Epistolario composto da 618 pagine, composto da lettere del Prof. Bartolo Maymone Direttore dell'Istituto Sperimentale Zootecnico di Roma e l'Agronomo Paolo Sabbetta Dirigente della Tenuta di Tormancina
Sabbetta ha vissuto in Somalia per oltre venti anni catturando non solo le bellezze di un territorio incontaminato ma anche singolari tradizioni nei retroscena più profondi, alle prese con misteri e curiosità.
Paolo Sabbetta in Africa ha assistito a vicende come l’eccidio di Chisimaio che lo hanno segnato, additato e condannato ad essere considerato un sovversivo.
Paolo Sabbetta imperterrito cerca un lavoro ma senza alcun esito, protesta digiunando contro il potere prevaricatore e si ritrova internato in manicomio.
Paolo Sabbetta chiede asilo politico in Grecia e in Egitto. Nel Cairo esprime la volontà di poter lavorare come tecnico agrario, ma va incontro ad ostacoli insormontabili.
Paolo Sabbetta ottiene la protezione di un Santone che lo rende rispettabile dinnanzi ai capi cabila, ai notabili, santoni, tanto da contendersi la sua presenza in cerimonie e feste.
Sabbetta in Somalia assunto dalla S.A.I.S (Società Agricola Italo Somala) e nel mirino del potere tenuto dall'Amministrazione Fiduciaria della Somalia (AFIS).
Paolo Sabbetta si iscrive all'Istituto Agricolo Coloniale di Firenze per specializzarsi in agricoltura tropicale e subtropicale. Viene richiamato nell'Esercito per l'Eritrea.
Paolo Sabbetta arruolandosi volontario nel Regio Corpo Truppe Coloniali della Tripolitania entra nella vita militare e prova il mal d'Africa del quale è sempre stato un appassionato.
Lubna mi scrive per la prima volta il 21 settembre 2024. Le sue parole fanno male: «Soffriamo da tanti anni, soprattutto nella Striscia di Gaza, ma quello che accade ora è più di quanto qualsiasi essere umano possa sopportare».
Intervista allo storico dirigente mapuche, in esilio in Belgio dal 1976 al 2007 dopo aver subìto le torture della dittatura pinochettista e, successivamente, in prima fila per proteggere il lago Neltume (nel sud del Cile) dalla voracità di Enel
L’iniziativa, a partire dalle ore 20, vedrà fra i vari contributi quelli di Gianni Svaldi e Marinella Marescotti, che porteranno al pubblico testimonianze da Gaza e dintorni, racconti capaci di dare voce a chi vive sotto le bombe e resiste ogni giorno a condizioni di vita disumane.
In Alaska Putin ha camminato sul tappeto rosso ed è stato accolto con tutti gli onori da Trump, persino con un applauso. Quali insegnamenti possiamo trarre da questo clamoroso cambio di scena? Quali opportunità per il movimento pacifista?
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