Assennato: presto faremo anche i controlli sugli alimenti
Possono finalmente essere eseguite a Taranto le analisi per diossina, Pcb (policlorobifenili) e Ipa (idrocarburi policiclici aromatici) su campioni di suolo, aria ed acqua, prima solitamente inviati in laboratori accreditati sparsi in giro per l’Italia. E’ attivo dall’inizio del mese - così come annunciato - laboratorio locale del Dipartimento dell’Arpa, l’Agenzia regionale di protezione ambientale, diventato autonomo da questo punto di vista.
Il direttore generale dell’Arpa, Giorgio Assennato, auspica che a breve il Dipartimento di Taranto possa anche ottenere l’estensione dell’accreditamento per le analisi di diossina e altre sostanze inquinanti sulle matrici alimentari. Il che significherebbe forse poter analizzare la situazione in maniera più capillare e probabilmente anche con tempi molto più rapidi rispetto a quelli attuali.
Bisognerà, invece, ricorrere ancora una volta al laboratorio Inca di Venezia per le analisi che dovranno essere eseguite col nuovo campionamento dell’Arpa sulle emissioni di diossina al camino dell’impianto di agglomerazione dell’Ilva, al via il prossimo 9 giugno. Sarà possibile visitare il nuovo laboratorio dell’Arpa il prossimo 5 maggio. Servirà a poter conoscere l’attività scientifica dell’agenzia sui microinquinanti nelle varie matrici ambientali.
Ma la giornata sarà anche l’occasione per fare il punto su un tema scottante: l’incidenza delle emissioni di diossina sulla salute umana. Un tema ancora non troppo sviscerato. Se ne parlerà nell’ambito di un convegno (in programma nel pomeriggio del 5) con l’assessore regionale alla Salute, Alberto Tedesco.
Intanto, soprattutto dopo il caso del formaggio alla diossina, che ha comportato una lunga campagna di monitoraggio su latte, formaggi, e poi olive, carni, vegetali, mitili e pesce, su cui vengono annunciate dalle autorità
competenti alcuni dati positivi, la preoccupazione dei consumatori è in crescita.
I campioni alimentari sotto esame sono stati inviati all’Istituto zooprofilattico di Teramo, a quello di Foggia e al laboratorio interuniversitario Inca di Lecce. Tecnicamente ora le analisi potrebbero essere eseguite qui, dice Assennato. «Siamo fiduciosi di poter avere presto l’estensione dell’accreditamento - chiarisce -. E’ una questione tecnica che va risolta con l’Istituto superiore di Sanità».
Un problema che in qualche misura riguarda anche la disponibilità di una sede idonea, ma Assennato non se la sente assolutamente di attribuire alcuna responsabilità agli enti locali che anzi - dice -«stanno prodigandosi». Se, al momento, infatti, il laboratorio è stato attrezzato in due locali resi idonei, entro l’inizio del nuovo anno è previsto il trasferimento del Dipartimento in alcuni locali all’interno del porto con una cessione in comodato d’uso gratuito.
Oltre all’aspetto logistico e strumentale, c'è però un aspetto legato all’organico. «C'è l’impegno della Regione - aggiunge Assennato - per l’assunzione di 15 unità. La copertura finanziaria c'è, sono fondi della Sanità. Siamo in attesa di una risposta che possa consentire una deroga ai vincoli del patto di stabilità ed assumere definitivamente questo personale»
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