Si stanno fermando tutti gli altoforni dello stabilimento siderurgico di Taranto
Ex Ilva: Fim Cisl, azienda comunica nuovi problemi a impianti
(AGI) - Taranto, 13 dic. - Nuovi problemi nella marcia degli impianti del siderurgico di Taranto di Acciaierie d’Italia, ex Ilva. Mentre è in corso il tavolo al Mise tra azienda, sindacati e a Governo, la Fim Cisl ha comunicato, a seguito di informazione resa oggi dall’azienda, che a causa “di anomalie al convertitore 2 di acciaieria 2, l'attuale assetto di marcia nelle acciaierie si attesta con un solo convertitore e due trattamenti”. “Al momento - dice la Fim Cisl - si sta intervenendo per risolvere il problema, verificando e intervenendo anche sul convertitore 3 a seguito di un problema registrato sabato mattina. Questa modalità operativa - si aggiunge da parte del sindacato -genera all'incirca un massimo di 20 persone da collocare in cassa integrazione, fino al ripristino della normale funzionalità impiantistica”. Fim Cisl infine annuncia che “in concomitanza del problema di acciaieria 2, si fermerà L’altoforno 1, anticipando le attività che avrebbero già dovuto effettuare, con una fermata programmata di 36/40 ore”. (AGI)
TA1/MAU
Ex Ilva: Fim Cisl, fermi tutti altiforni, si è aggiunto il 2
Pubblicato: 13/12/2021 15:25
(AGI) - Roma, 13 dic. - Si fermano tutti gli altiforni del siderurgico di Taranto. Lo dichiara la Fim Cisl. All’altoforno 4, fermo già da alcuni giorni per importanti lavori di riparazione, si è aggiunto anche l’altoforno 1 a seguito di problemi dell’acciaieria 2, e adesso anche l’altoforno 2 per 8 ore. Tre sono gli altiforni operativi a Taranto e tutti e tre, per cause e tempi diversi, sono fermi, cosa, questa, accaduta rare volte. Se le fermate degli altiforni 1 e 2 sono temporanee, quella dell’altoforno 4 è destinata a durare più a lungo. La sua ripartenza potrebbe avvenire dopo il 20 gennaio. (AGI)
(AGI) - Taranto, 13 dic. - Giorni fa l’azienda ha dichiarato che ha bisogno prima di capire cosa sia successo all’altoforno 4 - che si era già fermato da aprile a luglio scorsi per altri lavori - per calibrare l’intervento necessario. Fonti sindacali hanno parlato di possibile lesione al crogiolo dell’altoforno 4. Questa serie infinita di stop and go al sito produttivo di Taranto da un lato ha reso inevitabile, per l’azienda, la continuità della cassa integrazione e dall’altro fatto sfumare, anche per il 2021, l’obiettivo di produrre 5 milioni di tonnellate, che era stato indicato come primo step della ripartenza dopo un 2020 influenzato pesantemente da pandemia ed altre cause, tanto che a Taranto si sono prodotte solo 3,3 milioni di tonnellate di acciaio. (AGI)
TA1/MAU
Ex Ilva: Fiom e Uilm, ferie e riposi tramutati in cig
Pubblicato: 13/12/2021 14:26
(AGI) - Taranto, 13 dic. - In una lettera inviata oggi ai ministri dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, e del Lavoro, Andrea Orlando, Fiom Cgil e Uilm attraverso i coordinatori di fabbrica a Taranto segnalano per l’ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia, che “a seguito dell’uscita delle buste paghe, ci sono arrivate segnalazioni da parte dei lavoratori in cui si evince un modus operandi di Acciaierie d’Italia di sostituzione di permessi individuali come le ferie, la legge 104, donazione sangue e riposi compensativi con la cassa integrazione”. “Tale atteggiamento - dicono le due sigle - mostra la totale spregiudicatezza dell’attuale management di Acciaierie d’Italia che continua a ledere i diritti individuali del lavoratori anche attraverso la mancata retribuzione delle ore di straordinario ai lavoratori che hanno prestato la propria attività lavorativa oltre l’orario di lavoro previsto dal vigente ccnl”. (AGI)
(AGI) - Roma, 13 dic. - “Inoltre - aggiungono Fiom e Uilm - l’azienda ha inoltrato alle organizzazioni sindacali un ulteriore proroga di cassa integrazione ordinaria per 13 settimane, senza un minimo coinvolgimento delle organizzazioni sindacali che continuano a ritenere illegittimo tale ammortizzatore sociale soprattutto a seguito di un fermo impianti scaturito da una improvvida manutenzione dell’altoforno n.4”. Per Fiom e Uilm, “anche dal punto di vista dell’approccio ai temi della sicurezza dei lavoratori, assistiamo ad un netto peggioramento del rapporto con i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza”.
“Qualche mese fa - si esplicita -, nonostante il tema degli infortuni sia al centro del dibattito nazionale, l’azienda ha deciso unilateralmente di far venir meno l’incontro settimanale sull’analisi degli infortuni e near-miss” (si tratta dei mancati infortuni) “quale strumento di confronto serrato deciso in sede del Mise il 15 luglio 2019 dopo l’ultimo tragico infortunio mortale avvenuto nello stabilimento”. A questo, proseguono Fiom e Uilm, "si aggiunge che il 10 dicembre è stato comunicato che i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza non potranno più ricevere i documenti inerenti la valutazione del rischio, comprimendo e limitando in maniera estremamente pesante il ruolo degli rls con tutto ciò che ne consegue”. Fiom e Uilm concludono affermando che “è del tutto evidente che una gestione di questo tipo non può essere la base sulla quale impostare una transizione ecologica della siderurgia nel nostro Paese, in quanto la sostenibilità ambientale, tutta da verificare, slegata dal rispetto dei diritti dei lavoratori non avrebbe nessun futuro”. (AGI)
TA1/GAV
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