Il fumo denso dell'Ilva, Assessore Losappio, faccia qualcosa di sinistra!
Abito a Taranto, ma lavoro a Bari, con orari di lavoro distribuiti su tre turni (purtroppo trattasi di lavoro stagionale, nonostante i miei 43 anni!). Ogni giorno, per recarmi sul posto di lavoro e per rientrare a casa, percorro, alla guida della mia auto, la Strada Statale TA-BA. Da sempre, quando transito nei pressi dello Stabilimento ILVA, ho preso la buona abitudine di serrare i finestrini ed ogni altra presa d'aria dell'auto. Tuttavia ieri sera, nonostante le suddette precauzioni, mentre rientravo a casa, intorno alle ore 23,00, ho avvertito un'apprezzabile irritazione alla gola e agli occhi, dovuta ad un fumo denso ed acerrimo che si sprigionava appunto dagli impianti dell'ILVA. Per quel che mi riguarda non è la prima volta che accade (circa 40 giorni fa, per esempio, ho assistito ad una coloratissima ed intensa fumata di color rosso mattone!), ma ho notato, in relazione agli orari in cui viaggio, che le emissioni più intense avvengono o, intorno alle 23,00, o alle 04,30, cioè verosimilmente, nelle ore notturne. Mi chiedo, e interrogo soprattutto gli Enti e le Pubbliche Amministrazioni, quando si prenderanno i dovuti provvedimenti, affinché si possa rendere questa città più vivibile dal punto di vista della qualità ambientale. SOTTOLINEO: non auspico che si chiuda lo Stabilimento (vivo sulla mia persona le problematiche immense legate all'assenza di lavoro), ma che siano prese tutte le misure, degne di un paese civile, atte a limitare, ove possibile, ogni forma di inquinamento, a tutela dell'ambiente e soprattutto della salute pubblica, altrimenti oltre ai fumi dell'ILVA, ci toccherà sopportare, come ahimè succede da diversi anni, anche i "fumi" prodotti dai vari "bla-bla" e "quale futuro" dei nostri politici, e sinceramente mi sembra un po' troppo.
Teo Dura
Taranto
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Le scrivo da Taranto, la Città che più di altre oggi necessita del suo sostegno e della sua attenzione. Conosce bene i gravi problemi che affliggono il capoluogo ionico e per molti di questi, magari negli anni passati, si è animato, indignato, infervorato promettendo che un giorno entrando nella “stanza dei bottoni” avrebbe cercato con impegno e caparbietà di cambiare questo stato di cose. Se penso alla sua storia come militante di rifondazione comunista, posso immaginare i temi che l’hanno appassionata, penso alle lotte per l’uguaglianza e la giustizia sociale, le lotte al fianco della classe operaia, dei più deboli,la difesa dell’ambiente, il rispetto della natura. Gli ideali più nobili, insomma, che hanno caratterizzato la storia della sinistra italiana. Oggi molti suoi amici e compagni sono diventati personaggi pubblici, compreso Lei. Personalità che ricoprono ruoli di primo piano, a livello regionale, provinciale ma anche nazionale. Una situazione ideale per lavorare in sintonia a tutti i livelli istituzionali e per garantire l’attuazione di politiche di reale cambiamento nella nostra regione. Ma, ahimè, qualcosa per la mia amata Taranto sembra non girare per il verso giusto. Nella nostra città il dibattito ambientale è sempre più acceso, al cospetto di un inquinamento ormai insostenibile anche a livello sanitario. L’Arpa ha finalmente mosso i suoi primi passi al fianco della città, ma il silenzio dell’assessore regionale stride non poco col grido di allarme della nostra comunità. Ho appreso dal sito della Regione che giorno 20 Luglio è stato programmato un importantissimo incontro per la presentazione del programma anti-inquinamento atmosferico della Puglia che vedrà la partecipazione delle più illustri personalità del settore, dal ministro Pecoraro Scanio, al sottosegretario Laura Marchetti, passando per l’Assessore all’Ecologia Michele Losappio. Non riesco a nascondere il mio disappunto per la scelta della sede che rimane Brindisi e non Taranto. Non me ne vogliamo gli amici di Brindisi, ma questa volta la Regione avrebbe potuto e dovuto muoversi diversamente, rendendo chiaro a tutti che la Regione è al fianco della città più colpita in Europa in termini di inquinamento atmosferico. E’ da qui che la Regione avrebbe dovuto dare il simbolico inizio al cambiamento. Ma niente, addirittura non si è pensato di invitare al tavolo sull’ambiente neppure le maetranze del nostro territorio, pur essendo Brindisi a pochissimi chilometri di distanza da qui. Ma forse Taranto e i tarantini possono ancora aspettare e patire. Che dire della sede e del personale di cui dispone la sezione Arpa di Taranto. Che io ricordi, nessuna azione concreta è stata intrapresa dal suo Assessorato per migliorare una situazione che oserei definire umiliante. Nelle prossime settimane, il Ministero dell’Ambiente sarà chiamato a rilasciare l“autorizzazione integrata ambientale” (AIA), vale a dire le autorizzazioni alle emissioni inquinanti per aziende come l’Ilva e l’Eni, stabilendo limiti e prescrizioni che condizioneranno le nostre vite per gli anni a venire. Visti gli assurdi squilibri che caratterizzano la legge italiana oggi in vigore, che consente ai grossi insediamenti industriali di inquinare 10.000 volte di più di un inceneritore di rifiuti urbani, invito Lei e il suo entourage a spendersi in difesa del rispetto della vita in Puglia e in particolare a Taranto. Per dirla come un noto attore italiano: Assessore Losappio faccia qualcosa di sinistra! Cordialmente
Fiorella Sallustio
Taranto
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