Taranto Sociale

Gli ideali della Resistenza

Il caporedattore del Quotidiano alla presentazione dell'Archivio Luciano Marescotti

Renato Moro ha tracciato la figura di Luciano Marescotti, che aveva conosciuto a Taranto durante un incontro a scuola. Dopo di lui Giuseppe Stea (Presidente ANPI Taranto) ha tracciato un interessante quadro storico della lotta antifascista anche a livello locale
24 aprile 2018

"Presentazione a Taranto del libro che racconta la storia di Luciano Marescotti, il partigiano che non voleva sparare". Da sinistra: Alessandro Marescotti, Renato Moro, Giuseppe Stea

Così ha scritto sulla sua pagina Facebook Renato Moro, caporedattore del Quotidiano di Puglia.

"Il giorno che l'ho conosciuto - scrive Renato Moro - parlava di sé, partigiano, ai ragazzi di una scuola di Taranto. Parlava contro la guerra, contro le armi, parlava della vita e dell'amore. E del suo desiderio di andare a ballare nei giorni e nei mesi di inferno, durante la Resistenza. Ecco. Oggi non lo capiamo, ma c'è stato un momento in cui una semplice festa da ballo, in luoghi improvvisati e alla luce di quattro lampadine colorate col pennello, aveva un significato rivoluzionario: basta con la guerra, con la dittatura, con le stragi e la libertà soppressa! Tra ballo e sballo c'è sempre stato un filo rosso. Solo che in quell'epoca lo sballo era sentirsi liberi".

Renato Moro durante l'incontro tenutosi a Taranto il 24 aprile 2018 presso il Convento San Pasquale ha tracciato un quadro vivido e fedele di Luciano Marescotti, scomparso lo scorso anno il 31 maggio. 

Assieme a lui Giuseppe Stea (presidente dell'ANPI di Taranto) ha tracciato un quadro storico dell'antifascismo soffermandosi sull'esperienza locale e su singoli episodi di non collaborazione e di opposizione al nazifascismo, che hanno riscosso l'attenzione del folto pubblico.

Marinella Marescotti ha delineato le finalità dell'Archivio Luciano Marescotti.

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