Bucarest- gli ex-ostaggi romeni in Iraq sono stati vittime di affaristi.

7 giugno 2005
Fonte: www.courrierinternational.fr - 27 maggio 2005

I 3 giornalisti ex-ostaggi in Iraq, sarebbero vittime del affarismo della loro guida americano-iracheno e di un ricchissimo romeno - siriano, accusati venerdì dalla procura di Bucarest, di avere “organizzato e finanziato” il loro rapito il 28 Marzo, vicino a Bagdad.
La procura ha affermato che “il rapito e le minacce fatte dal gruppo che ha detenuto per 55 giorni i 3 giornalisti e la loro guida in Iraq, avevano come obiettivo di creare una forte emozione nell’opinione pubblica romena, destinata ad attirare l’attenzione sul uomo d’affari Omar Hayssan”.
“O.Hayssan sperava, cosi, essere scagionato in qualche dossier nei quali era accusato di crimine organizzato e di numerose infrazioni economiche “ aggiungeva la procura.
M.Hayssan, aveva riconosciuto nella mattina, davanti alla corte d’appello di Bucarest avere organizzato l’invio dei tre giornalisti romeni in Iraq, per “avere una credibilità” come investitore presso le autorità irachene.
“ come conoscevo la giornalista del canale Prima TV Marie-jeanne Ion e suo padre”, Vasile Ion, senatore del partito sociale democratico (PSD, al potere fino a dicembre 2004)” gli ho proposto di andare in Iraq per fare delle interviste di nuovi responsabili politici e lei ha accettato” ha aggiunto M.Hayssan.
M.Hayssan e diventato fortunato nel immobile e nel agro-alimentare, ed era membro influente del PSD, di cui avrebbe finanziato le campagne elettorali, prima di esserne escluso nello scorso Aprile.
La guida dei giornalisti, l’americano – siriano Mohamed Munaf avrebbe contatto la direzione del quotidiano Romania Libera, con il quale Omar Hayssan aveva concluso dei contratti pubblicitari per le sue affari. “Il direttore di questo quotidiano ha subito designato Eduard Ohanesian, per questo documentario” ha detto M.Hayssan.
Dei dirigenti della stampa di Bucarest si sono pubblicamente interrogati sull’”ingenuità”, “i problemi deontologico “ e ,”il dilettantismo” di questo tipo di “patrocinio” di documentari di giornalisti in una regione pericolosa.
Quindi, Mohamed Munaf, avrebbe, finanziato il viaggio dei giornalisti, i quali dormivano in un albergo, fuori della “zona verde” rassicurata della capitale irachena.
Di più, la presidenza romena aveva indicato che le autorità sono state informate della loro presenza in Iraq, via la loro ambasciata a Bagdad, solo il giorno dopo il loro arrivo
Questo venerdi, qualche ora prima che la procura l’accusa, con M.Munaf, di avere “organizzato e finanziato” questa presa di ostaggi, M.Hayssan aveva confermato davanti alla corte d’appello avere avuto nessuna informazione sul rapito il 28 marzo, di Marie-jeanne Ion, Eduard Ohanesian, Sorin Miscoci, il cameraman di Prima TV, e Mohamed Munaf, tutti liberati domenica.
E’ solo il giorno dopo del rapito che lui ha ricevuto “una telefonata di un uomo che parlava in arabo, chiedendomi un riscatto di 4 milioni di euro per la liberazione dei giornalisti e della loro guida” dice O.Hayssan.
Mohamed Munaf e Omar Hayssan sono sotto mandato d’arresto preventivo, per un periodo di 29 giorni, rilasciato venerdì dalla corte d’appello di Bucarest per “terrorismo”.
Questo mandato d’arresto è stato dato nell’assenza de M.Munaf chi, dopo essere stato liberato domenica, è sempre detenuto in Iraq dalle forze americane, per degli interrogatori.
“tutto quello che voglio è sapere la verità su quello che ci è successo in Iraq. I colpevoli devono pagare, perché non capisco perché qualcuno dovrebbe inviare della gente alla morta” ha detto venerdì sera, Marie-jeanne Ion.

Note: Tradotto da Charlotte Bonin per www.peacelink.it
Il testo è liberamente utilizzabile per scopi non commerciali citando la fonte, l'autore e il traduttore.

Articoli correlati

  • Schede
    Il 26 maggio 2004 il New York Times riconobbe i propri errori pubblicando un articolo

    Le presunte armi di distruzione di massa di Saddam in Iraq

    Giornali come il New York Times, fino al 2003 ostili alla guerra, finirono per accettare come veritiere le affermazioni di Powell e per considerare ineluttabile l'intervento armato. A guerra terminata non fu trovata alcuna traccia di quelle fantomatiche armi.
    16 novembre 2023
  • Il Regno Unito riconosce i crimini dell'ISIS contro gli Yazidi
    Conflitti
    "Breaking News", una volta tanto in positivo

    Il Regno Unito riconosce i crimini dell'ISIS contro gli Yazidi

    Cercare giustizia è necessario per coloro che hanno perso la vita e per le vittime sopravvissute. E la storia merita di essere riconosciuta.
    2 agosto 2023 - Gulala Salih
  • Incarcerare Julian per poter incarcerare qualsiasi giornalista
    CyberCultura
    “Day X”, il giorno fatidico per Assange, si avvicina

    Incarcerare Julian per poter incarcerare qualsiasi giornalista

    Stella Moris Assange, moglie di Julian, ha tenuto una affollatissima conferenza stampa ieri a Ginevra dove ha annunciato che la data del pronunciamento dell’Alta Corte è vicina. Nel gergo degli attivisti, quel giorno è “Day X” mentre il giorno dell’estradizione di Julian, subito dopo, è “Day Y”.
    11 luglio 2023 - Patrick Boylan
  • Compie 52 anni Julian Assange e si manifesta per lui in tutta l’Italia
    CyberCultura
    3 luglio, il compleanno del co-fondatore di WikiLeaks

    Compie 52 anni Julian Assange e si manifesta per lui in tutta l’Italia

    Per festeggiare il giornalista australiano ancora in prigione, si sono tenute molteplici iniziative in una decina di località italiane.
    5 luglio 2023 - Patrick Boylan
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.16 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)