La partecipazione dell’Italia a questo progetto segna un punto di svolta. I missili FC/ASW potrebbero essere integrati sui mezzi della Marina Militare, ampliando significativamente il raggio d’azione e le capacità offensive delle nostre forze armate.
3 gennaio 2025 - Redazione PeaceLink
L'accordo sul Global Combat Air Programme (Gcap) è stato firmato a Tokyo anche dal governo italiano
La sostituzione di 240 jet Eurofighter con il nuovo caccia rappresenta per noi pacifisti un impegno non condivisibile che sposta risorse dal campo civile a quello militare. La cooperazione internazionale per la lotta ai cambiamenti climatici e alla povertà estrema viene prima di ogni altra cosa.
14 dicembre 2023 - Redazione PeaceLink
In passato gli avevamo scritto perché chiedesse scusa per le vittime innocenti dei bombardamenti
Interrogatori e perquisizioni. I pm configurano il reato di corruzione internazionale. Al centro dell'inchiesta una compravendita di navi e aerei militari. D'Alema è stato il presidente del consiglio italiano che autorizzò l'intervento italiano in Kosovo nel 1999
22 agosto 2023 - Alessandro Marescotti
In provincia di Brescia si producono sistemi antimina, munizioni di medio e grosso calibro e testate
Il prossimo 9 luglio continuano le azioni per richiamare l’attenzione sul divieto, sancito dalla legge 185/1990, di esportazioni di armamenti a Paesi in conflitto e responsabili di gravi violazioni dei diritti umani. Conferenza stampa dei missionari saveriani.
8 luglio 2021 - Redazione PeaceLink
Presa di posizione sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)
Per il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli "sarebbe incomprensibile, oltre che eticamente inaccettabile, che i fondi europei non siano utilizzati per la sanità, l’istruzione, il sociale, il trasporto pubblico e la transizione ecologica per essere invece distratti in spese militari”.
8 aprile 2021
Il 18 per cento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) andrà in spese militari
Nelle commissioni di Camera e Senato è intervenuta qualche manina che vorrebbe dirottare una parte dei fondi europei, in arrivo con il Recovery plan, verso la filiera militare delle armi. Al comparto industriale militare quasi 27 miliardi di euro per investimenti dal 2017 al 2034.
2 aprile 2021 - Mao Valpiana
Per il Senato occorre promuovere la filiera industriale con i fondi europei
Nel testo licenziato dalla Camera si raccomanda di “incrementare, considerata la centralità del quadrante mediterraneo, la capacità militare dando piena attuazione ai programmi di specifico interesse volti a sostenere l’ammodernamento e il rinnovamento dello strumento militare".
Oggi si scopre che i soldi per chiudere l'ILVA e dare un lavoro sano e pulito ai lavoratori ILVA c'erano. Ma il vecchio governo li ha regalati alla lobby delle armi acquistando in gran segreto 8 aerei d'attacco F35 in più rispetto a quanto preventivato. E' successo pochi giorni fa.
L'olocausto nucleare definitivo potrebbe essere scatenato da calcoli politici folli, ma persino per errore o per caso, sapendo che circa 2000 di queste bombe sono in stato permanente di massima allerta, montate su dei missili pronti a essere lanciati nel giro di 15 minuti, e tenuto anche conto dei fallibili software di comando, controllo e comunicazione.
Greenpeace punta a 5 milioni di firme contro trivellazioni e altri rischi legati al petrolio rivelati da Wikileaks. E l'"Ice Ride" del 15 settembre coinvolge 75 città nel mondo
Con meno controlli aumenterebbero le "triangolazioni" e le armi dirette a paesi in guerra e che agiscono in violazione dei diritti umani. Cosa è accaduto da quando, nel 1990, si decise di impegnare i Governi sulla riconversione dell’industria di armi? Siamo sicuri che il nostro mandato sia così cambiato?
La festa delle Forze Armate è una vetrina del modello di guerra e del complesso militare-industriale nazionale. Ma dopo la guerra in Libia, i bombardamenti dei caccia dell'Aeronautica, le numerose basi utilizzate dagli alleati e l'espansione delle spese per l'acquisto di nuovi e sofisticati sistemi di morte, deve diventare un momento per riflettere sul senso delle guerre moderne e rilanciare le campagne per la smilitarizzazione del territorio e il disarmo globale.
Nuovi affari in Egitto per i piazzisti d’armi mentre le forze armate continuano a reprimere brutalmente le manifestazioni per il pane, la libertà e la democrazia.
L’Unione Europea è oggi il principale esportatore mondiale di armamenti. Lo rivela uno studio dello Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI), ripreso dal sito Unimondo.org.
DRS Technologies si aggiudica un contratto milionario per i servizi informatici della base aerea USA di Bagram, Afghanistan. L'infrastruttura è all'indice per violazione dei diritti umani e torture dei prigionieri del centro detenzione ivi ospitato.
Il governo libico acquisisce il 2% di Finmeccanica la holding del complesso militare-industriale italiano. Grandi affari per le industrie belliche pronte ad affermarsi nell'inesauribile mercato africano.
Gli aerei da guerra F 35 in questo momento sono un costo troppo alto per il contribuente italiano. Questi aerei, una volta in funzione, avrebbero come scopo colpire gli obiettivi e ridurli come le case che abbiamo visto a Onna e L’Aquila. Un cumulo di macerie.
La Corte dei conti dell'Aja in autunno aveva detto no al progetto Joint Strike Fighter: costi incerti, rischi finanziari, scarso accesso alle informazioni, procedure nebulose. A marzo scorso anche l'organo di revisione americano aveva espresso dubbi. La Rete disarmo: per l'Italia una spesa di 13 miliardi
La conferenza dei servizi del 10 gennaio 2025 ha purtroppo dato parere favorevole al progetto di dissalatore al fiume Tara che rappresenta l’ennesima aggressione alle risorse naturali di Taranto, una città già gravemente segnata da decenni di scelte insostenibili.
13 gennaio 2025 - Comitato per la Difesa del Territorio Jonico
Su di lui pende l'accusa di genocidio contro gli indigeni maya nel periodo 1978-1982, uno dei più sanguinosi nella storia del paese a causa dell’operazione Tierra arrasada (terra bruciata) lanciata da suo fratello Romeo Lucas García per sterminare le comunità indigene.
I promotori della petizione sottolineano che la continuazione di questa politica alimenta un'escalation bellica senza prospettive di pace. L'Italia rischia di oltrepassare una pericolosa linea rossa, trasformando la cobelligeranza di fatto in una guerra aperta contro la Russia.
Abbiamo bisogno - in questi tempi bui di scoraggiamento e di ingiustizia - di costruire comunità di resistenza, per evitare di cadere nelle solitudini e nel fatalismo. Resistere è la difficile missione della nostra vita e richiede una vera e propria pedagogia della resistenza.
Oggi il testimone di Geova Volodymyr Baranov è stato posto in detenzione preventiva dal tribunale distrettuale Darnitsky di Kiev, giudice Olha Prosalova.
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