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Comunicato stampa

L'ordinanza del Tribunale del Riesame non autorizza l'Ilva a continuare a produrre

Abbiamo intenzione di avviare altre azioni di tipo legale per difendere la salute dei cittadini di Taranto. Un nuovo inganno non passerà e vigileremo per il massimio rispetto della legalità
8 agosto 2012
Fabio Matacchiera, Alessandro Marescotti (Fondo Antidiossina Onlus Taranto, Associazione PeaceLink)

L'ordinanza del Tribunale del Riesame non autorizza l'Ilva a continuare a produrre. Pertanto nei prossimi giorni l'azienda dovrà cessare la produzione, mantenere gli impianti in stand-by e avviare i lavori tecnici "per eliminare le situazioni di pericolo". foto di Taranto

Una interpretazione letterale non consente equivoci in quanto non si parla mai di facoltà d'uso per produrre ma per realizzare misure tecniche che eliminino situazioni di pericolo. Se si continua a produrre le situazioni di pericolo si perpetuano.
Il Tribunale, in riferimento agli impianti, prevede unicamente che si "utilizzino in funzione della realizzazione di tutte le misure tecniche necessarie per eliminare le situazioni di pericolo".

Se l'Ilva continuasse a produrre in violazione di quanto stabilito dal Tribunale del Riesame, raccoglieremo le firme dei cittadini per un esposto alla Procura della Repubblica e faremo rispettare il volere dei magistrati.

Porteremo inoltre all'attenzione della Magistratura un dossier tecnico per dimostrare come l'attuale cokeria è troppo pericolosa e non può diventare compatibile con il quiartiere Tamburi neanche con eventuali operazioni di aggiornamento tecnico. E' strutturalmente inadeguata e non può continuare a produrre neanche con gli interventi annunciati dall'assessore regionale all'ambiente che sono deludenti e inefficaci. Questa cokeria è vecchia, è troppo vicina alle abitazioni della città e va spenta.   

Abbiamo intenzione di avviare altre azioni di tipo legale per difendere la salute dei cittadini di Taranto.

Un nuovo inganno non passerà e vigileremo per il massimio rispetto della legalità.


COSA STABILISCE IL TRIBUNALE DEL RIESAME

In parziale modifica del decreto di sequestro preventivo impugnato, ferma restando la nomina degli ingegneri Barbara Valenzano, Emanuela Laterza e Claudio Lofrumento, nomina custode e amministratore delle aree e degli impianti di sequestro altresì il dott. Bruno Ferrante nella sua qualità di presidente del C.d.A. e di legale rapp.te di Ilva s.p.a., revocando la nomina del dott. Marco Tagarelli. Dispone che i custodi garantiscano la sicurezza degli impianti e li utilizzino in funzione della realizzazione di tutte le misure tecniche necessarie per eliminare le situazioni di pericolo e della attuazione di un sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni inquinanti. 

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