Secondo l'UNRWA (United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East) dal 18 marzo quasi 600 bambini sono stati uccisi e oltre 1.600 feriti nei nuovi attacchi israeliani su Gaza. Intanto in Israele cresce il rifiuto del servizio militare.
21 aprile 2025 - Redazione PeaceLink
Max Hirsch: «Il rifiuto di combattere è il vero patriottismo»
La portata è inedita: oltre 10mila adesioni in pochi giorni, tra cui ex membri delle forze speciali, paracadutisti, piloti della marina, agenti dell’intelligence, medici militari, ex capi del Mossad e dello Shin Bet. Una parte di questi ha combattuto dopo il 7 ottobre 2023.
È un attivista della nonviolenza e viene riconosciuto come il primo obiettore di coscienza al servizio militare in Italia per motivi antimilitaristi e pacifisti. Pinna diventa uno dei più stretti collaboratori di Aldo Capitini, con cui organizza la prima Marcia per la Pace Perugia-Assisi nel 1961.
Fu avviato dal padre, generale, alla carriera militare ma, dopo aver conosciuto Tolstoj, rinunciò alla divisa per dedicarsi all'attivismo per la pace. E' stato il biografo di Lev Tolstoj.
E' stato un uomo che ha influenzato la cultura della pace con i approfonditi studi giuridici. La sua cattedra presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Torino ha costituito un riferimento per generazioni di studenti.
8 gennaio 2024 - Redazione PeaceLink
E' sostenuto dalla rete Mesarvot che difende gli obiettori
E' il primo obiettore di coscienza israeliano imprigionato in questa guerra e potrebbe scontare ancora più tempo in prigione se continua a rifiutarsi di arruolarsi. Ha dichiarato: "L'attacco criminale a Gaza non risolverà l'atroce massacro compiuto da Hamas".
27 dicembre 2023 - Redazione PeaceLink
I cittadini europei e italiani cosa pensano dei disertori?
Attraverso la nonviolenza possiamo trasformare i conflitti grandi e piccoli in equilibri inediti. Il Movimento Nonviolento chiede all'UE di creare corridoi umanitari per chi fugge dalla coscrizione obbligatoria, siamo pronti?
25 settembre 2023 - Maria Pastore
Ricorda Calamandrei: basta guerre, distruzioni, viviamo in altri modi e mondi possibili
Ogni 4 novembre nel celebrare le Forze Armate e i caduti della Prima Guerra Mondiale poniamo l'accento sul lutto che ogni conflitto armato comporta. Dobbiamo in tutti i modi rafforzare la cultura non armata, i tempi sono maturi, ad esempio con la Campagna “Un’altra difesa è possibile”.
6 ottobre 2020 - Maria Pastore
Ribadiamo l'impegno affinche' il nostro paese cessi di sperperare ingenti risorse a fini di morte
Anche se in Italia non vi e' piu' il servizio militare di leva obbligatorio, esso persiste in molti altri paesi del mondo. Ognuno si adoperi contro la guerra e contro le dittature, contro tutti i poteri uccisori, in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
14 maggio 2020 - "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Giurista, storico, politico, pubblico amministratore; costituente e parlamentare, sindaco di Firenze; profonda coscienza religiosa, impegnato in rilevanti iniziative di pace e di solidarieta'.
La Prima guerra mondiale è stata “un’inutile strage”, che fece 10 milioni di soldati morti e 21 milioni di feriti, oltre ai milioni di vittime civili.
“L’europa è diventata un gigantesco macello”, si leggeva nei manifesti delle Conferenze internazionali di Zimmerwald e di Kiental.
Ma quali forme di dissenso e di disobbedienza erano maturate nella popolazione civile e negli eserciti?
L’obiezione di coscienza, la renitenza, la diserzione per motivi etici, durante la grande guerra.
Ricordo una infuocata discussione nella mia sezione del PCI: era giusto disobbedire ad un ordine militare contrario alla propria coscienza? Mi vennero alla mente le parole di don Milani, la sua lettera ai giudici.
Finalmente la Chiesa prende atto dell’eccezionale testimonianza di fede e di coscienza del giovane sudtirolese padre di famiglia che si rifiutò di giurare a Hitler.
L’Archivio ha il fine di condividere la memoria di quanti hanno operato per rendere concrete le finalità ideali, sociali e civili da cui è nata la nostra Costituzione e che mettono al centro il valore universale della dignità umana.
Oggi, a ottant’anni dal 25 aprile 1945, la Resistenza assume un valore ancora più profondo. Qui trovate i frammenti di una storia locale, quella della lotta popolare a Voltana, ma anche tasselli di un mosaico più grande: la lotta collettiva per la libertà, per la dignità umana, contro l’oppressione.
Si ripropone qui un testo che fu scritto dal compianto maestro Francesco Silvagni per ricordare a Voltana, una frazione di Lugo di Romagna, il cinquantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo.
Alcuni link proposti dall'ANPI. Che per gli 80 anni dalla Liberazione ha accentuato la propria visibilità online, con numerosi post sui vari Social, oltre che offrendo molte risorse nel web.
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