«Dall'alto lo sapevano, chi dà gli ordini è indubbio che sapeva, un pilota vede gli effetti che dà un'arma all'uranio impoverito rispetto a un'arma classica»
L'indipendenza promessa da Usa e Unmik-Onu, nel disprezzo della pace del '99, avallerebbe la nuova pulizia etnica a danno dei serbi e riaprirebbe lo scontro in Bosnia e Macedonia
Il procuratore svizzero che per conto della Ue ha indagato sui voli segreti della Cia in Europa polemizza duramente con le concezioni della grande accusatrice del Tribunale per i crimini nella ex-Jugoslavia e con «la giustizia dei vincitori». Ma la Serbia sa che se vuole entrare nell'Unione dovrà prima consegnare il criminale di guerra Mladic.
A Visegrad c'e' un ponte, un ponte sulla Drina; un ponte fra la Serbia e la Bosnia; un ponte fra il mondo cristiano e quello musulmano; un ponte fra l'Oriente e l'Occidente. C'e' un ponte (come in ogni altro dove) fra il passato e il futuro.
Serbo di Novi Sad, è uno degli «istruttori» che ha allenato la piazza di Kiev contro il regime. Per idealità, dice, ma anche per soldi. I committenti? I governi Usa ed europei. E' il «consigliere speciale» per l'Ucraina dell'American Freedom House. Accrediti professionali, Milosevic in galera all'Aja, Shevardnadze deposto in Georgia, e ora Yanukovic rovesciato. Tante trasferte e tanti «seminari sulla non violenza» tenuti da un ex colonnello della Cia, per lui e gli altri «trainer». Chi paga?
I promotori della petizione sottolineano che la continuazione di questa politica alimenta un'escalation bellica senza prospettive di pace. L'Italia rischia di oltrepassare una pericolosa linea rossa, trasformando la cobelligeranza di fatto in una guerra aperta contro la Russia.
Abbiamo bisogno - in questi tempi bui di scoraggiamento e di ingiustizia - di costruire comunità di resistenza, per evitare di cadere nelle solitudini e nel fatalismo. Resistere è la difficile missione della nostra vita e richiede una vera e propria pedagogia della resistenza.
Oggi il testimone di Geova Volodymyr Baranov è stato posto in detenzione preventiva dal tribunale distrettuale Darnitsky di Kiev, giudice Olha Prosalova.
Un teatro che educa e mobilita sotto la regia di Maria Elena Leone. Strumento riflessione collettiva e mobilitazione delle coscienze. Vengono portate in scena emozioni e storie che parlano di dolore, lotta e speranza. Presente il regista teatrale tedesco Joscha Zmarzlik, studioso di Luigi Nono.
In Chiapas, il movimento zapatista celebra 31 anni di lotta per l’autonomia con riflessioni sui beni comuni e la nonviolenza. Emerge la capacità del movimento zapatista di mantenere vivo un progetto politico basato sull’autonomia e sulla gestione collettiva delle terre.
Sociale.network