"Una lampadina per Kimbau". Il sogno si è avverato

Il progetto in questione aveva come obiettivo quello di portare l'acqua e la luce nell'ospedale di Kimbau, nel cuore del Congo. Un punto sperduto dove è molto difficile ed estremamente pericoloso arrivare.
"Sembrava una sfida impossibile ma è stata vinta e il sogno della dottoressa Chiara Castellani si è avverato", ha detto Paolo Moro che in questi anni ha contribuito come volontario al progetto con ripetute missioni sul campo, facendo la spola fra la Puglia e l'Africa.
"Una lampadina per Kimbau" è un libro del 2004 di Chiara Castellani (edito da Mondadori) in cui si raccontava del "sogno d'amore" da realizzare per
"garantire la partecipazione della gente alla vita comunitaria", come spiegava la dottoressa.
"E' una scommessa cominciata nel 1992 su cui ha puntato con convinzione estrema Chiara Castellani, unico medico per una zona di oltre centomila persone in uno dei posti più irraggiungibili del Pianeta, nel cuore del Congo", ha sottolineato Alessandro Marescotti.
Con lei hanno lavorato alcuni volontari realizzando una cosa inusuale e straordinaria per l'impegno e le difficoltà superate.
"Senza in contributo determinante dell'AIFO nazionale il progetto non si sarebbe mai realizzato", ha detto Paolo Moro. E' infatti costato seicentomila euro che sono andati a pagare i lavori e le attrezzature per una piccola
centrale indroelettrica, una pompa, una conduttura idrica e una linea elettrica che ora porta l'energia e l'acqua da un fiume vicino fino all'ospedale di Kimbau, distante 3 chilometri.
Le lampadine sono in questo momento finalmente accese in un ospedale in cui i parti di notte avvenivano al lume di candela. E la sala chirurgica è finalmente dotata dell'acqua corrente.
Di particolare utilità è stata l'informazione su Internet. Spiega Alessandro Marescotti: "PeaceLink ha in questi anni fatto conoscere il progetto creando il sito http://www.kimbau.org con cui sono state raccolte collaborazioni altrimenti impensabili. Ad esempio un tecnico dell'Enel in pensione, Mario Caniatti, ha contattato PeaceLink via e-mail mettendosi a disposizione. Così è partito per il Congo completando i lavori alla centrale idroelettrica e attivando sinergie con altri tecnici italiani in loco. Senza questa accelerazione forse oggi i lavori non sarebbero stati conclusi. Inoltre diversi giornalisti hanno potuto contattare Chiara Castellani e far conoscere il suo sogno, che così è diventato realtà".

A Taranto la conferenza stampa ha avuto come obiettivo anche quello di far conoscere l'esito positivo del progetto che in loco conta molti sostenitori. "Fra i sostenitori del progetto c'è anche il Centro Servizi per il Volontariato", ha dichiarato Carlo Martello, presidente del CSV, il
quale ha affermato: "Taranto, nonostante tutto, non sta annegando la sua anima migliore nel dissesto e nel qualunquismo. C'è una società civile, quella del volontariato, che ha un messaggio di speranza da portare all'intera comunità cittadina".

Su PeaceLink nell'apposito sito web http://www.kimbau.org si possono vedere le foto di questo "sogno divenuto realtà".
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