Fragile Terra di Mozambico
Un' iniziativa per far conoscere l'arte e le storie dell'Africa che vive, attraverso le ceramiche di REINATA SADIMBA e le immagini di RICARDO RANGEL dal Mozambico.
Un'occasione unica per conoscere il nuovo spazio delle Botteghe della Solidarietà di Milano interamente dedicato ai prodotti, all'arte e all'artigianato di qualità del Sud del Mondo.
La prima di una serie di iniziative realizzate in cllaborazione con il COSV-Soldarietà Italiana nel Mondo, una ONG impegnata in programmi di cooperazione e di aiuto in numerosi paesi dell'Africa, dell'America Latina e dei Balcani.
Reinata Sadimba
Nasce, nel 1945, nel villaggio di Nemu-Mueda, nella Provincia di Cabo Delgado. Figlia di contadini, riceve l'educazione tradizionale delle comunità Maconde, tra cui proprio l'arte di lavorare la ceramica. Nel 1972, durante la lotta di liberazione dal colonialismo, entra nel FRELIMO, il movimento che con più forza si oppone al dominio portoghese. Nel 1975, anche a seguito di vicende personali che ne segnano il percorso, inizia una profonda trasformazione creativa che porta le sue ceramiche a un certo grado di notorietà in tutta la Provincia di Cabo Delgado.
A causa della guerra è costretta ad emigrare, nel 1980, in Tanzania dove rimane fino al 1992.
A partire dagli anni novanta la sua attività espositiva si fa sempre più fitta, inizialmente in Mozambico e poi - dal 1995 - anche all'estero, prima in Sudafrica e poi in Europa.
Nel 1998 partecipa all'Expo di Lisbona.
Le sue opere sono esposte al Museo Nazionale d'Arte del Mozambico e presso il Museo Nazionale di Etnografia, in Portogallo.
Numerose anche le opere presenti nelle collezioni private europee.
Il lavoro di Reinata Sadimba ha ottenuto una crescente attenzione da parte del pubblico e della critica grazie alla sua grande inventiva e visionarietà, pur mantenendo nelle sue opere un forte legame con la tradizione Maconde. Le sue figure e i suoi oggetti, spesso di uso comune, hanno una dimensione narrativa giocosa che unisce alla sua sensibilità e immaginazione artistica, una interpretazione originale e spesso ironica delle tradizioni e delle mitologie del suo popolo.
Ricardo Rangel
è nato a Lourenço Marques (nome coloniale della città di Maputo) nel 1924. Nel 1940 entra come giovane aiutante in un laboratorio fotografico della capitale e nel 1950 ne è alla direzione. Nel 1952 lavora come fotoreporter nel giornale Noticias da Tarde e, nel 1960, come capo redattore del giornale Tribuna. Tra il 1964 e il 1969 lavora in diverse testate giornalistiche e nel 1970 fonda, insieme ad altri, la rivista Tempo. Nel 1977 viene incaricato dal giornale Noticias di formare e dirigere un gruppo di giovani fotoreporter e nel 1980 è alla direzione della testata Domingo. Nel 1984 crea e dirige il Centro de Formação Fotográfica, carica che ricopre tuttora. E’ unanimemente considerato il padre e il maggior rappresentante della fotografia mozambicana e il più illustre tra i fotografi africani di reportage . Sono innumerevoli le mostre a cui ha partecipato sia in patria che all’estero. Tra le più significative citiamo: al Guggenheim Museum di New York, al Museo Seita di Parigi con Sebastião Salgado, al Museo Nazionale della Fotografia di Charleroi (Belgio) .
Il suo approccio all'immagine si inserisce nella grande tradizione dei fotografi dell'agenzia Magnum e tutto il suo lavoro è testimone della straordinaria partecipazione alla storia del suo Paese e della sua gente, filtrato attraverso un grande sentimento di pietà e di luminosità sensibilità.
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