La Casa Bianca ha manipolato le informazioni sull´Iraq


Paul Pillar, che tra il 2000 e il 2005 è stato il massimo analista sui fatti del Medio Oriente dei servizi segreti degli Stati Uniti, ha accusato il governo di George W. Bush di aver manipolato e politicizzato i servizi segreti nel periodo precedente la guerra contro l´Iraq.
24 febbraio 2006
Jim Lobe
Fonte: IPS

In un articolo pubblicato dalla rivista "Foreigns Affaire" l´analista, che ha lasciato la CIA l´anno scorso, ha anche accusato l´amministrazione di Bush di ignorare buona parte delle analisi preparate dagli esperti dei servizi segreti, includendo le predizioni del caos che avrebbe seguito l´invasione dell´Iraq nel marzo del 2003.

Pillar ha affermato che il governo ha trasformato il modello tradizionale di separazione delle funzioni tra gli esperti dei servizi segreti e dei politici, che prendono decisioni sulla base delle investigazioni fatte dai primi.

L´amministrazione Bush non ha usato i servizi segreti per prendere decisioni, ma per giustificare una decisione già presa e Washington è andata in guerra senza chiedere valutazioni strategiche su nessun aspetto in Iraq, ha scritto.

L´esperto ha affermato che come capo dell´ufficio dei servizi segreti nazionali per il Medio Oriente e l´Asia meridionale, aveva ricevuto una prima richiesta del governo per una valutazione sull´Iraq un anno dopo l´invasione.

Le accuse di Pillar, contenute nel suo articolo pubblicato il 10 febbraio, sono le più gravi da quando venne reso pubblico il Memorandum di Downing Street sul quotidiano di Londra "The Sunday Times", nel maggio del 2005.

Il Memorandum rivelava gli atti di una riunione del gabinetto di guerra del primo ministro della Gran Bretagna, Tony Blair, nel luglio del 2002.

Il documento citava il capo dei servizi segreti inglesi, Alastair Campbell, che era appena tornato da un viaggio a Washington e aveva informato che Bush avrebbe eliminato Saddam Hussein con un´azione militare e che per questo i servizi segreti e ei fatti erano stati organizzati attorno a questa politica.

La divulgazione del Memorandum aveva provocato un´ondata di proteste tra vari funzionari dei servizi segreti degli Stati Uniti già ritirati, che avevano manifestato contro la guerra e avevano posto sulla difensiva l´amministrazione Bush e i legislatori del Partito Repubblicano al governo del Comitato di Intelligenza del Senato.

I congressisti repubblicani riuscirono però a bloccare tutte le iniziative dei loro colleghi del Partito Democratico nel Comitato, che chiedevano un´investigazione sull´uso delle informazioni dei servizi segreti, prima della guerra.

Il fatto che Pillar, un testimone molto importante si sia unito pubblicamente al coro di condanne al governo, rappresenta un serio contrattempo per Bush.

Il leader della minoranza democratica del Senato, Harry Reid, ha chiesto un´investigazione immediata per verificare se la Casa Bianca ha manipolato e reso pubbliche selettivamente informazioni segrete per fare una campagna di relazioni pubbliche prima, durante e dopo l´invasione in Iraq.

Ogni giorno di più, ha affermato Reid, è probabile che le accuse di Pillar siano sempre più difficili da respingere, anche alle luce di nuove rivelazioni.

Giovedì 16 febbraio è stato sottolineato che l´ex consulente della sicurezza nazionale del vice presidente Dick Cheney, I. Lewis "Scooter" Lobby, accusato d´aver mentito alle autorità federali a proposito del suo ruolo in un operativo della CIA, ha testimoniato che fu autorizzato dallo stesso Cheney e da altri funzionari della Casa Bianca a filtrare informazioni classificate, cioè segrete a giornalisti nel periodo precedente la guerra.

Il proposito di quelle rivelazioni che continuarono anche dopo l´invasione, secondo la rivista "The National Journal", fu costruire un appoggio pubblico per andare a fare la guerra.

Libby ha attuato come vincolo tra la Casa Bianca e le unità speciali del Pentagono a carico dell´ex vice ministro alla difesa, Douglas Feith.

Queste unità hanno valutato l´intelligenza di base relazionata soprattutto con presunti vincoli tra l´allora presidente iracheno Saddam Hussein (1979 - 2003), la rete terrorista Al Qaeda e inviarono le loro relazioni all´ufficio di Cheney e alla Casa Bianca senza sottoporla all´esame di analisti dei servizi segreto professionisti.

Nel suo articolo, anche se non rivela nomi, Pillar identifica il gruppo politico di valutazione antiterrorista di Feith come responsabile della distorsione delle norme del processo di intelligenza in vari elementi: per esempio stabilendo presunti vincoli tra Al Qaeda e Saddam Hussein e presentando relazioni che accusavano i servizi segreti di fare analisi difettose per non vedere la presunta alleanza. Che il governo giungesse a una soluzione politica così differente indica che la sua decisone di eliminare Saddam Hussein era indotta da altri fattori, cioè dal desiderio di distruggere le anchilosate strutture dal potere nel Medio Oriente e accelerare l´espansione d´una politica e d´una economia più liberali nella regione, aveva scritto. Prima della guerra, secondo Pillar, la comunità dei servizi segreti aveva considerato le principali sfide che dovevano affrontare le autorità dopo l´invasione dell´Iraq e aveva pronosticato la formazione d´una società irachena profondamente di!
visa, che poteva scatenare un conflitto violento, a meno che l´occupante non sapesse stabilire la sicurezza e ponesse l´Iraq nel cammino della prosperità nelle prime settimane o mesi, dopo la caduta di Saddam Hussein.

Inoltre era stato predetto che la guerra e l´occupazione avrebbero dato un impulso all´Islam politico, avrebbero incrementato la simpatia per gli obiettivi terroristi e che l´Iraq sarebbe diventato una calamita per gli estremisti di qualsiasi parte del Medio Oriente.

La valutazione però, fu realizzata solamente per iniziativa della comunità dei servizi segreti, l´intelligenza, e il governo non ha mai richiesto queste analisi. ha sottolineato Pillar.

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