"Oggi, la sua eredità è ancora molto viva e può dare un senso alla vita di un giovane. Peppino Impastato rappresenta un'alternativa alla criminalità organizzata e alla corruzione. La sua storia è un richiamo alla responsabilità individuale e alla necessità di impegnarsi attivamente".
Ricordiamo anche sua madre Felicia, che cercò la verità sulla morte del figlio e - difendendo la memoria del figlio - diceva: «Tenete la testa alta e la schiena dritta».
“Vecchia piccola borghesia per piccina che tu sia non so dire se fai più rabbia, pena, schifo o malinconia … Ami ordine e disciplina, adori la tua Polizia tranne quando deve indagare su di un bilancio fallimentare. Sai rubare con discrezione meschinità e moderazione alterando bilanci e conti fatture e bolle di commissione. Sai mentire con cortesia con cinismo e vigliaccheria hai fatto dell’ipocrisia la tua formula di poesia … Sempre pronta a pestar le mani a chi arranca dentro a una fossa sempre pronta a leccar le ossa al più ricco ed ai suoi cani …” (Claudio Lolli)
Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi (Vittorio Vik Utopia Arrigoni)
Peppino Impastato, Roberto Mancini, Vera Pegna. Tre persone che hanno dedicato la vita a costruire un mondo migliore e che ci insegnano che contro ingiustizie, oppressioni e mafie ribellarsi si può e si deve ...
24 febbraio 2016 - Alessio Di Florio
Un 5 gennaio nasceva Peppino Impastato, un 5 gennaio la mafia assassinava Pippo Fava
La “commemor-azione”, il ricordare proseguendo sul cammino su cui ci hanno preceduto, è l’unica rispettosa e degna. Oggi come tutto l’anno Peppino e Pippo non devono essere santi per laici altari ma “fuoco che deve arderci dentro”.
Esistono numerosissime inchieste, processi, sentenze, interrogazioni parlamentari ed addirittura le relazioni di due commissioni parlamentari che documentano presenze mafiose ben prima del 6 Aprile 2009. E il post-terremoto e la ricostruzione non sono riducibili a schermaglie dialettiche tra chi, in realtà, condivide le responsabilità …
L’unica vera memoria rispettosa è il denunciare e contrastare i meccanismi della politica dei grigi palazzi, che quotidianamente difende lobby particolari, e contrastare devastazioni, speculazioni, i più deboli e indifesi.
L'unica vera memoria rispettosa è il pretendere giustizia, lo svelare i meccanismi del Potere, con nomi, cognomi, trame, denunciando e mai tacendo. Peppino non è un santo per laici altari, è un fuoco che deve arderci dentro.
In ricordo di Peppino Impastato quest’anno a Cinisi hanno sfilato anche i sindaci. Per restituire dignità alle istituzioni. Per ridare fiducia alla gente.
65 anni fa i partigiani vinsero contro il nazifascismo. Oggi nuovi partigiani lottano in ogni parte del mondo. E lottano anche contro le mafie. Come Pino Maniaci, direttore di TeleJato, che rischia di chiudere con l'arrivo del digitale terrestre. Oggi non accontentiamoci di commemorare i partigiani di ieri, r-esistiamo con i partigiani di oggi
25 aprile 2012 - Alessio Di Florio
Solidarietà a Umberto Santino e Giovanni Impastato
Saviano scrive che, prima del film "I Cento Passi", la memoria di Peppino Impastato era custodita solo da pochi, mettendo in relazione il film con i processi per l'assassinio di Peppino. Umberto Santino e, successivamente, Giovanni Impastato chiedono che venga riconosciuto la loro più che trentennale battaglia perché Peppino abbia giustizia: il processo era iniziato prima del film, grazie a questa battaglia. L'Einaudi, la casa editrice per la quale Saviano ha scritto il testo incriminato, per tutta risposta minaccia querele.
Il Forum Antimafia chiede aiuto per sopperire alla cronica mancanza di finanziamento e così proseguire le attività in memoria dell'assassinio di Peppino Impastato
Vengono costruiti titoli per generare un'accentuata percezione del rischio di invasione in assenza di dati oggettivi. Lo scopo è quello di generare paura e di modificare i sondaggi di opinione che oggi danno in vantaggio un'opinione pubblica contraria alla prosecuzione della guerra.
Questo testo offre una guida pratica per pacifisti focalizzandosi su tre fasi chiave per opporsi efficacemente alla guerra e minare il consenso pubblico verso di essa. Queste tre fasi progrediscono attraverso quindici proposte concrete.
L'invio di armi da parte della Nato, sebbene nelle intenzioni miri a sostenere le forze ucraine, non capovolge la guerra ma la prolunga e ne ingigantisce gli effetti, paradossalmente a tutto vantaggio della Russia. Gli esperti lo definiscono "war paradox" e lo hanno anche studiato.
Come organizzare in vista del G7 una convergenza fra forze diverse attorno al comune obiettivo di contrastare il riarmo e la guerra? E come dimostrare che l'opinione pubblica è ampiamente contraria alla volontà dei G7 di fare guerra alla Russia?
Ma il Festival per il Giornalismo che si svolge nella stessa città continua a snobbarlo. Assange viene perseguitato dal Potere perché considerato reo di aver diffuso, nell’interesse pubblico, documenti segreti che rivelano gli illeciti commessi dai Governi.
Sociale.network