Premio Ilaria Alpi: più di duecento i video presentati in concorso

3 maggio 2005

Si rinnova il successo ottenuto dalle nuove sezioni del Premio Ilaria Alpi istituite nel 2004: sono 40 i partecipanti al premio Europa, riservato a giornalisti europei (il doppio rispetto al 2004) e 25 quelli al Premio Produzione, per i reportage inediti in lingua italiana (erano 16 nel 2004). L’ interesse che riscuote il Premio e la voglia di giornalismo qualificato che c’è anche oltrefrontiera evidenziano l’ottima qualità del lavoro che sono in grado di produrre i free-lance e i le etichette indipendenti.
Forte partecipazione delle redazioni dell’Europa occidentale (Spagna, Regno Unito, Svezia, Francia, Germania), ma non manca la voglia di farsi sentire delle nuove realtà europee emergenti (paesi est-Europa e Balcani). Diverse le tematiche affrontate ma l’attenzione è rivolta perlopiù alle vicende conflittuali dell’attualità internazionale.
Focus sugli esteri anche per i filmati partecipanti al Premio Produzione: numerosi i reportage presentati che raccontano di Africa e America latina, di cooperazione internazionale, quasi a dimostrazione di quanto il confine tra giornalismo free-lance e attivismo sociale sia labile. L’80% di coloro che concorrono a questa sezione ha meno di 32 anni.

I “numeri” del Premio Ilaria Alpi danno dunque un segnale evidente dell’importanza e l’interesse che il panorama giornalistico televisivo rivolge all’inchiesta. Sono 220 i video presentati al concorso nelle diverse sezioni, con un totale di 185 giornalisti partecipanti, di cui un terzo donne.

La tragedia dello Tsunami nel Sud-Est asiatico, l’infanzia violata, l’Africa, tra le tematiche più trattate nelle sezioni “storiche” del Premio. Come in ogni edizione moltissimi i reportage di guerra o su situazioni di post-conflitto. Colpisce però la scarsa presenza di inchieste sull’Iraq.
La mafia, la vita nelle periferie metropolitane, i disastri dell’inquinamento chimico e l’immigrazione clandestina gli argomenti più frequenti nelle inchieste riguardanti l’Italia. Circa 15 i filmati che concorrono per la sezione dedicata ai servizi in onda su tv locali e regionali, a dimostrazione della difficoltà che hanno le emittenti locali nel cercare di proporre, e realizzare, la denuncia giornalistica. Per la maggior parte arrivano da Puglia ed Emilia Romagna, ci sono poi Friuli, Veneto, Lombardia, Marche, Calabria.
Per i servizi in onda su televisioni nazionali è anche quest’anno la Rai in prima fila, con più di cinquanta video. Ma non mancano Mediaset e La7, e soprattutto le tv satellitari. Quindici infatti i filmati andati in onda su Sky Tv e RaiNews24. Presenti tre telestreet.

“L’undicesima edizione del premio Alpi consolida la caratteristica di una rassegna del giornalismo televisivo di inchiesta che non ha ormai uguali in Italia e che vede accrescere sensibilmente la sua dimensione internazionale grazie alla partecipazione di numerosi network europei” – così commenta i dati della partecipazione al Premio Italo Moretti, presidente della giuria che decreterà il vincitore – “Se era prevedibile la rappresentazione dello Tsunami e dei suoi disastrosi effetti, ci conforta la scelta di rappresentare realtà dimenticate dalla grande stampa, come quella dell'Africa, continente desaparecido nonostante la condizione tragica in cui vivono quelle popolazioni. La ridotta presenza del conflitto iracheno si spiega con la rinuncia da parte delle televisioni nazionali a mantenere in Iraq le proprie truppe, imposta da rapimenti e mancanza di sicurezza e dettata in alcuni casi dai governi europei. E’ davvero positiva, nella crisi del giornalismo d'inchiesta, la trattazione, per quanto riguarda l’Italia, di problemi ormai offuscati, come quello della mafia,o sempre attuali come l'inquinamento, o l'immigrazione prima di tutti gli altri. E premia l'apertura di una sezione riservata al giornalismo di coraggiosi autori, per così dire indipendenti, che riescono a sopravvivere tra mille difficoltà. Nel ricordo del sacrificio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, il premio Alpi continua così a mostrare quanto di meglio riesce a produrre un giornalismo che si pone come alternativa al sensazionalismo e all'effimero.”

