Taranto Sociale

Romeo: “prima l'ambiente e la salute, poi gli interessi economici"

La tutela dell'ambiente e della salute viene prima degli interessi economici. L'assessore comunale all'Ecologia Sebasiano Romeo entra nel merito della polemica tra Roma e Bruxelles sul piano che prevede la riduzione di CO2.
20 ottobre 2008
Sebastiano Romeo
Fonte: Corriere del Giorno

- “E’ vero che l’Italia è in crisi e che bisogna aumentare le potenzialità delle industrie nazionali, così com’è vero che Taranto sta vivendo un periodo particolarmente critico dal punto di vista occupazionale, ma ciò non toglie che la priorità del Paese deve essere la salvaguardia dell’ambiente e della salute”.

E’ una posizione netta quella dell’assessore comunale all’ecologia Sebastiano Romeo, che entra così nel merito della polemica tra Governo italiano e Unione Europea sul piano che prevede di ridurre del 20% le emissioni di Co2 entro il 2020. Una questione che interessa da vicino il nostro territorio per la presenza dell’Ilva, uno dei maggiori “produttori” di anidride carbonica.

“L’Italia deve assolutamente impegnarsi a raggiungere questo obiettivo, senza chiedere sconti. Nessuno deve essere immolato per una mera questione di interessi economici – spiega Romeo – Ta - ranto, che ospita diversi colossi industriali, fonti di emissione di numerose sostanze altamente tossiche, ha già dato tanto alla nazione. La nostra città non può essere abbandonata al suo destino. E’ giunto il momento che i sacrifici sostenuti della nostra gente vengano tenuti in giusta considerazione. Negli ultimi decenni i tarantini non hanno subito soltanto macroscopici danni ambientali, ma anche sanitari. Basti pensare alle tante patologie che colpiscono, in misura sempre più preoccupante, non solo gli adulti, ma anche tanti bambini.
Una situazione che come cittadino e medico, al di là della mia carica istituzionale, non posso assolutamente tollerare”. L’assessore Romeo lancia quindi un appello al Governo, al Ministero dell’Ambiente e alla grande industria: “Li invito a considerare con grande attenzione il ritorno di immagine che avrebbero a livello nazionale ed europeo nel momento in cui dovessero scegliere, senza tentennamenti, la strada della ecosostenibilità.

I costi per l’adeguamento degli impianti sarebbero certamente ripagati con l’apprezzamento delle popolazioni. Coniugare la tutela dell'ambiente e lo sviluppo economico, come ha giustamente dichiarato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è possibile, anzi doveroso. Ho sempre pensato che le industrie debbano lavorare per il bene della città e non contro di essa – continua l’assessore – ciò significa che oltre a offrire posti di lavoro devono prestare la massima attenzione all’habitat in cui operano e alla salute dei loro dipendenti e di tutti i cittadini. Firmando l’Accordo di Programma dello scorso 11 aprile speravo (e spero ancora) di aver intrapreso un percorso serio e proficuo verso la risoluzione delle problematiche ambientali cittadine. Alla luce degli ultimi sviluppi mi auguro di non essere stato eccessivamente ottimista”.

Infine, ribadisce Romeo, Taranto sta già pagando gli effetti devastanti dell’inquinamento: “Pensiamo a quanto ci costa curare le tante persone che si ammalano di cancro e di altre patologie, al danno economico che è stato inferto al comparto zootecnico a seguito del sequestro di otto allevamenti contaminati dalla diossina. Visto che il Governo nazionale riduce le questioni ambientali ad un esclusivo discorso economico, gli chiedo se i costi che gravano sul nostro territorio non siano più onerosi di quelli che gravano su chi inquina”.

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