«Niente regali, la città chieda a Riva il risarcimento danni»
TARANTO — «E' un dovere da parte della grande industria risarcire la città per i danni procurati mentre in questi giorni sento dire che il Comune ha intenzione di chiedere qualche intervento in opere pubbliche. Credo che le istituzioni non debbano sollecitare favori quando hanno il diritto dalla loro parte».
Gaetano Carrozzo, ex vice sindaco e leader dei Riformisti, è sempre stato il fautore della politica della «schiena dritta» nei confronti dell'Ilva e delle aziende presenti a Taranto. I due rappresentanti del movimento, Massimo Mancini e Mario Laruccia, hanno presentato una mozione in consiglio comunale con la quale chiedono all'assemblea di pronunciarsi sull'azione risarcitoria da avviare nei confronti di Riva per i danni ambientali patiti dal Comune nel suo patrimonio immobiliare e nella popolazione.
L'assemblea si riunisce oggi pomeriggio, ma l'esame del provvedimento è slittato alla prossima seduta del 9 maggio. «Per Riva - spiega Carrozzo - esiste una sentenza passata in giudicato che sancisce il danneggiamento provocato al quartiere Tamburi, al campo sportivo, al cimitero, al manto stradale, in altre parole al patrimonio comunale. Un risarcimento mi sembra doveroso, si tratta di quantificare il danno economico.
Noi avevamo impostato la campagna elettorale sul confronto alla pari con la grande industria e sul legittimo risarcimento che i tarantini devono pretendere da chi avvelena e sporca. Ora vogliamo semplicemente essere coerenti verso gli elettori e perciò abbiamo preparato la mozione. Tra l'altro una richiesta di questo tipo è venuta anche da parte di qualche associazione mentre è innegabile che è fortemente aumentata la sensibilità verso questa problematica.
Basti vedere il grande successo della manifestazione contro l'inquinamento che ha avuto i bambini come protagonisti e che ha evidenziato il distacco profondo tra istituzioni e cittadini. Dico che se le istituzioni vogliono essere al passo con i tarantini, interpretandone i sentimenti, devono dimostrare autonomia con atti che tutelino il diritto dei cittadini».
Nel processo in cui Riva è stato condannato per inquinamento il Comune s'era costituito parte civile, ritirandone la costituzione poco prima di andare in aula per agevolare la firma degli atti d'intesa. «Il ritiro della costituzione è stato ampiamente criticato sia da me che dal sindaco Stefàno in campagna elettorale.
Oggi non posso non tornare sull'argomento perché la politica dei protocolli d'intesa lascia tutto invariato e, nello stesso tempo, il risarcimento non contrasta con la scelta di perseguire politiche di accordi tesi a intervenire sul danno ambientale. Il risarcimento è relativo al passato e per un comune dissestato dovrebbe essere un obbligo. Pensiamo all'uso che se ne potrebbe fare, ad esempio, per la manutenzione delle case del Comune».
Articoli correlati
- Esperimento con ChatGPT
Vendola, Riva e Dio
E' stato chiesto a un modello linguistico di Intelligenza Artificiale generativa di sviluppare un articolo in chiave ecologista partendo una dichiarazione di Nichi Vendola del 2011, in cui esprimeva stima verso Emilio Riva. Ecco cosa è venuto fuori.17 gennaio 2025 - Alessandro Marescotti - Ilva di Taranto:
Memoria, lotta e resistenza sociale nella narrazione di Piero Mottolese
La tesi di Monia Torre, basata su un’approfondita ricerca antropologica, analizza la percezione del rischio legate all’Ilva di Taranto. Attraverso le testimonianze di operai come Piero Mottolese, attivista di PeaceLink, emergono le dinamiche tra fabbrica, ambiente e comunità.14 gennaio 2025 - Redazione PeaceLink - A Bari le associazioni ambientaliste hanno preso la parola
L'ILVA inquina ancora: audizioni nella commissione ambiente del Consiglio regionale pugliese
Le emissioni in aria di ossido di azoto prodotte dall’altoforno AFO4 e le concentrazioni di fenoli e cianuri nei reflui dello stabilimento superano i limiti di legge. Tutto questo nonostante le promesse di "ambientalizzazione".14 gennaio 2025 - Redazione PeaceLink - L'inquinamento ILVA va in scena
Teatro e cittadinanza: sul palcoscenico la resistenza al disastro ambientale
Un teatro che educa e mobilita sotto la regia di Maria Elena Leone. Strumento riflessione collettiva e mobilitazione delle coscienze. Vengono portate in scena emozioni e storie che parlano di dolore, lotta e speranza. Presente il regista teatrale tedesco Joscha Zmarzlik, studioso di Luigi Nono.10 gennaio 2025 - Redazione PeaceLink
Sociale.network