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Legge anti-diossina, dal Governo non arriverà lo stop

Fitto: «Valuteremo i contenuti della legge per esprimere un giudizio compiuto sulla possibilità di incostituzionalità. Penso comunque di lavorare nella direzione di non procedere, per quanto possibile, alla impugnativa da parte della Corte Costituzionale». Se braccio di ferro ci sarà, sarà tra l'Ilva e la Regione Puglia guidata da Vendola, senza intromissioni ministeriali
20 dicembre 2008
Michelangelo Borrillo
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

ILVA Taranto (1)
Il ministro dei Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, lo aveva già fatto capire nei giorni scorsi: al contrario della Legge regionale 31 del 21 ottobre scorso («Norme in materia di produzione di energia da fonti rinnovabili e per la riduzione di immissioni inquinanti e in materia ambientale »), la normativa anti diossina non troverà ostacoli a Roma. E non solo perché il ministero competente in prima battuta, quello dell'Ambiente guidato da Stefania Prestigiacomo, ha già dato un ok di massima. Ma anche perché a Roma la legge anti diossina è giudicata come «legge politica», in vista delle elezioni regionali della primavera 2010: «Il termine previsto per i nuovi livelli di emissione di diossina - ha spiegato nei giorni scorsi Fitto in un forum all'Ansa - è il 31 dicembre 2010. Un tempo preciso che consente la possibilità nella campagna elettorale del 2010 di andare ai cancelli dell'Ilva e stringere la mano ai lavoratori e ad esprimere solidarietà e contemporaneamente spostarsi nella piazza di Taranto e manifestare contro i problemi ambientali».

Il Governo di centrodestra, quindi, ha deciso di non «fare da sponda» o, meglio, «da bersaglio»: se braccio di ferro ci sarà, sarà tra l'Ilva e la Regione, senza intromissioni ministeriali.

Anche a via Capruzzi devono aver capito l'aria che tira, ma forse non ci credono fino in fondo o non riescono a crederci del tutto: ieri, in una nota, l'assessore regionale all'ecologia Michele Losappio ha definito «strabiliante» la posizione del capogruppo di Forza Italia alla Regione Puglia, Rocco Palese e «più coerente » quella del consigliere regionale di An Pietro Lospinuso, quasi compiacendosi con quest'ultimo. «Strabiliante», sostiene Losappio, perché Palese «dopo aver chiesto e preteso di anticipare dal 2010 al 2009 i tempi di riduzione delle diossine a 0,4 nanogrammi si dichiara, dopo il richiamo di Fitto, interessato alle richieste Ilva fino a rimproverare Vendola».

«Più coerente» Lospinuso che «ha voluto caratterizzarsi come sostenitore di Riva, unico dei tarantini a non votare a favore della legge, presentando un emendamento, poi ritirato, che posticipava dal 2010 al 2013 l'abbattimento delle diossine a 0,4 nanogrammi e oggi a suo agio nel denunciare l'intolleranza della sinistra che ha impedito lo slittamento dei tempi». «Insomma - conclude Losappio - questa volta il più allineato con il ministro è stato il consigliere di An. Ma, ne sono certo, Palese rapidamente recupererà». Ha già recuperato: quella legge non troverà ostacoli, se non quello dell'Ilva.

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