Paralizzata ''per colpa dell'inquinamento''
TARANTO - “Mi chiamo Anna Carrieri, ho 52 anni, abito da quando sono nata al quartiere Tamburi. Il 16 maggio 2004 nel giro di 5 minuti perdo l'uso delle gambe. Rimango 8 mesi ricoverata nei centri di riabilitazione e trovo decine di casi come il mio, anche a Taranto, e tutti abitavano in centri industriali e chimici”. Questa lettera è stata indirizzata al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, al Ministero dell'Ambiente e al proprietario dell'Ilva Emilio Riva.
Anna Carrieri, come ha scritto nella lettera, è nata e vive in una delle zone più inquinate della città di Taranto, a poche centinaia di metri dallo stabilimento Ilva di Taranto. “In questi anni ho speso soldi a non finire. Proprio l'altro giorno, - racconta nella sua lettera - dopo ulteriori esami a pagamento, ho avuto la conferma che la mia paralisi è stata provocata dall'inquinamento”.
E spiega: “Il mio organismo è pieno di minerali che, tra i vari danni, provocano un danno che colpisce il sistema nervoso centrale e soprattutto attacca la mielina con conseguente paralisi”. La mielina è una sostanza presente nel nostro cervello, permette la propagazione del segnale elettrico che ci permette il movimento degli arti e il compimento dei normali movimenti del corpo. Quello che chiede la signora Carrieri è un risarcimento dall'Ilva.
La lettera di Anna Carrieri ha una storia molto particolare. E' infatti finita sul sito Internet del Ministero dell'Ambiente che in queste settimane pubblica tutte le osservazioni dei cittadini nell'ambito della proceduta di Autorizzazione Integrata Ambientale della grandi aziende. Anna Carrieri ha sfruttato questa possibilità insolita per rendere ufficialmente di pubblico dominio il suo problema.
A scoprire quella lettera è stata un'ambientalista tarantina. “Ho trovato la lettera di Anna per caso”, spiega Antonietta Podda, attivista del Comitato per Taranto. “Avevo appena installato Linux Ubuntu sul mio computer – continua - e stavo testando la navigazione Internet sulle pagine del Ministero dell'Ambiente quando mi sono imbattuta nella lettera di una donna del quartiere Tamburi di Taranto che raccontava questa storia incredibile.
A quel punto ho preso la lettera e l'ho pubblicata sul blog del Comitato per Taranto. In poco tempo è stata ripresa da altri siti e si sta diffondendo a macchia d'olio sul web. Il giorno 29 marzo ci sarà a Taranto una grande manifestazione contro l'inquinamento e saremo presenti anche per solidarizzare con Anna Carrieri che, come donna e come cittadina, ha avuto un grande coraggio”.
Raggiunta telefonicamente, la signora Carrieri ha dichiarato: “Avevo scritto al Comune e alla Provincia di Taranto. Nessuno mi ha risposto. Sono felice adesso che questa mia lettera si sia così diffusa”. Interpellato da Redattore Sociale, il chimico Vittorio Esposito, responsabile del Laboratorio di Analisi INCA di Lecce, ha così commentato: “Uno degli effetti macroscopici di una intossicazione da metalli pesanti è costituito dagli effetti sul sistema neurologico. Occorre approfondire le indagini ma certamente l'inquinamento da metalli pesanti costituisce una seria minaccia per la salute”.
Articoli correlati
- Il 22 maggio manifestazione in piazza contro il dissequestro degli impianti siderurgici
ILVA: la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo dà nuovamente ragione ai cittadini
Le quattro condanne di oggi verso l'Italia sono la plastica evidenziazione di tutte le inadempienze dei governi che si sono succeduti. Le quattro condanne di oggi della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU) confermano Taranto come "zona di sacrificio" dei diritti umani.5 maggio 2022 - Associazione PeaceLink - Dichiarazioni forti in materia di diritti
Ex Ilva: Tar Lecce, superato diritto compressione salute
Il Presidente del Tar di Lecce, Antonia Pasca, ha parlato dell'Ilva all'inaugurazione dell’anno giudiziario. Nel 2021 il Tar confermò invece l’ordinanza di chiusura dell'area a caldo del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. - Raffronto fra la mortalità dei quartieri più inquinanti di Taranto e la mortalità regionale
Eccessi di mortalità nei tre quartieri di Taranto più vicini all'area industriale
Dal 2011 al 2019 in totale vi sono 1075 morti in eccesso di cui 803 statisticamente significativi.
L'eccesso di mortalità medio annuo è di 119 morti di cui 89 statisticamente significativi.
L'intervallo di confidenza considerato è del 90%.13 maggio 2021 - Redazione PeaceLink - Rapporto “The right to a clean, healthy and sustainable environment: non-toxic environment”
ONU: "Taranto zona di sacrificio, una macchia sulla coscienza collettiva dell'umanità"
L'ONU scrive: "Le zone di sacrificio spesso sono create dalla collusione di Governi e imprese. L'acciaieria Ilva di Taranto, in Italia, da decenni compromette la salute delle persone e viola i diritti umani".18 febbraio 2022 - Comitato Cittadino per la Salute e l'Ambiente a Taranto
Sociale.network