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La Puglia riparte

Fine del commissariamento i poteri tornano alle province. Vendola: «Non passeremo alla dittatura degli inceneritori ma alla democrazia della differenziata». Vendola continuerà ad occuparsi delle bonifiche dell’ex fabbrica Fibronit di Bari e di Brinidisi, Taranto e Mafredonia.
3 marzo 2008
Marcello Volpato

- «Non faremo la fine della Campania, non ci saranno rifiuti per strada. Nel giro di un anno in Puglia ci sarà una piccola rivoluzione copernicana, e non passeremo dalla dittatura della discarica a quella degli inceneritori ma alla democrazia della raccolta differenziata». Parola del governatore ed ex commissario all’emergenza ambientale Nichi Vendola.

Cessato il commissariamento, il 31 gennaio scorso, in Puglia le funzioni in materia di autorizzazione degli impianti di trattamento sono tornate nelle mani delle province. Prima della scadenza dei poteri straordinari, Vendola ha comunque firmato una serie di atti con cui si autorizzano gli impianti, almeno quelli più urgenti, previsti nel piano messo a punto dalla struttura commissariale, che ha rivisto quello scritto dall’ex governatore Raffaele Fitto.

Vendola continuerà ad occuparsi delle bonifiche dell’ex fabbrica Fibronit di Bari e di Brinidisi, Taranto e Mafredonia. A Manfredonia, in extremis, recentemente sono state bandite le gare che dovrebbero avere, per il momento, bloccato le procedure di infrazione avviate dall’Unione europea.

DODICI ANNI DI EMERGENZA

Il commissariamento in Puglia è durato 12 anni e per Vendola «ha prodotto pochi risultati e ha di fatto privato il sistema delle autonomie lo cali delle proprie funzioni e responsabilità». «Il problema dei rifiuti non è ancora risolto – concorda il presidente della provincia di Bari Vincenzo Divella – Si è evitato di trovare i sacchetti per strada, è vero, ma l’emergenza non finirà mai, almeno fino a quando mancherà la cultura della raccolta differenziata » . Di nuovo però oggi c’è un piano che, dopo aver aggiusta to le “incoerenze” del programma dell’ex governatore e commissario Fitto, sembra puntare decisamente sulla differenziata e tracciare correttamente le linee che dovranno seguire le province per avviare una gestione più sostenibile dei rifiuti. A far da volano alla raccolta separata dovrebbe pensarci l’ecotassa che i comuni versano per il conferimento in discarica degli scarti, che sarà decisamente rimodulata in modo da favorire le amministrazioni che avvieranno a riciclo più materiale. Parallelamente dovranno essere realizzati gli impianti mancanti, e non sono pochi, lavoro che dovrebbe essere compiuto nell’arco di un anno. Nel fra t tempo le discariche di Altamura, Foggia e Bitonto, prossime all’esaurimento, saranno prorogate almeno fino alla fine dell’anno. Con gli impianti avviati, ha detto Vendola, partirà una «forte campagna di comunicazione politica , culturale e istituzionale per arrivare ad un salto di qualità». La piccola rivoluzione copernicana di cui parla il governatore è favorita dai nuovi obiettivi di raccolta differenziata introdotti dalla Finanziaria: il raggiungimento del40% entro il 2007. Il piano pugliese come obiettivo di medio periodo fissa la quota al 55% entro il 2010. Per quest’anno la Regione ha stanziato 12 milioni di euro alle 6 province. «Il piano rivisto da Vendola è ambizioso e positivo – afferma Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – sia per gli obiettivi sia perché punta sulla raccolta differenziata domiciliare per raggiungerli. Finalmente un cambio di passo anche se non dobbiamo dimentica re che fino alla fine del 2005 il 93% dei rifiuti finiva in discarica. Chiediamo alle province di gestire con cura le risorse puntando sulla raccolta porta a porta, unico sistema efficace per centrare gli obiettivi».

LA REVISIONE DEL PIANO

La struttura commissariale guidata da Vendola ha rilevato e messo nero su bianco “le conseguenze negative” che sarebbero state determinate dalle analisi contenute nel documento precedente. Anzitutto uno «squilibrio impiantistico – si legge nel documento commissariale – deficitario rispetto al recupero di materia e sovradimensionato per quanto riguarda il comparto energetico». Un sovradimensionamento che avrebbe potuto pregiudicare lo sviluppo della raccolta differenziata, creando «diseconomie» appunto «derivanti dalla sottoutilizzazione degli impianti legati al circuito energetico a seguito dell’aumento della raccolta differenziata».

