Una realtà che, nell'area nella quale è stato progettato l'insediamento dell'impianto di rigassificazione, presenta ben altri 9 impianti dichiarati a rischio di incidente rilevante. Troppi per aggiungerne un altro di tale portata. La comunità tarantina paga già il suo tributo alla nazione per la sua posizione strategica (vedi base militare e produzione dell'acciaio), per accollarsi altri impianti rischiosi e non compatibili con uno sviluppo sostenibile.
Trasmetto copia del comunicato stampa inviato ai giornali per chiarire la posizione si Legambiente sul rigassificatore fortemente travisata in questi giorni da alcuni mass-media con titoli ad effetto e locandine scandalistiche. Credo che essa sia chiara e non ambigua, nel ribadire tutti i dubbi del Circolo di Taranto sul rigassificatore, ma allo stesso tempo ferma nel richiedere un approccio scientifico e non pregiudiziale sulla questione.
Al di là dell'amarezza per i resoconti a volte fuorvianti di taluni media, il Circolo di Taranto di Legambiente valuta con grande soddisfazione il successo della iniziativa del 20 aprile. Una sala piena di almeno 200 persone, le precise osservazioni poste dal nostro responsabile scientifico nazionale Stefano Ciafani, relazioni scientificamente qualificate, un dibattito in cui tutti hanno potuto intervenire: non sono momenti frequenti in questa città.
Mentre la Valutazione di Impatto Ambientale non è resa pubblica fra i cittadini, occorre registrare una preoccupante apertura di Legambiente al progetto di rigassificatore a Taranto
A Taranto Peacelink denuncia: ''La valutazione di impatto ambientale non è stata resa pubblica e nulla è stato fatto per promuovere una consultazione democratica''
Il termine per effettuare osservazioni allo studio d’impatto ambientale presentato da Gas Natural e' trascorso senza alcuna richiesta da parte degli Enti locali ionici. Silenzio assoluto anche sugli interventi di compensazione che avrebbero dovuto garantire ricadute positive per lo sviluppo economico del territorio.
Un duro documento critico è stato diramato dalle associazioni ambientaliste LIPU, WWF e Italia Nostra che hanno dichiarato: “Un rigassificatore costruito nelle vicinanze delle raffinerie di Taranto trasformerebbe, anche un piccolo incidente, in un evento catastrofico”.
31 gennaio 2006 - Daniele Marescotti
Nella città jonica vi sono già dieci impianti ad alto rischio
Senza nessuna consultazione democratica il DS tarantini si accorgono da un giorno che i loro dirigenti hanno cambiato linea. Perché? Non lo sanno. Il disorientamento è assoluto. Ma la linea ora è chiara: disco verde della Quercia al rigassificatore nella città a più alto rischio del Mezzogiorno
16 gennaio 2006 - Alessandro Marescotti
Comunicato stampa sul rischio rigassificatore a Taranto
L'iter procedurale per il rigassificatore di Taranto sta andando avanti inesorabilmente. La Gas Natural ha acqusito i nullaosta e le autorizzazioni tecniche. Dopo di che la questione approderà entro un mese al consiglio comunale di Taranto.
19 novembre 2005 - Alessandro Marescotti
Uno scenario inquietante se il rigassificatore sorgesse vicino alla città e al polo industriale
Le bombe FAE al metano sono state progettate per sostituire le armi nucleari di ridotta potenza e per essere impiegate per attaccare bersagli corazzati. Il gas metano di una nave metaniera - se esplodesse - potrebbe distruggere edifici nel raggio di 84 chilometri
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