Lo sviluppo della città attraverso il binomio lavoro e salute
Egregio Direttore,
Purtroppo ancora una volta un grido di dolore scuote l’animo dei tarantini. Non possiamo assistere inermi all’eutanasia del territorio ionico. Nonostante le proteste e manifestazioni pubbliche che ultimamente ha visto protagonisti studenti ,associazioni e cittadini,ribellarsi agli allarmati dati che fanno di Tarano la città più inquinata d’Europa,si continua a infischiarsene degli ammalati di cancro che
colpiscono anche i più giovani. E’ davvero insopportabile la decisione del ministero dell’ambiente favorevole al raddoppio della centrale elettrica della raffineria che moltiplicherà la produzione di ossido di carbonio e altri inquinanti minori. Inoltre c’è il via libera da parte del Ministro Prestigiacomo, per la ricerca nei nostri mari di eventuali ritrovamenti petroliferi che, se presenti ed estratti ,peggiorerebbero anche lo splendore delle nostre acque.
Ora,a prescindere dalle simpatie politiche di ciascun tarantino, tutti quanti dovremmo impegnarci con tutte le forze a contrastare questi deprecabili provvedimenti governativi. E’ impensabile infatti che invece di provvedere a ridurre la quantità di veleni sprigionati nell’aria da parte di ILVA,raffineria,cementir e quant’altro, ci si accanisca a potenziare l’apparato inquinante nel territorio con la scusa di ammodernare o di migliorare l’economia del Paese. Purtroppo il dissesto finanziario ha determinato un impoverimento dell’economia tarantina che più di altre città soffre della crisi economica mondiale. Tuttavia occorre da parte della istituzioni una maggiore attenzione; purtroppo,né il Presidente della Repubblica ,né il Premier o i suoi ministri si sognano di venire dalle nostre parti,quasi avessimo addosso la peste. Invece, una presenza istituzionale, darebbe speranza alla popolazione e stimolerebbe interventi di bonifica e di imprenditorialità “pulita”. Và anche detto che, pur apprezzando le battaglie della giunta Vendola a favore di un ridimensionamento della diossina,troppo poco è stato fatto per il Diskripart o per il miglioramento della mobilità(anzi c’è stata una soppressione di treni a lunga percorrenza e un perdurare dell’ingorgo del nodo Massafra). Quanto alle risorse per il risanamento del quartiere Tamburi non è dato sapere dove sono finite le risorse . Al nostro Sindaco e alla sua giunta l’invito ad una maggiore reattività ,piuttosto che
elogi verso qualche contentino del governo(la zona franca dei tamburi).Lo sviluppo della città d’ora in avanti dovrà avvenire conciliando lavoro e salute e recuperando investimenti per ridurre i parametri inquinanti .La provincia non deve farsi lusingare dalla promessa di pochi posti di lavoro in cambio del raddoppio della raffineria o accontentarsi dei dati d’inquinamento che fornisce l’ILVA. Altrettanto vale per i mass media che devono nell’interesse di tutti i cittadini,”martellare” gli inquinatori per rendere più vivibile l’aria. In tal senso è meritoria l’azione di alcuni giornali come il suo che quotidianamente si impegna in tal senso.Caro Direttore, sinceramente spesso mi chiedo chi me la fa fare a restare da queste parti, piuttosto che emigrare in posti più salubri,;ma, questo pensiero viene subito cancellato dall’amore
verso il nostro territorio,con le sue tradizioni locali ,le bellezze naturali e il senso d’appartenenza cosi forte pur nella consapevolezza nel restare,di rischiare anche la propria salute. Spero che il S.Natale possa darci la speranza che le cose cambino soprattutto per i nostri ragazzi che hanno tutto il diritto di realizzare sogni e progetti di vita al pari di altri giovani più fortunati rispetto alla nostra “fragile” realtà.
Con molta cordialità
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