OBIETTIVI E PROIEZIONI

La parte più interessante del piano riguarda le proiezioni sulla raccolta differenziata e gli obiettivi di riduzione. Interessanti anche gli obiettivi di potenziamento del compostaggio, che discendono dall’impostazione di una capillare raccolta domiciliare. La differenziata dovrebbe arrivare al 55 % nel 2010, per poi crescere molto più lentamente fino al 2015 (quando viene raggiunto il 60%). La riduzione dovrebbe attestarsi al 10% entro la stessa data. Le quantità assolute di raccolta differenziata corrispondenti variano da 0,4 a 0,98 milioni di tonnellate. La quantità complessiva, sul decennio, è di 8,23. milioni di tonnellate, pari al 48,67 % delle quantità di rifiuti effettivamente prodotte (a valle ovviamente degli obiettivi di riduzione). Problematica la situazione impiantistica della regione. Il rapporto rivela che mancano dati «sistematici», condizione «indispensabile» per ogni pianificazione, e per questo «nei prossimi mesi sarà fondamentale sviluppare strumenti di monitoraggio e di raccolta di dati puntuali». Al momento di impianti di riciclo vi è in funzione solo quello di compostaggio in provincia di Taranto, da 40 tonnellate al giorno. Alcuni sono autorizzati e anche realizzati, come in provincia di Brindisi, dove attende il varo un impianto da 100 tonnellate/giorno, ma non ancora in esercizio.

LA SITUAZIONE

Le filiere merceologiche. In evidenza i balzi registrati nella raccolta separata del vetro, 20mila tonnellate raccolte nel 2002, 60mila nel 2004. Balzo anche dei rifiuti ingombranti, 8mila tonnellate nel 2002, 20mila nel 2004. In crescita anche la raccolta della plastica mentre flette la carta, attestata a circa 60mila tonnellate nel 2004, rispetto all’impennata del 2003, anno in cui è arrivata a circa 62 mila tonnellate. Bari capolista. Il totale della raccolta differenziata in Puglia si attesta nel 2004, ultimi dati disponibili, al 9,8%, con punte massime del 13,1% nella provincia di Bari all’interno della quale primeggia l’ambito territoriale Bari 1, con il 18,8%. La media provinciale non supera l’8%. «Nonostante i progressi ottenuti nel triennio 2002-2004 – recita il documento – gli obiettivi posti dal decreto Ronchi sono ben lontani dall’essere raggiunti. Per le province di Lecce, Brindisi e Foggia l’incremento è poco significativo», mentre per Taranto «si riscontra un sostanziale decremento delle percentuali del 2004, sia rispetto al 2002 che al 2003». Scarsamente diffuse anche le raccolte secco-umido.

PATTO FRA CONAI E REGIONE PUGLIA

Per uscire dall’emergenza anche il Conai, il consorzio nazionale imballaggi, farà la sua parte come previsto da un accordo del settembre scorso con la Regione Puglia. L’intesa prevede di incrementare i livelli di raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio provenienti da superficie pubblica o comunque conferiti al pubblico servizio; di pro m u overe le modalità di raccolta più idonee a raggiungere gli standard nazionali. E poi anco ra: lanciare una campagna di comunicazione e sensibilizzazione dei cittadini sulla differenziata e sui risultati della raccolta e del recupero dei rifiuti di imballaggio; favorire e promuovere lo studio e l’avvio di modalità di recupero di materia, anche in forma diversa dal riciclo diretto; favorire e promuovere il mercato della materia e dei prodotti recuperati dai rifiuti, anche da parte delle pubbliche amministrazioni; promuove re la riduzione degli scarti da attività di recupero e dei rifiuti residuali indifferenziati da avviare a sistemi di trattamento e smaltimento, stabilendo controlli efficaci sulla destinazione dei rifiuti di imballaggio raccolti in modo differenziato. «Il Conai – commenta Walter Facciotto, vice direttore del consorzio – è impegnato in uno sforzo straordinario per l’avvio e il miglioramento della raccolta differenziata degli imballaggi nelle regioni del Centro e del Sud, affinché tali zone possano allineare i propri risultati alla media nazionale e agli obiettivi richiesti dalla legge. E si adopererà quindi per favorire l’uscita dalle condizioni di emergenza di alcune di queste Regioni»

Note: GLI IMPIANTI PROVINCIA PER PROVINCIA

BARI:
800mila tonnellate l’anno, differenziata all’8%, produzione procapite di 503 kg/ a.


