La nostra matrice laica, basata sulla valorizzazione dell’ideale assoluto della pace, sulla critica delle religioni e del potere clericale e del Vaticano è alla base della nostra origine e radice illuminista
12 settembre 2021 - Laura Tussi
Gli ideali illuministi: risposta e alternativa alle strategie inquisitoriali
Nella Spagna del Settecento, i resoconti dei viaggiatori concordano nella descrizione di una chiesa intollerante, caratterizzata dalla persistenza di forme di religiosità barocche e da una forte presenza dell’inquisizione
29 agosto 2021 - Laura Tussi
Esempio di mappa concettuale realizzata con Coggle
E' possibile realizzare mappe concettuali per studiare la storia della cultura utilizzando piattaforme di condivisione come Coggle. Questa mappa è frutto di una attività collaborativa fra insegnante e studente
Trame collettive Wikipedia, il sogno illuminista dell'enciclopedia-mondo riportato all'oggi. Siti, blog e giochi letterari, il mondo parallelo della scrittura online
20 gennaio 2005 - Laura Pugno
Un movimento culturale che cambiò il modo di pensare degli uomini
Era contro il nazionalismo che divideva i popoli e causava guerre. Promuoveva quindi la pace fra i popoli e la tolleranza fra culture e religioni diverse
Il Settecento è stato notoriamente il secolo delle utopie. Uno dei più frequentati temi di riflessione per i filosofi illuministi fu il progetto di una «pace perpetua» da raggiungere attraverso un governo mondiale. Che cosa rimane oggi della gloriosa tradizione di quel «pacifismo giuridico»?
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha recentemente dichiarato che, dall'inizio della guerra, sarebbero morti 43.000 soldati ucraini, mentre altri 370.000 risulterebbero feriti. Ma i dati non tornano e, soprattutto, su di essi incombe il segreto di stato.
A Roma un presidio ha protestato contro la Legge di Bilancio 2025, che prevede un aumento della spesa militare a 32 miliardi di euro. A Bari è stata illustrata l'adesione alla campagna ICAN per il Disarmo Nucleare. A Verona solidarietà con il Sudan, devastato da una guerra dimenticata.
Assolutamente autodidatta, disegnava e realizzava mobili d’arte bellissimi di cui rimane traccia in molte case leccesi. Era un uomo generoso, leale, capace di scelte difficili. Era stato deportato nel Campo di lavoro di Buchenwald per non aver aderito alla Repubblica di Salò
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