Perché Di Maio attacca la Francia e non critica Trump
Attacco frontale alla Francia.
E' già la seconda volta che il vicepresidente del governo italiano Luigi Di Maio attacca la Francia. Prima dando sostegno ai gilet gialli ("non mollate!"). Poi accusandola di alimentare le migrazioni con il suo colonialismo ("sanzionare quei paesi che non decolonizzano l’Africa").
Tutto ciò fa enormemente piacere a Trump che punta a schiaffeggiare l'Europa e a dividerla.
Ma soprattutto mi chiedo: perché Di Maio se la prende con il colonialismo francese se l'Italia soffre da sempre dell'imperialismo americano?
O Di Maio è un fesso (e non lo credo) o ha capito che quest'azione di logoramento dell'Europa (attaccando la Francia) incontra i favori di Trump il quale ricambia con trattamenti di riguardo (in tempi di protezionismo economico e di diktat geopolitici americani, fa sempre comodo avere qualche esenzione, come nel caso dell'embargo petrolifero iraniano).
Il governo italiano si sta dimostrando docilissimo con Trump per non essere bastonato e si sta dimostrando duro e scontroso con la Francia, ben sapendo di non correre alcun rischio.
Deboli con i forti, la massima italiana si rinnova con questo governo e con l'ineffabile ministro Di Maio.
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