Taranto Sociale

Lista Taranto

Archivio pubblico

Giorgio Assennato, direttore dell’Arpa

Diossina ILVA: «Aspettiamo i dati del Cnr»

22 luglio 2007
Maria Rosaria Clemente
Fonte: Gazzettadelmezzogiorno

ILVA, Taranto In ritardo, rispetto agli annunci, i commenti ufficiali e le spiegazioni al più vasto pubblico dei dati raccolti dopo il campionamento dei fumi dell’impianto di agglomerazione dell’Ilva, maggiormente responsabile delle emissioni ed immissioni di diossina nell’aria. I primi monitoraggi dei livelli di emissione di diossina - come si ricorderà - sono stati realizzati il 12, 14 e 16 giugno scorsi. Dopo qualche settimana, l’Arpa (Agenzia regionale di protezione ambientale), anche sulla spinta dell’allarme lanciato dall’associazione ecopacifista Peacelink sulla scorta di alcuni rilievi fotografici che facevano ipotizzare una riduzione delle emissioni nel corso dei campionamenti, aveva reso noto - sia pure per gli addetti ai lavori - i primi dati campionati.

Confermando sostanzialmente le perplessità di chi puntava il dito contro la divergenza tra i limiti fissati dalla norma italiana e quelli previsti a livello comunitario, recepiti ed applicati in Friuli Venezia Giulia. Divergenza di limiti che faceva sì che, sulla base dei primi dati conosciuti, l’Ilva potesse considerarsi abbondantemente a norma in Italia ma «fuori legge», da chiudere in Friuli. Agli inizi del mese, in occasione della firma alla convenzione triennale con cui la Provincia di Taranto si è impegnata a mettere in campo 1.734.750,00 euro per potenziare strutture e mezzi finalizzati al monitoraggio ambientale, era stato lo stesso direttore generale dell’Arpa, Giorgio Assennato, ad ammettere che il problema è la sostanziale divergenza tra normative. E ad assicurare che, nel giro di qualche giorno, quei dati sarebbero stati finalmente chiariti. Ma i tanto attesi chiarimenti ancora non sono arrivati.

«Ad oggi, non ci risulta il Cnr abbia ancora comunicato all’Ilva i dati rilevati. Noi stessi attendiamo ancora il risultato di ulteriori analisi effettate. Prima di qualsiasi ulteriore passaggio, noi abbiamo bisogno di confrontare i nostri dati con i loro. Inoltre, quei dati, prima di essere resi noti pubblicamente, andranno spiegati al presidente della Regione Puglia», ha dichiarato ieri il professor Assennato. L’ultimo Atto d’intesa tra Regione, Ilva e Provincia sul monitoraggio della diossina aveva previsto un campionamento parallelo: quello dell’Agenzia regionale d’intesa con l’Istituto nazionale di chimica ambientale da una parte e, dall’altra, quelli dell’Ilva che si è avvalsa del Cnr, più nello specifico dell’Istituto inquinamento atmosferico. Pressati dai giornalisti, in fase di presentazione della campagna di misurazione della diossina, Ilva ed Arpa avevano per la verità annunciato che i primi dati saranno resi noti pubblicamente a fine luglio.

«Il problema essenziale - conferma anche oggi Assennato - rimane quello della divergenza nella normativa esistente». Intanto, i Comitati per l’ambiente di alcuni paesi del Tarantino considerano troppo pochi quei cento controlli (in tre anni) previsti dalla convenzione firmata all’inizio del mese in Provincia considerato il gran numero di discariche esistenti. Non solo. Stigmatizzano che l’intesa prevede controlli sull’inquinamento acustico ma dimentica il problema elettrosmog nonostante il proliferare di antenne della telefonia mobile. «Siamo in attesa di conoscere nel dettaglio il primo programma annuale di monitoraggio ambientale che l’Arpa presenterà in questi giorni», aggiungono.
Programma annuale - avverte Assennato - «che ancora non è stato possibile stilare a causa della mole di lavoro enorme di questi giorni».

Articoli correlati

  • Ogni tanto occorrono scuse solenni a nome dello Stato
    Editoriale
    Come è accaduto in Gran Bretagna

    Ogni tanto occorrono scuse solenni a nome dello Stato

    A Taranto lo Stato - inteso come potere legislativo ed esecutivo - è venuto meno al suo dovere di proteggere e ha fermato persino la magistratura che ha fatto di tutto per svolgere un ruolo di supplenza. Il dovere di proteggere è il cardine di tutto. Ma il presidente Mattarella è silente.
    5 settembre 2024 - Alessandro Marescotti
  • Decarbonizzare l'ILVA moltiplicando il carbone per tre
    Taranto Sociale
    La finta decarbonizzazione

    Decarbonizzare l'ILVA moltiplicando il carbone per tre

    Mentre il Sindaco di Taranto prefigura un futuro green per l'ILVA, le proposte governative vanno in direzione opposta. Il sindaco invoca una decarbonizzazione che il governo non prevede. Ma chi comprerà uno stabilimento che fa debiti in continuazione e nessuno ha saputo portare in pareggio?
    28 luglio 2024 - Alessandro Marescotti
  • Un anno senza Celeste Fortunato
    Taranto Sociale
    Donna simbolo nella lotta contro l'inquinamento a Taranto

    Un anno senza Celeste Fortunato

    Le sue ultime parole furono queste: "Non arrendetevi mai, lottate sempre. Battetevi per ciò che è giusto, anche quando tutto sembra perduto. Amatevi. L’amore è la cosa più importante, irrinunciabile, fondamentale, alla base della mia vita".
    25 luglio 2024 - Alessandro Marescotti
  • Ex Ilva: PeaceLink, 12 anni fa sequestro, "simbolo della lotta per la giustizia ambientale"
    Taranto Sociale
    Ma governi di ogni colore politico hanno cercato di mantenere in vita la produzione inquinante

    Ex Ilva: PeaceLink, 12 anni fa sequestro, "simbolo della lotta per la giustizia ambientale"

    Secondo Peacelink, “se in questi 12 anni i soldi sperperati fossero stati usati per i lavoratori e non per la produzione, allora operai, impiegati e tecnici del centro siderurgico potrebbero vivere felicemente con un altro lavoro e un'altra prospettiva anziché dentro una fabbrica senza prospettiva”.
    26 luglio 2024 - AGI
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)