza.
Come ha giustamente sottolineato O’Brien, siamo a un passo dal baratro, ma molti continuano a vivere come se nulla fosse. La guerra in Ucraina non è solo una tragedia per chi è direttamente coinvolto, è una minaccia globale. La possibilità di un’escalation nucleare è reale e deve essere presa con la massima serietà.
Un risveglio necessario
Ogni giorno in cui il conflitto prosegue ci avvicina a un punto di non ritorno. Le potenze mondiali, le organizzazioni internazionali e i singoli cittadini devono agire con urgenza. Non possiamo permettere che l’incoscienza globale - prima di tutto quella dei decisori politici - ci faccia ripetere gli errori del passato. Non possiamo accettare che l’umanità rischi un futuro segnato dalla devastazione nucleare.
È tempo di svegliarci, di aprire gli occhi di fronte al pericolo e di chiedere a gran voce una soluzione diplomatica al conflitto in Ucraina. La pace non è un’utopia, è una necessità.
Un interesse superiore
Lenin non era un pacifista ma nel 1917 decise di porre fine alla guerra nonostante le gravi perdite territoriali. Fu criticato anche dal suo partito. Ma fece una scelta in nome di un interesse superiore. Oggi l'interesse superiore è ancora più grande: è la nostra sopravvivienza di fronte al rischio di catastrofe nucleare.
Quello che vedrete nel video qui sotto potrebbe accadere in pochi minuti, in una notte, mentre dormiamo.
Solo una presa di coscienza globale può far scendere in campo l'umanità contro la catastrofe che incombe. Ogni guerra nasce dall’incapacità di comprendere. Se non ci risvegliamo adesso, potremmo essere destinati a commettere lo stesso fatale errore, quello della leggezza e della minimizzazione. Ma questa volta con esiti devastanti per l'intero pianeta.
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