Riflessioni sulla capacità di resistere al male

Il sapore di una speranza indistruttibile

Vale la pena leggere e rileggere lo scritto "La Madonna Sistina" di Vasilij Grossman, scrittore russo epico, corrispondente di guerra per il quotidiano dell'esercito Stella Rossa, testimone lucido della resistenza al nazismo e della repressione staliniana
12 ottobre 2020
Franca Sartoni

Vasilij Grossman (1905–1964) è stato un giornalista e scrittore sovietico.

Vasilij Grossman. Scrittore epico, immenso. Lo scrittore di "Vita e destino", il primo giornalista ad entrare a Treblinka, con l'Armata Rossa.

Il testimone lucido della resistenza al nazismo e della repressione staliniana.

L'uomo, per lui, può scegliere di lasciarsi catturare dalle ideologie, ma porta anche in sé, come indistruttibile forza, la capacità di conservare e difendere la nobiltà della propria natura, e nelle condizioni più terribili sa rialzarsi, lottando per la verità e per il bene.

Vale la pena davvero leggere e rileggere per intero lo scritto "La Madonna Sistina" (o "La Madonna a Treblinka", in alcune traduzioni) di Vasilij Grossman, che ci raggiunge dal cuore del secolo scorso, con le sue immani tragedie e con la sua capacità di resistenza. Perché ha il sapore di una speranza indistruttibile. La Madonna Sistina è un dipinto a olio su tela (265x196 cm) di Raffaello, databile al 1513-1514 circa e conservato nella Gemäldegalerie di Dresda.

Grossman contempla la Madonna Sistina di Raffaello (qui a destra).

Lui, intellettuale laico, afferma che "è immortale". Perché il suo era lo sguardo delle madri discese dai treni per lo sterminio, quando scorgevono i muri delle camere a gas a Treblinka, il suo era lo sguardo delle madri nelle terribili carestie degli anni Trenta o durante gli arresti negli anni del grande terrore in Unione Sovietica.

E lei, l'essenza indistruttibile di ciò che è umano nell'uomo, per Grossman ci accompagnerà per sempre, perché lei è ciascuno di noi.

Allegati

  • "La Madonna Sistina" di Vasilij Grossman

    Franca Sartoni
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    Il testo completo di Grossman con l'introduzione di Franca Sartoni. Grossman scrive dopo aver visto "La Madonna Sistina", un dipinto di Raffaello (databile al 1513 circa) e conservato a Dresda, in Germania.

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