Le giornate conclusive dell’undicesima edizione del Premio Ilaria Alpi si svolgeranno a Riccione dal 1 al 4 Giugno 2005. I premi saranno attribuita dalla giuria presieduta da Italo Moretti e composta da Ettore Mo, Luca Ajroldi, Alessandro Banfi, Claudio Brachino, Angela Buttiglione, Emilio Carelli, Antonio Di Bella, Emilio Fede, Giovanna Lio, Mauro Mazza, Paolo Meucci, Clemente Mimun, Paola Palombaro, Andrea Vinello, Romano Tamberlich. Si aggiungono per il Premio Produzione, Roberto Morrione, Paolo Ruffini, Gerardo Bombonato e Paolo Serventi Longhi e per il Premio Miran Hrovatin Stefano Paolillo e Gianfranco Rados.

Il premio Ilaria Alpi, ideato ed organizzato dall’Associazione “Ilaria Alpi - Comunità Aperta” è promosso da Regione Emilia Romagna, Comune di Riccione, Provincia di Rimini in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti dell'Emilia Romagna, RAI, Coop, BBC, MontBlanc, Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, Hotel Luna e Block 60.
Il Premio è patrocinato dall'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, dalla Camera dei Deputati, dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, dall'Ordine dei Giornalisti Nazionale e, da quest’anno, dalla Commissione Nazionale Italiana Unesco.

INFO
Ufficio Stampa
Francesca Ciarallo, Giuditta Lughi
0541 691640 – 349 2258341
fciarallo@ilariaalpi.it
www.ilariaalpi.it

Articoli correlati

  • "War is Over!", il corto di animazione ispirato alla celebre canzone
    Cultura
    Sean Ono Lennon sul palco degli Oscar 2024

    "War is Over!", il corto di animazione ispirato alla celebre canzone

    La guerra, gli scacchi, due sconosciuti che si affrontano in una partita a distanza
    La storia si preannuncia toccante e potrà servire a stimolare dibattiti e passi in avanti nella risoluzione dei vari conflitti, piccoli e grandi, "if you want it"
    18 marzo 2024 - Maria Pastore
  • «Occorre chiamare le cose col loro nome»
    Pace
    L’intervista al ministro degli Affari esteri palestinese

    «Occorre chiamare le cose col loro nome»

    Come fermare la guerra? Il ministro Riyad al-Maliki ripone le sue speranze nella comunità internazionale e resta fedele alla soluzione dei due Stati
    20 febbraio 2024 - Daniel Bax e Lisa Schneider
  • A Napoli un'iniziativa contro la guerra ha attraversato la città
    Alex Zanotelli
    Il 24 dicembre per ricordare la strage degli innocenti a Gaza

    A Napoli un'iniziativa contro la guerra ha attraversato la città

    Gli organizzatori: "A poche ore dal momento in cui porrete la statuetta del Gesù Bambino nei presepi, vogliamo ricordare i bambini che non sono più nelle proprie culle in tutta la Palestina: una strage degli innocenti barbaramente uccisi". Il corteo è stato guidato dal missionario Alex Zanotelli
    24 dicembre 2023 - Redazione PeaceLink
  • La tregua di Natale
    Editoriale
    Il nostro auspicio per questo Natale è che la lezione della Tregua del 1914 si ripeta

    La tregua di Natale

    Nel Natale del 1914, nelle trincee della Prima Guerra Mondiale, i soldati, stanchi della guerra, vollero condividere momenti di fraternità. Insieme, possiamo costruire un futuro in cui la Tregua di Natale non sia solo un ricordo del passato, ma un faro di speranza per generazioni a venire.
    24 dicembre 2023 - Redazione PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)