Centri materiali raccolta differenziata.
Nel territorio provinciale sono presenti 3 impianti di selezione di materiale proveniente dalla raccolta differenziata. Di questi uno risulta in esercizio, quello ubicato a Molfetta, mentre gli altri due, situati a Bari e Conversano, non sono ancora in esercizio. Potenzialità teorica: 130 t/g. Potenzialità in esercizio: 50 t/g.

Impianti di compostaggio.
Potenzialità teorica 140 t/g, in esercizio zero. L’impianto di compostaggio di Molfetta è oggetto di finanziamento da parte della Regione per il riammodernamento e rappresenta una opportunità che potrebbe essere a servizio dei bacini Ba1 e Ba2. L’ impiantoè attualmente sotto p o sto a sequestro giudiziario. Per quello a servizio del Ba5, localizzato a Gioia del Colle, invece, è sta ta espletata gara pubblica da diversi anni con relativa aggiudicazione e firma del contratto. Tuttavia ad oggi si ha solo notizia di un inizio dei lavori.

Impianti di selezione e biostabilizzazione.
Al momento su tutto il territorio provinciale non risultano in esercizio impianti di selezione né di biostabilizzazione del rifiuto indifferenziato, nonostante alcuni di essi risultino già realizzati. Potenzialità teorica impianti di selezione: 1634 t/g. Potenzialità teorica impianti di biostabilizzazione: 814 t/g.

Cdr. Non sono al momento presenti impianti per la produzione nella provincia di Bari.

Discariche.
La dotazione di discariche appare la più definita. Nei 4 ambiti sono presenti ben 6 impianti. La situazione meno preoccupante, per quanto attiene i volumi ancora disponibili, è senza dubbio quella dell’Ato Ba1. Quella più critica, invece, appare nel bacino Ba2, dove, in assenza di interventi miranti alla radicale riduzione del conferimento in discarica della frazione tal quale, gli impianti di smaltimenti garantiscono volumi residui fino a settembre del 2006. Volumetria disponibile complessiva: 2.840.000 m3.

LECCE:
295mila tonnellate l’anno, differenziata al 7,5%, produzione procapite di 508 kg/ a.


Centri materiali raccolta differenziata.
Sono tre gli impianti per la selezione ed il trattamento dei materiali provenienti da raccolta differenziata. Essi risultano ubicati a Campi Salentina, Melpignano ed Ugento. Tutti risultano realizzati ma non in esercizio. Potenzialità teorica: 100 t/g. Potenzialità in esercizio: 0 t/g.

Impianti di compostaggio.
Si deve registrare la totale assenza di pianificazione in tal senso di tutti i bacini della provincia.

Impianti di selezione e biostabilizzazione.
L’unico impianto di selezione e biostabilizzazione presente sul territorio è ubicato a Cavallino. Tuttavia, ad oggi, risulta costruito ed in esercizio esclusivamente l’impianto di selezione, mentre quello di biostabilizzazione è stato approvato. Potenzialità in esercizio: 380 t/ g limitatamente alla selezione.

Cdr. Non esistono impianti di produzione.

Discariche. Esistono tre discariche ubicate rispettivamente a Cavallino, Nardò ed Ugento. Volumetria disponibile compless i va: 530.000 m3.

FOGGIA:
291mila tonnellate l’anno, differenziata al 7,2%, produzione procapite di 424 kg/ a.


Centri materiali raccolta differenziata.
A servizio dei quattro bacini sono stati riscontrati tre impianti per la selezione ed il trattamento dei materiali provenienti da raccolta differenziata. Essi sono ubicati a Foggia, a Cerignola e a Deliceto. I primi due risultano in esercizio, mentre il terzo non è sta to ancora attivato. Potenzialità teorica: 78 t/g. Potenzialità in esercizio: 70 t/g.

