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Sarebbe stata violata «la specifica normativa a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro"

«Morti bianche». Rinvio a giudizio choc per i vertici dell’Ilva

Il giudice per l’udienza preliminare Giuseppe Tommasino ha rinviato a giudizio 28 persone, tra attuali ed ex dirigenti dello stabilimento siderurgico Italsider-Ilva
16 giugno 2012
Mimmo Mazza
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno - 16 giugno 2012

Disastro colposo, omissione dolosa di cautele sul luogo di lavoro e omicidio colposo. Il giudice per l’udienza preliminare Giuseppe Tommasino ha rinviato a giudizio 28 persone, tra attuali ed ex dirigenti dello stabilimento siderurgico Italsider-Ilva, finiti sotto inchiesta per la morte di quindici operai, deceduti dal 2004 al 2010 per malattia professionale. A comparire il prossimo 3 ottobre dinanzi il giudice monocratico Massimo De Michele saranno il patron Emilio Riva, suo figlio Fabio, il direttore dello stabilimento Luigi Capogrosso e poi coloro i quali hanno traghettato l’acciaio di stato nelle mani della famiglia Riva dal 1975 al 1995, anno della privatizzazione, compresi personaggi noti come Giorgio Zappa, già direttore generale di Finmeccanica, in forza all’Ilva dal 1988 al 1993 quale vice prima e direttore generale poi.  foto di Taranto


Tutti gli imputati avrebbero secondo la pubblica accusa omesso, nei rispettivi ruoli, di «adottare cautele necessarie a tutelare l’integrità fisica degli operai, di realizzare sistemi di abbattimento delle polveri-fibre contenenti amianto, di far eseguire in luoghi separati le lavorazioni a rischio amianto, unitamente ad altre adeguate misure di prevenzione ambientali e personali per ridurre la concentrazione e la diffusione delle polveri-fibre di amianto generatesi durante le lavorazioni». 

Sarebbe stata violata in questo modo «la specifica normativa a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro», cagionando il «disastro costituito dall’insorg enza di malattie tumorali nei lavoratori dello stabilimento, e nello specifico, la conseguente morte dei lavoratori, tutti deceduti per aver contratto patologie correlabili con l’esposizione professionale all’amianto come il mesotelioma pleurico, il mesiotelioma peritoneale e il carcinoma polmonare».

Per quanto riguarda i due rappresentanti della famiglia Riva, proprietaria ormai dal 1995 dell’acciaieria, sono due le morti oggetto dell’inchiesta. Nel processo si sono costituiti parte civile i familiari della 15 vittime, la Fiom, l’Inail e l’associazione Controamianto. Agli atti del processo, che inizierà il prossimo 3 ottobre, ci sarà anche la perizia epidemiologica sull’Ilva redatta dai consulenti del gip Patrizia Todisco nell’ambito dell’inchiesta che vede indagati i vertici dell’Ilva per disastro ambientale doloso e altri gravi reati.

Note: Vedi anche
Ilva, quindici operai morti per l'amianto
a processo Riva con altri 28 dirigenti

I decessi dal 2004 al 2010 per malattia professionale. Per tutti gli imputati è stato ipotizzato il disastro colposo e l'omissione dolosa di cautele sul luogo di lavoro

http://bari.repubblica.it/cronaca/2012/06/15/news/ilva_quindici_operai_morti_per_l_amiato_a_processo_riva_con_altri_28_dirigenti-37268762/

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