Anche la guerra e le violenze possono divenire un’abitudine. Non per chi le subisce.
Il dramma iracheno, giorno dopo giorno, questioni aperte e nostri coinvolgimenti.
Scendere in piazza a festeggiare per una partita di calcio è anche, a volte, uno stretto sentiero che si deve percorrere, tutti insieme, per la sopravvivenza ad un quotidiano che insegue la speranza...
Anche se è collocata in Iraq, questa notizia è una notizia di pace. Una "buona nuova" e un segno che aldilà delle violenze, tra il popolo iracheno la voglia di vita "normale" esiste e si manifesta quando può.
E magari concretizzandosi grazie a una Coppa d'Asia vinta ai campionati di calcio del Medio Oriente...
Il militare sta girando per le caserme americane in Italia invitando i militari a disertare. Lui l'ha fatto quando era in Iraq. «Un giorno mi sono ritrovato a riallacciare la linea telefonica tra la nostra caserma e il carcere di Abu Ghraib. Sapevo quello che avevano fatto lì i nostri soldati e in quel momento ho sentito che in fondo ero complice anch'io»
Alla fine sembra che il rampollo di casa Windsor non partirà più per l'Iraq, ma per l'Afghanistan. Ma resterà lontano dai combattimenti. Armiamoci e partite, anzi partiamo. Ma io resto dietro ...
21 maggio 2007 - Alessio Di Florio
Dalla cronaca di questi giorni alle considerazioni riguardanti assetto politico ed economico della regione. Iraq tra ieri e oggi...
Per la diplomazia internazionale il compito più urgente è impedire che la violenza incontrollata che regola la vita quotidiana in Iraq prosegua e si estenda anche al Nord. Compito non facile, eppure dobbiamo sperare che vertici come quello che ai primi di maggio ha raccolto a Sharm-el-sheik i ministri degli esteri di 50 Paesi, riescano a produrre effetti concreti, riportando speranze di pace nell'intera regione.
Le drammatiche conseguenze di una guerra, che si protrae da troppo tempo. Quando a pagarne il prezzo sono i più deboli: mons. Shlemon Warduni esorta alla preghiera.
Kurdi, arabi sunniti, sciiti, cristiani: verso una spartizione etnica?
Reportage di un viaggio in una terra di guerra e di miseria tra profughi e paure.
Il discorso del Presidente George W. Bush sull'Iraq di mercoledì sera parlava meno di Iraq e più del suo vicino orientale, l'Iran. C'era poco di nuovo sulla strategia americana in Iraq, ma sull'Iran il presidente ha articolato un piano che sembra mirato a spingere Teheran allo scontro con gli USA.
«Sono sicuro che tra qualche anno, quando si penserà alla guerra in Iraq, le immagini che torneranno in mente saranno quelle di Abu Ghraib». Il regista premio Oscar per «The fog of the War» racconta il suo nuovo documentario sul carcere delle torture e dell'orrore
Il disastro incontrato da Bush junior è anche il fallimento di un modo di intendere la politica che da diversi anni gli Stati uniti hanno esportato in tutto il mondo. Il manifesto incontra Marcus Raskin, uno dei protagonisti dei movimenti per la pace americani degli ultimi decenni
Il Tavolo dovrebbe essere aperto - si legge nel programma relativo ai primi 100 giorni di governo - a "comitati cittadini e realtà associative del territorio con funzione di monitoraggio costante sulle criticità ambientali e particolare attenzione alla qualità dell'aria, dell'acqua e del suolo".
Cittadini che sappiano distinguere consapevolmente la verità dalla propaganda sono cittadini che guidano la politica senza farsi guidare e che controllano il potere senza farsi controllare. Centrale è l'educazione al pensiero critico e il principio di speranza che deve alimentare i movimenti civici.
A Taranto sembra prevalere la tattica di rinviare il passaggio all’acciaio “verde” ad un lontano futuro, magari responsabilità di altri affidando alla vigente autorizzazione integrata ambientale dello stabilimento ILVA il proseguimento di un’attività siderurgica svantaggiosa, inquinante e funesta.
12 settembre 2025 - Roberto Giua (chimico ambientale)
Podcast multilingue della poesia "Se dovessi morire", del poeta palestinese Refaat Alareer, assassinato durante i bombardamenti israeliani assieme a 6 membri della sua famiglia. Un progetto di Demospaz, l'Istituto per i Diritti Umani, la Democrazia, la Cultura di Pace e della Non Violenza.
12 settembre 2025 - Maurizio Montipó Spagnoli (Demospaz)
Durante l’incontro del 26 agosto con le sindacaliste e colleghe dell’Organizzazione Regionale di Odessa del Sindacato dei lavoratori dell’Istruzione e della scienza dell’Ucraina ho avuto un fitto scambio di informazioni e commenti.
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