Ex Ilva: PeaceLink, 12 anni fa sequestro, "simbolo della lotta per la giustizia ambientale"
“La data del 26 luglio 2012 - dichiara Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink, una delle associazioni ambientaliste più attive sul fronte dell’ex Ilva - è diventata un simbolo della lotta per la giustizia ambientale. Da allora, sono stati 12 anni di battaglie legali e una lunga serie di decreti legge che spesso hanno vanificato i provvedimenti giudiziari. Governi di ogni colore politico hanno cercato di mantenere in vita la produzione dell'Ilva, emanando normative che hanno consentito la continuazione delle attività, nonostante l'impatto sanitario e ambientale. Tuttavia - dice Peacelink - il 26 luglio resta un momento fondamentale di presa di coscienza collettiva. La decisione della giudice Todisco ha messo in luce la necessità di un cambiamento radicale che ponga al primo posto la legge e al centro la salute dei cittadini e dei lavoratori”.
Secondo Peacelink, “se in questi 12 anni i soldi sperperati fossero stati usati per i lavoratori e non per la produzione, allora operai, impiegati e tecnici del centro siderurgico potrebbero vivere felicemente con un altro lavoro e un'altra prospettiva anziché dentro una fabbrica senza prospettiva”. (AGI)
Articoli correlati
- Incidente del 7 maggio all'ILVA
PeaceLink: "Sostegno a magistratura Taranto, ha agito con tempestività e trasparenza"
"La chiarezza e la fermezza con cui la Procura ha risposto alle accuse dell'azienda e del ministro Adolfo Urso dimostrano ancora una volta la professionalità e il senso di responsabilità che animano l'operato dei magistrati"Adnkronos - Coincidenze singolari
Taranto condannata alle malattie dall’AIA del governo. Oggi un altro incidente
Il ministro dell'ambiente Pichetto Fratin è stato in città proprio mentre si verificava l'incidente all'AFO 1 inaugurato il 15 ottobre 2024 dal ministro Urso.7 maggio 2025 - L'ISS ha sollevato puntuali obiezioni sulla metodologia adottata per la VIS
E’ stato sottostimato l’impatto sanitario dell'ILVA
Acciaierie d'Italia aveva commissionato uno studio per valutare l'impatto sanitario in uno scenario di 6 e di 8 milioni di tonnellate di acciaio annue sostenendo che grazie all'adozione delle migliori tecnologie le emissioni "post operam" sarebbero rientrate sotto la soglia di rischio.28 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti
Sociale.network