Google e Twitter ridanno voce agli egiziani

5 febbraio 2011
Doug Gross (CNN)
Tradotto da Roberta Morese per PeaceLink

CNN – Google lancia uno stratagemma innovativo per eludere il black-out dei servizi internet in Egitto durante le proteste contro il governo in atto nel paese.

Google e Twitter aggirano la censura nell'internet egiziano

“Come molti altri, siamo rimasti incollati alle notizie che arrivano dall’Egitto, e ci siamo chiesti cosa potevamo fare per aiutare chi si trova coinvolto in prima linea”, ha comunicato Google attraverso il suo blog ufficiale.

La volontà di agire si è concretizzata in una collaborazione tra Google, Twitter e SayNow (servizio acquisito da Google la scorsa settimana), che permette a chi non ha accesso al web di condividere messaggi su Twitter attraverso un sistema di posta vocale.

Il servizio, già attivo, mette a disposizione tre numeri internazionali da chiamare per lasciare il proprio messaggio: +16 504194196, +39 0662207294 o +97 316199855.

Ogni telefonata ricevuta sarà pubblicato in tempo reale con un intervento su Twitter dove sarà possibile ascoltare il messaggio registrato.

“Speriamo che in un periodo difficile come questo la nostra idea riesca in qualche modo ad aiutare gli egiziani a rimanere uniti. Vi siamo vicini.”, continua il messaggio di Google.

L’intervento sul blog, firmato dal co-fondatore di SayNow, Ujjwal Singh, e dal product manager di Google per il Nord Africa e il Medio Oriente, AbdelKarim Mardini, informa che sarà possibile ascoltare i messaggi arrivati collegandosi a twitter.com/speak2tweet o, per chi non avesse accesso a internet, chiamando gli stessi numeri forniti per lasciare i messaggi. Gli utenti di Twitter potranno ascoltarli in tempo reale seguendo l’account speak2tweet o cercarli con il tag #egypt.

Nonostante tutto, però, potrebbe esserci un grande ostacolo da superare per gli egiziani: durante le proteste anche le reti mobili sono state interrotte, e, anche se in linea teorica si può ricorrere al telefono fisso, bisogna fare i conti col fatto che non in tutte le zone del paese è ancora possibile utilizzarlo.

La settimana scorsa, quando i manifestanti in rivolta contro le politiche del presidente egiziano Hosni Mubarak hanno invaso le strade, il governo ha sospeso il funzionamento dei social media, per poi bloccare l’accesso a tutta la rete internet in gran parte del paese.

Martedì, giorno che secondo molti osservatori poteva essere decisivo per la cacciata di Mubarak, sono giunte numerose segnalazioni sul blocco di internet in quasi tutto l'Egitto, mentre i dimostranti davano il via alla cosiddetta “marcia del milione”.

Tradotto da Roberta Morese per PeaceLink. Il testo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali citando la fonte (PeaceLink) e l'autore della traduzione.
N.d.T.: Titolo originale: "Google, Twitter help give voice to Egyptians"

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