Chi fa satira la fa, ma ha anche una sua vita privata che - riteniamo - debba essere sempre rispettata indipendentemente dalle idee. Su tutto si può dialogare, ma le parole sono importanti. Chi cerca di strapparti un sorriso, forse vuole solo quello. Anche se talvolta, testimonianze come queste, mostrano l'esatto contrario.
Quando si dileggia e oltraggia chi ha perso i genitori, quando i potenti minacciano chi indaga sui loro malaffari, quando si afferma che Falcone e Borsellino rendono tristi e offendono il prestigio ...
3 novembre 2007 - Alessio Di Florio
Intervista a Daniele Luttazzi, che spiega le sue critiche al Grillo «leader politico» e non più attore satirico
Un monologo è diverso da un comizio. Io sono d'accordo sulla manifestazione del 20 ottobre e nel mio spettacolo parlo di molte cose emerse a Bologna, ma non dico alla gente: seguitemi questa è la via
Due indymediattivisti di Cambridge creano il gioco di societa` "The War on Terror". Il gioco fa satira sull'atteggiamento dell'occidente nei confronti del "terrorismo" e critica la nostra politica estera. Notevole il successo, e sui giornali conservatori non si risparmiano le critiche.
Le richieste avanzate non hanno solo un valore conoscitivo ma anche un forte impatto politico e giuridico. Il Sindaco, quale autorità sanitaria locale, ha poteri in materia di tutela della salute. Ad esempio sarebbe importante che acquisisse i dati del Registro degli esposti a sostanze cancerogene.
Il 2026 può diventare l’anno nero del riarmo nucleare. Occorre come pacifisti promuovere la mobilitazione perché il 2026 diventi invece l'anno della ripresa del dialogo per formare la nuova corsa agli armamenti nucleari, sia quelli a medio raggio (INF) sia quelli a lungo raggio (New START).
Svelato uno dei trucchi che usa Israele per soffocare il grido disperato dei palestinesi e i nostri commenti al riguardo -- ovvero, la manipolazione dell'Intelligenza Artificiale. Di riflesso, l'articolo ci mette in guardia contro un nostro uso acritico di IA nella vita quotidiana.
Il vento di Peacelink è nato nel 1991 da un gruppo di visionari con l’idea che la conoscenza dovesse essere libera e che l’informazione potesse diventare arma di riscatto. Erano anni difficili: pochi mezzi, qualche computer, e tanta ostinazione.
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