Impianti di compostaggio.
Sono tre: a Foggia, Cerignola e Delice to. Tutti gli impianti non risultano ancora realizzati. Potenzialità teorica: 108 t/g. Potenzialità in esercizio: 0 t/g.

Impianti di selezione.
Si trovano a Foggia, Cerignola e Deliceto. I primi due risultano funzionanti, mentre il terzo no. Potenzialità teorica: 435 t/g. Potenzialità in esercizio: 410 t/g.

Impianti di biostabilizzazione.
Sono stati tutti ubicati accanto a quelli di selezione. Nessuno risulta, ad oggi, funzionante. Potenzialità teorica: 285 t/g. Potenzialità in esercizio: 0 t/g.

Cdr. Non esistono impianti di produzione.

Discariche.
Sul territorio provinciale esistono quattro discariche: a Vieste, Foggia, Cerignola, Deliceto. Complessivamente la disponibilità volumetrica residua appare discreta. Tuttavia la situazione del bacino Fg3 potrebbe divenire critica visti i notevoli quantitativi di rifiuti prodotti e l’attuale disponibilità impiantistica. Volumetria disponibile complessiva: 757.000 m3.

TARANTO:
294mila tonnellate l’anno, differenziata al 6,3%, produzione procapite di 488 kg/ a.


Centri materiali raccolta differenziata.
Uno realizzato ed in esercizio a Manduria, un altro in fase di realizzazione a Castellaneta. Potenzialità in esercizio: 40 t/g.

Impianti di compostaggio.
L’impianto di Taranto è l’unico a servizio dell’intera provincia. Tuttavia appare opportuno verificare la qualità del materiale in ingresso – uscita dall’impianto per comprendere la destinazione finale del compost prodotto (utilizzo in agricoltura, sistemazioni, copertura discariche, discarica). Potenzialità in esercizio: 40 t/g.

Impianti di selezione e biostabilizzazione.
Due impianti sul territorio provinciale, ubicati a Massafra e a Manduria, re aizzati e funzionanti. Un terzo impianto di sola selezione è in fase di realizzazione a Castellaneta. Potenzialità in esercizio: 550 t/g.

Cdr. È presente ed in esercizio un impianto a Massafra. Il Cdr ivi prodotto viene utilizzato per il recupero energetico in un impianto dedicato attiguo. Potenzialità in esercizio: 300 t/g.

Discariche.
A servizio della Provincia di Taranto esistono tre discariche ubicate a Massafra, Castellaneta e Manduria. Quella di Castellaneta risulta realizzata ma non in esercizio. Volumetria teorica complessiva: 930.000 m3. Volumetria disponibile complessiva: 630.000 m3.

BRINDISI:
208mila tonnellate l’anno, differenziata al 4,5%, produzione pro capite di 520 kg/ a.


Centri materiali raccolta differenziata.
In entrambi i bacini della provincia è presente un impianto per la selezione dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata, uno a Brindisi e l’altro a Francavilla Fontana. Entrambi risultano non ancora attivi. «Si ritiene indispensabile – è scritto nel documento commissariale – la loro entrata in esercizio immediata al fine di consentire la valorizzazione della frazione oggetto di raccolta differenziata e la conseguente apertura di un merca to del recupero ». Potenzialità teorica: 60 t/g. Potenzialità in esercizio: 0 t/g.
Impianti di compostaggio. Sul territorio provinciale è già stato realizzato un impianto idoneo al trattamento della frazione organica da raccolta differenziata, ma non risulta ancora in esercizio. Potenzialità teorica: 100 t/g. Potenzialità in esercizio: 0 t/g.

Impianti di selezione e biostabilizzazione.

Esistono due impianti sul territorio provinciale: il primo, a Brindisi, risulta realizzato ma non in esercizio, mentre il secondo, a Francavilla Fontana, è in costruzione. Potenzialità teorica: 330 t/g. Potenzialità in esercizio: 0 t/g.

Cdr. Esiste, a Brindisi, un impianto non ancora in esercizio. Potenzialità teorica : 100 t/g. Potenzialità in esercizio: 0 t/g.

Discariche.

Le due presenti nella provincia sono a Brindisi e Francavilla Fontana. Volumetria disponibile compless iva: 200.000 m3.

I dati della neonata provincia Bat ( Barletta, Andria, Trani) sono inclusi in quelli della provincia di Bari.

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