Taranto Sociale

Lista Taranto

Archivio pubblico

Comunicato stampa

Comitato Donne per Taranto: lettera aperta a Presidente della repubblica e Ministri Ambiente e Salute

Intraprenderemo qualsiasi azione legale e risarcitoria non solo nei confronti di chi ha inquinato ma anche nei confronti di tutti coloro che erano e sono a conoscenza della Situazione di Emergenza Ambientale e Sanitaria nel SIN di Taranto e nulla hanno fatto per fermare il disastro in atto
15 ottobre 2012
Comitato Donne per Taranto

 

      Egregi

Presidente  Giorgio Napolitano,

Ministro dell´Ambiente Corrado Clini

Ministro della Salute Renato Balduzzi


p.c.

                                - al Sindaco diTaranto      
         - al Presidente della Regione Puglia
- al Presidente della Provincia di Taranto
                           - al Direttore Arpa Puglia
                     - al Direttore Sanitario asl Ta
              - al Procuratore Franco Sebastio
                             - al Gip Patrizia Todisco

 - a tutti gli organi di Stampa Locali e Nazionali

                                           

 

 

Fiaccolata 05-10-2012

Taranto da troppi anni continua a vivere una situazione di emergenza sanitaria, ambientale e di grave violazione della legalità di cui non si è fatta carico nessuna istituzione,tranne la Magistratura con il provvedimento di sequestro dell´aria a caldo dello stabilimento siderurgico Ilva spa.

 

I dati delle perizie chimica ed epidemiologica e i dati dello Studio Sentieri mostrano che a Taranto si muore  e ci si ammala di più rispetto alla media nazionale, sono aumentati i casi di morte di bambini al di sotto di un anno d´età così come gli aborti spontanei causati da malformazioni genetiche del feto.

 

I tarantini conoscono bene questa realtà per esperienza diretta: non è necessario una ricerca scientifica approfondita per capire che se l´esposizione alle emissioni inquinanti è pericolosa per gli adulti a maggior ragione lo è per i più piccoli, il cui sistema immunitario è ancora in corso di formazione.

 

Oltre cinquemila cittadini di Taranto hanno firmato in soli tre giorni una petizione popolare (i cui originali sono depositati presso l´archivio del comitato Donne per Taranto) per chiedere, prima che venga rilasciata l´Aia, la pubblicazione ufficiale dell´aggiornamento 2008 dello studio Sentieri relativo ai comuni di Taranto e Statte. Riteniamo che tali dati debbano essere inseriti necessariamente  all´interno dell´Autorizzazione in corso non potendo prescindere da un' analisi della situazione sanitaria del territorio.

Stigmatizziamo l'indirizzo della commissione istruttoria che ha escluso dall´esame questi dati consentendo ancora una volta ad Ilva di continuare ad inquinare a danno della salute dell´intera comunità tarantina.

 

Ministri della Salute e dell´Ambiente, Presidente della Repubblica, siamo stati fin troppo pazienti riponendo fiducia nelle Istituzioni. Ora non siamo più disposti a farci prendere in giro né  accetteremo di essere sacrificati sull´altare del profitto e del  Pil del Paese.

 

Taranto è determinata ad iniziare una vera e propria guerra giudiziaria contro chiunque non rispetti noi, i nostri figli ed il nostro martoriato Territorio. Non sarà inutile, a questo proposito ricordare che, ad oggi, Ilva risulta sprovvista del Piano di Emergenza Esterno per Incidente Rilevante così come disposto dal D.Lgs. 334/99.


Il Piano di Emergenza risulta, pertanto, essere ancora quello provvisorio "non essendo ancora stata ultimata l´istruttoria del rapporto di sicurezza da presentare a cura dei gestori delle  aziende interessate". (come si legge nell´informativa alla popolazione del 2010). 

 

Intraprenderemo, pertanto, qualsiasi azione legale e risarcitoria non solo nei confronti di chi ha inquinato ma anche nei confronti di tutti coloro che erano e sono a conoscenza della Situazione di Emergenza Ambientale e Sanitaria nel SIN di Taranto e nulla hanno fatto per fermare  il disastro in atto.

Concludiamo con questa frase che, unica in questi mesi, ha riempito di Speranza e di Dignità il nostro futuro e quello dei nostri figli con l´Augurio che entri nelle Vostre coscienze e segni le vostre Azioni a tutela delle nostreVite:


"Non un altro bambino, non un altro abitante di questa sfortunata città, non un altro lavoratore dell'Ilva, abbia ancora ad ammalarsi o a morire o a essere comunque esposto a tali pericoli, a causa delle emissioni tossiche del siderurgico."( dall´Ordinanza del Gip di Taranto Patrizia Todisco)

Articoli correlati

  • Latte materno, diossine e PCB
    Ecologia
    Slides

    Latte materno, diossine e PCB

    L’istituzione di un regolare sistema di biomonitoraggio da parte delle autorità competenti e un'accresciuta sensibilità dei cittadini possono promuovere un diverso modello di sviluppo che tuteli la salute delle generazioni future.
    29 febbraio 2024 - Paola Fioretti ed Elisa Lorenzini
  • Biobanca e inquinamento ambientale
    Ecologia
    Proposta di una biobanca a Taranto

    Biobanca e inquinamento ambientale

    In che modo una biobanca potrebbe essere utile a mantenere traccia nel tempo degli impatti sanitari delle emissioni industriali sulla popolazione più esposta e in particolare dei bambini? Potrebbe essere inclusa fra le prescrizioni di biomonitoraggio per l'AIA dell'ILVA?
    9 agosto 2023 - Associazione PeaceLink
  • La diossina nel pecorino
    Processo Ilva
    Tutto comincia il 27 febbraio 2008 e così prendono avvio le indagini di "Ambiente Svenduto"

    La diossina nel pecorino

    Il formaggio era prodotto da un pastore che pascolava vicino all'ILVA. Viene consegnato, a spese di PeaceLink, in un laboratorio di analisi di Lecce. "Diteci quello che c'è dentro". Qualche giorno dopo arriva una telefonata allarmata dal laboratorio: "C'è la diossina".
    Repubblica
  • Diffida sul campionamento continuo della diossina ILVA
    Ecologia
    Inviata dal Ministero della Transizione Ecologica al gestore dello stabilimento ILVA di Taranto

    Diffida sul campionamento continuo della diossina ILVA

    Il Gestore dell'ILVA non ha eseguito il controllo mensile del camino E-312. La legge prevede il fermo dell'impianto se accadesse una seconda volta in 12 mesi. PeaceLink evidenzia che dai controlli emerge una concentrazione di diossina superiore al limite prescritto per gli inceneritori.
    9 luglio 2021 - Associazione PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)