Taranto: +93% il benzo(a)pirene
COMUNICATO STAMPA
Altamarea ha richiesto e ottenuto dall'Arpa i dati del benzo(a)pirene dei primi tre mesi del 2011.
Oggi l'Arpa li ha comunicati ad Altamarea in forma ufficiale con un fax.
Anche l'Ilva ha potuto conoscerli e si è affrettata a commentarli, presentandoli quasi come un successo.
Ma questi dati, contrariamente a quanto l'Ilva dichiara, non sono per nulla un successo in quanto superano in media del 93% il valore che la precedente normativa aveva posto come limite (obiettivo di qualità) per il benzo(a)pirene.
Se fosse in vigore la precedente normativa sul benzo(a)pirene (che il governo ha cambiato il 13 agosto 2010 eliminando il limite), i dati non dovrebbero infatti superare 1 nanogrammo a metro cubo. Invece tale valore è quest'anno abbondantemente superato:
1,55 ng/m3 a gennaio 2011
2,82 ng/m3 a febbraio 2011
1,43 ng/m3 a marzo 2011
La media è 1,93 ng/m3 mentre la media annua non dovrebbe superare 1 ng/m3 stando alla precedente normativa che il governo ha cambiato.
Come può questo dato essere presentato come un successo?
E' un fallimento!
L'Ilva, con evidente intento propagandistico, raffronta tale dato "cattivo" con quello "pessimo" del 2010 (che era 3 ng/m3). L'Ilva confronta cioè un dato inaccettabile (1,93) con un dato ancora peggiore (3), ma entrambi sono superiori a 1.
L'Ilva inoltre ammette implicitamente di essere responsabile di quel dato, che si riferisce (si badi bene) all'aria del quartiere Tamburi e non ai camini. Quindi l'Ilva riconosce di fatto di avere una parte consistente dell'inquinamento dei Tamburi se si sente in dovere di commentare dati che non si riferiscono direttamente alla proprie emissioni ma alla qualità dell'aria del quartiere Tamburi.
L'Ilva vuole rincuorare l'opinione pubblica ma in realtà c'è ben poco da rincuorarsi con un superamento del 93% del valore che la precedente legge aveva fissato come limite.
Alla fine del 2010 vi è stata un'ampia campagna mediatica per dimostrare che ormai a Taranto non si superava più il vecchio limite di legge: i dati degli ultimi mesi del 2010 erano inferiori a 1 nanogrammo a metro cubo. Tale campagna mediatica voleva convincere l'opinione pubblica che il limite di legge tolto dal governo ormai non sarebbe stato più superato e che pertanto sarebbe stato inutile reintrodurlo, come richiesto dalle associazoni ambientaliste e di tutela della salute.
Ricordiamo che stiamo parlando del benzo(a)pirene, uno dei cancerogeni più potenti in circolazione che, secondo Arpa, nel quartiere Tamburi proviene al 98% dalla cokeria dell'Ilva.
Anche quando l'Ilva ha sforato con la diossina (0,7 ng/m3 anziché 0,4 ng/m3) nell'ultimo controllo dell'Arpa, l'azienta con un comunicato ha cantato vittoria.
Siamo di fronte al tentativo di persusione dell'opinione pubblica che i dati sarebbero tollerabili, anche se si mantengono sopra i limiti di legge.
Siamo sorpresi per come l'Ilva commenti dati cattivi prenentandoli come dati positivi. Evidentemente si punta su quella parte (esigua) dell'opinione superficiale e disattenta, che non legge i dati. Ma chi legge con un minimo di attenzione i dati si accorge che il benzo(a)pirene è arrivato quest'anno a 1,93 nanogrammi a metro cubo quando dovrebbe essere invece inferiore a 1. Se la matematica non è un'opinione siamo a +93%!
Ecco perché rilanceremo la campagna per reintrodurre nella normativa il limite di 1 nanogrammo a metro cubo per il benzo(a)pirene dato che questa minaccia cancerogena persiste ed è alta.
Per Altamarea
Biagio De Marzo (Presidente)
Alessandro Marescotti
Articoli correlati
- Gli è stato appena assegnato un premio giornalistico per la libertà di stampa
Domenico Iannacone: "Stop al sacrificio di Taranto"
In questo videomessaggio l'autore della puntata "La polvere negli occhi" su Raitre ha dichiarato: "Voglio manifestare la mia vicinanza ai cittadini che soffrono. Sono qui a dare il mio pieno appoggio alla manifestazione che si terrà il 22 maggio a Taranto alle ore 17 in piazza Garibaldi"18 maggio 2022 - Alessandro Marescotti - Il 22 maggio manifestazione in piazza contro il dissequestro degli impianti siderurgici
ILVA: la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo dà nuovamente ragione ai cittadini
Le quattro condanne di oggi verso l'Italia sono la plastica evidenziazione di tutte le inadempienze dei governi che si sono succeduti. Le quattro condanne di oggi della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU) confermano Taranto come "zona di sacrificio" dei diritti umani.5 maggio 2022 - Associazione PeaceLink - Dichiarazioni forti in materia di diritti
Ex Ilva: Tar Lecce, superato diritto compressione salute
Il Presidente del Tar di Lecce, Antonia Pasca, ha parlato dell'Ilva all'inaugurazione dell’anno giudiziario. Nel 2021 il Tar confermò invece l’ordinanza di chiusura dell'area a caldo del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. - Raffronto fra la mortalità dei quartieri più inquinanti di Taranto e la mortalità regionale
Eccessi di mortalità nei tre quartieri di Taranto più vicini all'area industriale
Dal 2011 al 2019 in totale vi sono 1075 morti in eccesso di cui 803 statisticamente significativi.
L'eccesso di mortalità medio annuo è di 119 morti di cui 89 statisticamente significativi.
L'intervallo di confidenza considerato è del 90%.13 maggio 2021 - Redazione PeaceLink
Sociale.network