Cominciamo a difenderci dalla diossina
La presenza di diossina nell'acqua di un pozzo vicino allo stabilimento siderurgico preoccupa per le implicazioni che ciò inevitabilmente comporta sulla salute dei cittadini tarantini.
Dopo il sangue, il formaggio, il latte materno e quello ovi-caprino, ora anche nell'acqua emergono tracce di diossina oltre i limiti consentiti per legge (già irragionevolmente elevati). Anche l'esito degli esami sulla pecora deceduta a Pasqua parla chiaro: era piena di diossina.
Si ripropone con urgenza l'assoluta necessità di individuare con certezza tutte le fonti inquinanti, il periodo a cui la produzione di diossina risale e le relative responsabilità. Occorre, inoltre, sottoporre a controllo costante tutte le sorgenti di diossina presenti sul territorio jonico.
Dovranno essere le stesse aziende che hanno prodotto un simile disastro a dovervi porre rimedio bonificando i siti inquinati, ma soprattutto risarcendo gli allevatori che stanno pagando per situazioni non a loro imputabili e di cui sono le prime vittime.
Ringraziamo l'Asl di Taranto, nella persona del dott. Conversano e l'Arpa Puglia per gli sforzi che stanno proficuamente profondendo per ridare dignità ad una città mortificata da anni di inquinamento, ma anche di silenzi e di irresponsabilità istituzionali.
Attendiamo i prossimi risultati sui campioni di tessuti, muscoli e organi interni prelevati sulle capre e pecore abbattute e provenienti da sette aziende del tarantino.
Chiediamo alle istituzioni di continuare ad intensificare campionamenti e controlli, assicurando così la difesa reale della sicurezza e la salute dei tarantini.
Ad una mappatura completa delle fonti inquinanti e dei soggetti responsabili non potranno non seguire provvedimenti in grado di arginare una situazione che rischia di esplodere in tutta la sua gravità.
Ricordiamoci che una società che non difende i propri figli è una società che non ha futuro. Noi tarantini quel futuro vogliamo averlo.
Firmano per il Comitato per Taranto,
Lea Ciffarelli
Giulio Farella
Alessandro Marescotti
Lucrezia Maggi
Luigi Oliva
Antonietta Podda
Massimo Ruggieri
Articoli correlati
- Appello alle istituzioni locali
Non firmate l'ennesima condanna per Taranto!
Il 23 giugno settantasette associazioni della provincia di Taranto e della Basilicata hanno inviato un appello accorato al neo presidente della provincia jonica, al neo sindaco del capoluogo e al sindaco di Statte per chiedere di essere coraggiosi in questo momento delicato della vicenda ILVA23 giugno 2025 - La questione del Parere Istruttorio Conclusivo e della partecipazione al processo decisionale
Legambiente e PeaceLink: negato l'accesso alle prescrizioni sull'inquinamento siderurgico
Ricorso alla Commissione Europea per violazione della parità di trattamento nel procedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) relativo allo stabilimento ex ILVA di Taranto. Le reazioni del Sindaco di Taranto, della Commissione Europea e del Ministro Urso12 giugno 2025 - Redazione PeaceLink - Appuntamento per il prossimo 14 giugno
Teatro e denuncia: a Friburgo va in scena la tragedia ambientale di Taranto
Questo evento, che unisce arte, memoria e impegno ecopolitico, rappresenta un’occasione unica per portare in Europa la voce di Taranto e denunciare la tragedia ambientale che da decenni segna il destino della città.10 giugno 2025 - Alessandro Marescotti - Incidente del 7 maggio all'ILVA
PeaceLink: "Sostegno a magistratura Taranto, ha agito con tempestività e trasparenza"
"La chiarezza e la fermezza con cui la Procura ha risposto alle accuse dell'azienda e del ministro Adolfo Urso dimostrano ancora una volta la professionalità e il senso di responsabilità che animano l'operato dei magistrati"Adnkronos
Sociale.network