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ILVA: Comunicato Campagna Difesa Latte Materno

Riteniamo che nel 3° millenio non sia più possibile accettare il ricatto fra Salute e Lavoro e che la sacralità della vita, al centro della nostra campagna, debba essere il principio basilare di ogni scelta economica e produttiva
2 agosto 2012
Dott.ssa Patrizia Gentilini

In qualità di rappresentanti della Campagna Nazionale in difesa del Latte Materno dai contaminanti ambientali, non possiamo che accogliere con profonda emozione la notizia del sequestro degli impianti dell'Ilva,impianti che in questi anni hanno riversato nell'ambiente quantita'considerevoli di diossine, policlorobifenili, idrocarburi policiclici aromatici, polveri sottili e metalli pesanti.  mamma con bimba, sfondo Ilva


Ricordiamo che da 8 indagini di latte materno  spontaneamente eseguiti da mamme di Taranto risulta un tasso medio di diossine di 23.41 pgTEQ grammo/grasso, più del doppio di quanto risulta da altri esami condotti in altri territori del nostro paese negli stessi anni. 
Il latte materno si conferma  un indicatore ideale dello stato dell'ambiente e questo dato ci appare del tutto coerente con i gravi rischi sanitari emersi dall'indagine epidemiologica.

Siamo consapevoli dei risvolti sociali ed occupazionali che la decisione della Magistratura comporta, ma vorremmo ricordare che le prime vittime dei disastri ambientali provocati degli insediamenti industriali sono proprio i lavoratori e le loro famiglie e che per nessun padre di famiglia può essere accettabile un lavoro che va di pari passo con morte e malattie.  

Non va inoltre dimenticato che questi inquinanti viaggiano a grandi distanze e potenzialmente raggiungono tutte le citta' d'Italia, per via dell'altezza dei camini dell'Ilva. Se la citta' di Taranto e' stata colpita soprattutto dall'aggressione chimica delle emissioni diffuse e fuggitive, non possiamo che rimarcare il rischio costituito dall'inquinamento a grande distanza, che si e'
concretizzato nella contaminazione dei cibi con la diossina, provocando un avvelenamento  della catena alimentare e la perdita di posti di lavoro in questi settori produttivi.

Il provvedimento di sequestro degli impianti più inquinanti dell'Ilva e l'arresto di otto alti dirigenti attesta che la lotta dei cittadini per la legalita' non e' vana.
Esprimiamo profonda gratitudine alla Magistratura e solidarieta' e sostegno a tutti i cittadini di Taranto che in questi anni hanno lottato per la difesa della salute. 

Riteniamo che nel 3° millenio non sia più possibile accettare il ricatto fra Salute e Lavoro e che la sacralità della vita, al centro della nostra campagna, debba essere il principio basilare di ogni scelta economica e produttiva.

Ci auguriamo che nessun passo indietro venga fatto e che l'Ilva non inquini piu'. 


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