Cominciamo a difenderci dalla diossina
La presenza di diossina nell'acqua di un pozzo vicino allo stabilimento siderurgico preoccupa per le implicazioni che ciò inevitabilmente comporta sulla salute dei cittadini tarantini.
Dopo il sangue, il formaggio, il latte materno e quello ovi-caprino, ora anche nell'acqua emergono tracce di diossina oltre i limiti consentiti per legge (già irragionevolmente elevati). Anche l'esito degli esami sulla pecora deceduta a Pasqua parla chiaro: era piena di diossina.
Si ripropone con urgenza l'assoluta necessità di individuare con certezza tutte le fonti inquinanti, il periodo a cui la produzione di diossina risale e le relative responsabilità. Occorre, inoltre, sottoporre a controllo costante tutte le sorgenti di diossina presenti sul territorio jonico.
Dovranno essere le stesse aziende che hanno prodotto un simile disastro a dovervi porre rimedio bonificando i siti inquinati, ma soprattutto risarcendo gli allevatori che stanno pagando per situazioni non a loro imputabili e di cui sono le prime vittime.
Ringraziamo l'Asl di Taranto, nella persona del dott. Conversano e l'Arpa Puglia per gli sforzi che stanno proficuamente profondendo per ridare dignità ad una città mortificata da anni di inquinamento, ma anche di silenzi e di irresponsabilità istituzionali.
Attendiamo i prossimi risultati sui campioni di tessuti, muscoli e organi interni prelevati sulle capre e pecore abbattute e provenienti da sette aziende del tarantino.
Chiediamo alle istituzioni di continuare ad intensificare campionamenti e controlli, assicurando così la difesa reale della sicurezza e la salute dei tarantini.
Ad una mappatura completa delle fonti inquinanti e dei soggetti responsabili non potranno non seguire provvedimenti in grado di arginare una situazione che rischia di esplodere in tutta la sua gravità.
Ricordiamoci che una società che non difende i propri figli è una società che non ha futuro. Noi tarantini quel futuro vogliamo averlo.
Firmano per il Comitato per Taranto,
Lea Ciffarelli
Giulio Farella
Alessandro Marescotti
Lucrezia Maggi
Luigi Oliva
Antonietta Podda
Massimo Ruggieri
Articoli correlati
- Gli è stato appena assegnato un premio giornalistico per la libertà di stampa
Domenico Iannacone: "Stop al sacrificio di Taranto"
In questo videomessaggio l'autore della puntata "La polvere negli occhi" su Raitre ha dichiarato: "Voglio manifestare la mia vicinanza ai cittadini che soffrono. Sono qui a dare il mio pieno appoggio alla manifestazione che si terrà il 22 maggio a Taranto alle ore 17 in piazza Garibaldi"18 maggio 2022 - Alessandro Marescotti - Il 22 maggio manifestazione in piazza contro il dissequestro degli impianti siderurgici
ILVA: la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo dà nuovamente ragione ai cittadini
Le quattro condanne di oggi verso l'Italia sono la plastica evidenziazione di tutte le inadempienze dei governi che si sono succeduti. Le quattro condanne di oggi della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU) confermano Taranto come "zona di sacrificio" dei diritti umani.5 maggio 2022 - Associazione PeaceLink - Dichiarazioni forti in materia di diritti
Ex Ilva: Tar Lecce, superato diritto compressione salute
Il Presidente del Tar di Lecce, Antonia Pasca, ha parlato dell'Ilva all'inaugurazione dell’anno giudiziario. Nel 2021 il Tar confermò invece l’ordinanza di chiusura dell'area a caldo del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. - Raffronto fra la mortalità dei quartieri più inquinanti di Taranto e la mortalità regionale
Eccessi di mortalità nei tre quartieri di Taranto più vicini all'area industriale
Dal 2011 al 2019 in totale vi sono 1075 morti in eccesso di cui 803 statisticamente significativi.
L'eccesso di mortalità medio annuo è di 119 morti di cui 89 statisticamente significativi.
L'intervallo di confidenza considerato è del 90%.13 maggio 2021 - Redazione PeaceLink
Sociale.network