Fitto: «Valuteremo i contenuti della legge per esprimere un giudizio compiuto sulla possibilità di incostituzionalità. Penso comunque di lavorare nella direzione di non procedere, per quanto possibile, alla impugnativa da parte della Corte Costituzionale». Se braccio di ferro ci sarà, sarà tra l'Ilva e la Regione Puglia guidata da Vendola, senza intromissioni ministeriali
Impugnata la legge regionale: «Macchinosa» Losappio: «Un freno alla tutela del territorio» Il braccio di ferro sarà risolto dalla Corte costituzionale. La normativa è stata approvata lo scorso ottobre. La decisione del governo porta sempre la firma di Raffaele Fitto, ministro degli Affari regionali. C'è chi vi legge un segno politico.
L´Arpa perchè non ha mai cercato di capire ed approfondire (come sta facendo attualmente con la gestione del prof. Assennato) quale fosse l´origine di un consistente aumento di patologie tumorali nell´area tarantina?
I dati della Regione: si moltiplicano le richieste delle aziende e dei privati. All´incremento dei parchi non corrisponde una diminuzione delle pale Così facendo la Puglia si avvia a raggiungere il 18 per cento di rinnovabili.
Il ministro blocca la legge per la seconda volta: "È incostituzionale". Il governo vuole far esaminare dai giudici alcune delle più severe regole previste. Losappio: «la legge 31 è nata per fermare l´incremento selvaggio dell´eolico e i danni che esso può produrre all´ambiente. Chi la ostacola si schiera proprio a fianco della più selvaggia speculazione».
L'ha detto Maria Manieri, della direzione del Psi, a Vieste. Secondo Manieri - che rivolge un appello al presidente Vendola e al ministro Fitto perché intervengano - nel Leccese confluirebbero «le scorie delle 13 centrali nucleari»
A Lecce, al convegno del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, scontro tra Frisullo, vicepresidente della Regione, e Pellegrino, presidente della Provincia di Lecce (favorevoli alle fonti energetiche rinnovabili e contrari a una Puglia sede di centrali atomiche) e il ministro Fitto: discutiamo ma il tempo delle decisioni è giunto
Vogliamo dimenticare che la Puglia ha avuto solo oggi, dopo quasi 30 anni, il suo piano energetico con obiettivi, tempi e modalità definite e che si stanno praticando?! L’Assessore all’Ecologia Michele Losappio, affronta la questione del nucleare, al centro dei dibattiti di questi giorni, in un articolo, pubblicato oggi sulla Gazzetta del Mezzogiorno e riportato di seguito
Vendola: «Occorre alzare immediatamente un argine popolare. Così come occorrebbe fare contro la malsana idea di venirci a proporre anche solo l'ombra di una centrale nucleare. Palese sventolasse le interviste e poi, però, si facesse seguire dai carri armati per difendersi dalle popolazioni inferocite. La Puglia regala al sistema Paese l'80% dell'energia che produce, larga parte generata col carbone: dunque pagata al prezzo di malattia e morte».
L'Assessore Losappio brucia tutti sul tempo, governatore compreso, per impugnare la bandiera antinucleare: "Noi puntiamo sull´eolico". La rivolta di tre città. L´ipotesi del governo viene bocciata da Avetrana a Nardò, passando per Manduria e finendo a Mola di Bari
Raffale Fitto – salentino, già presidente della Regione ed unico pugliese ad essere stato nominato ministro nel nuovo governo Berlusconi, con la delega ai Rapporto con le Regioni – ha salutato con grande soddisfazione il programma lanciato dal ministro Scajola affinché il Paese programmi lo sviluppo e la costruzione di centrali atomiche per la produzione di energia • Netta opposizione del presidente dell'attuale giunta, Nichi Vendola (nuovo leader di Rifondazione comunista)
Berlusconi nel 2006 a fine legislatura pensò, con una delle tante “Leggi e Decreti ad personam..”di autorizzare di fatto l’ILVA di Taranto ad essere l’unica industria siderurgica in Italia a non rispettare i valori massimi di emissioni inquinanti stabiliti dalla Comunità Europea.
Dal 10 aprile al 9 maggio 2025 si terrà un'iniziativa internazionale contro l'aumento europeo delle spese militari. L’International Peace Bureau (IPB) denuncia il riarmo a discapito della pace, del benessere e della sostenibilità ambientale. Sul sito di PeaceLink c'è una raccolta di firme online.
Ricostruire il tessuto produttivo di ogni regione significa scoprire l’esistenza di una filiera tecnologica e produttiva dedicata all’innovazione tecnologica militare
"L'Europa deve riarmarsi, è finito il tempo della melassa", ha detto Carlo Calenda. Tantissimi pacifisti si sono dissociati da questa manifestazione. Su PeaceLink è stato lanciato un appello contro il piano europeo di riarmo. Chi firmerà fra quelli che hanno aderito alla manifestazione di oggi?
“Dobbiamo riarmarci urgentemente”, ha detto Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea. Non possiamo accettare un'Europa che alza il budget militare cancellando le vere conquiste europee. Ci siamo sempre battuti per l'Europa. Ma per un'Europa di pace, di diritti, di democrazia.
Per la prima volta nella storia del movimento pacifista i pro-pace e i pro-guerra si daranno appuntamento nella stessa piazza. Chi si oppone alla guerra si troverà accanto a chi la sostiene, in una rappresentazione degna di Pirandello. O di Kafka. O del teatro dell'assurdo.
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