Ingegnere al centro di Dimona, Mordechaï Vanunu rivelò al Sunday Times nel 1986 l'esistenza del programma nucleare militare israeliano. Rapito in Italia dal Mossad quando aveva appena preso contatti coi giornalisti britannici e prima che il loro articolo venisse pubblicato, fu giudicato a porte chiuse e imprigionato per diciotto anni. Nonostante gli fosse vietato di avere contatti con la stampa, Mordechaï Vanunu ha risposto alle domande.
25 novembre 2005
E' accusato di aver passato del materiale riservato a giornalisti stranieri
La spia nucleare Mordechai Vanunu afferma in una intervista che Israele era
dietro l'assassinio nel 1963 del Presidente degli Stati Uniti JF Kennedy, e
alcuni ufficiali israeliani sperano a voce alta che l'inverosimile commento
colpira' la credibilita' di Vanunu.
27 luglio 2004 - Aaron Klein - Trad. di Chiara Panzera
Articolo che parte da una possibile scoperta di un sito nucleare in Iraq con la conseguente cattura dell'eventuale spia con un esito che ricorda la vicenda di Vanunu
Ha rivelato ciò che il mondo non doveva sapere e ha pagato duramente. E' pensabile una iniziativa il 21 aprile a Roma e nelle altre città per festeggiare la sua scarcerazione?
Durante la seduta delle Commissioni Esteri e Difesa del mercoledì 24 aprile, in cui inizialmente si prevedeva la discussione dell'Atto 1730, ovvero la modifica della legge 185/90, contrariamente alle aspettative, i contenuti dell'atto non sono stati affrontati.
Chiedono un cambiamento significativo nella politica di Biden verso Israele ma ottengono pallottole e arresti. Catherine Elias - leader della protesta - dice: "Siamo nel Paese che non solo finanzia, ma produce e crea anche la maggior parte delle bombe che vengono lanciate su Gaza".
Ricordiamo il 25 aprile con le parole di Piero Calamandrei: "Se volete andare in pellegrinaggio dove è nata la nostra Costituzione, andate sulle montagne, nelle carceri, nei campi, dovunque è morto un italiano per riscattare la nostra libertà, perché è lì che è nata questa nostra Costituzione".
I pacifisti per tutta la durata della guerra sono stati considerati da alcuni giornali come utili idioti al servizio di Putin, se non addirittura suoi complici. Oggi si scopre che i veri filoputiniani sono stati coloro che hanno puntato tutto sulla guerra che Zelensky e la Nato stanno perdendo.
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