Nel 2004 all'interno del portale pacifista peacelink.it parte un progetto di manifesti elettorali taroccati realizzato a quattro mani con Carlo Gubitosa come risposta alla noiosa retorica della propaganda dei partiti. Il bersaglio era la cultura di guerra e violenza che pervadeva (e pervade) il sistema dei partiti.
L'emendamento vorrebbe abolire le cure primarie agli immigrati sprovvisti di permesso di soggiorno. Se non l'avete ancora fatto firmate subito, si tratta di difendere un minimo di civiltà!
Al grido di "sporco negro" lo hanno massacrato. Un episodio che si inquadra in una rinascita dell'intolleranza razzista e nella vittoria di quelle compotenti politiche che la fomentano. Un nuovo impegno morale e culturale deve attraversare la scuola, luogo deputato alla condivisione dei valori del vivere civile
Chiedono un cambiamento significativo nella politica di Biden verso Israele ma ottengono pallottole e arresti. Catherine Elias - leader della protesta - dice: "Siamo nel Paese che non solo finanzia, ma produce e crea anche la maggior parte delle bombe che vengono lanciate su Gaza".
Ricordiamo il 25 aprile con le parole di Piero Calamandrei: "Se volete andare in pellegrinaggio dove è nata la nostra Costituzione, andate sulle montagne, nelle carceri, nei campi, dovunque è morto un italiano per riscattare la nostra libertà, perché è lì che è nata questa nostra Costituzione".
I pacifisti per tutta la durata della guerra sono stati considerati da alcuni giornali come utili idioti al servizio di Putin, se non addirittura suoi complici. Oggi si scopre che i veri filoputiniani sono stati coloro che hanno puntato tutto sulla guerra che Zelensky e la Nato stanno perdendo.
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