Nell’unità sui valori e sui principi costituzionali si può trovare la forza per una nuova resistenza. Si può uscire dal tunnel dell’indifferenza e dell’apatia.
Si può ripartire insieme per una nuova liberazione.
Le tracce della resistenza nonviolenta e non armata ci portano a Foggia, dove abbiamo incontrato chi ha deciso di reagire alla dittatura con le sole armi della fantasia e dell'astuzia. Dai suoi novantacinque anni, Paolo Sabbetta racconta l'esperienza della tenuta agricola di Tor Mancina, roccaforte disarmata contro la violenza del nazismo. E lancia un segnale di allarme: un pezzo della nostra storia e' a rischio se non si riconosce alla resistenza non armata la stessa dignita' dei combattenti.
Sono passati venticinque anni. Dal giorno in cui monsignor Romero fu freddato mentre consacrava l’ostia dell’Eucarestia. Una lettera per dirgli cosa ha rappresentato per l’America latina. E come vanno le cose oggi.
Una teologia islamo-cristiana della liberazione è possibile. Per invocare il Dio della vita e della pace, del perdono e della riconciliazione. Perché senza l'orizzonte dei diritti umani le religioni si rovesciano sempre nel loro contrario. In strumento di discriminazione.
Incidente mortale a Guidonia - Cultura aeronautica e Scuola - Meno di una settimana fa lo stesso reparto era impegnato in un progetto con 160 studenti delle scuole superiori di Forlì. I più meritevoli salivano a bordo degli aerei della tragedia.
I valori progressisti del continente si trovano sotto l’attacco delle comunità evangeliche ultraconservatrici e dell’ultradestra cattolica, che godono di ampio sostegno anche oltre i confini sudamericani.
Le armi che avete mandato non hanno fermato il massacro ma hanno illuso Zelensky della vittoria. E da questa illusione nasce la mostruosa situazione descritta dal Washington Post. Battaglioni di 500 uomini, con 100 morti e 400 feriti, rimpiazzati da ragazzi di leva che, quando possono, scappano.
"Le informazioni sulle perdite dell'Ucraina nella guerra sono un segreto di Stato". Lo ha affermato il vice capo del ministero della Difesa Anna Malyar, aggiungendo: "Bisogna non lavorare per il nemico e non rivelare questi numeri fino alla fine della legge marziale".
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