Ecologia

Lista Ecologia

Archivio pubblico

«Cambio di rotta per Cornigliano»

Riva ammette le difficoltà per l'attuazione del piano di rilancio dell'acciaieria La crisi della banda stagnata continua a mordere e fa accantonare l'investimento in una nuova linea; una centrale elettrica da 300 Mw ancora ferma al palo; 650 cassintegrati espulsi dal ciclo produttivo con la chiusura dell'area a caldo che dovranno rinviare il rientro in fabbrica.
3 marzo 2008
Domenico Ravenna
Fonte: Il Sole 24 Ore

- Il governatore ligure, Claudio Burlando, e il sindaco di Genova, Marta Vincenzi, guardano con apprensione a quell'accordo di programma su Cornigliano, sottoscritto nell'ottobre del 2005 da ministri, amministratori locali e sindacati, un malloppo cartaceo che dovrà segnare la rinascita della Genova siderurgica, pulita e ipertecnologica, del terzo millennio e che, invece, sembra prestare il fianco ai colpi secchi della tramontana. A preoccupare politici e sindacalisti genovesi è il piano industriale 2005-2010, fulcro di quell'accordo di programma firmato nell'autunno di tre anni fa.

Trentuno pagine fitte di interventi e di investimenti, per un totale di 770 milioni, in grado di trasformare il complesso siderurgico genovese, orfano di altoforno e cokeria, in un centro di eccellenza per le lavorazioni a freddo: un avveniristico distripark dell'acciaio al servizio del cliente.

Emilio Riva non nasconde le difficoltà del momento, ma non rinuncia all'idea di volersi fregiare di un fiore all'occhiello nel 2010, anno di scadenza del piano industriale. «Siamo costretti a cambiare il mix degli investimenti – annuncia il tycoon lombardo - ma il 2010 non è ancora alle porte e noi siamo impegnati a realizzare la nostra scelta strategica su Cornigliano investendo tutte le risorse che avevamo messo in preventivo».

In attesa di studiare destinazioni alternative a quelle iniziali, Emilio Riva e il figlio Daniele, che segue da vicino la ristrutturazione dello stabilimento genovese, possono già tracciare un consuntivo che, a metà del percorso del piano in-dustriale, fissa l'ammontare degli impegni di spesa e degli ordini in macchinari e attrezzature in oltre 400 milioni.

Sta per partire il nuovo decatreno; nel prossimo autunno, con qualche mese di ritardo sulla tabella di marcia, sarà avviato anche il nuovo impianto di zin-catura, che andrà a costituire un terzo polo del gruppo Riva in questo segmento produttivo. «Avremo tre impianti di questo tipo: a Genova, a Novi Ligure e a Taranto - precisa Emilio Riva- ma ciascuno sarà caratterizzato da standard di qualità diversi».

A rendere impervio il cammino del piano industriale è il protrarsi della crisi della banda stagnata che, smentendo le previsioni, ha scollinato il 2007 senza allentare la morsa sul mercato. Problemi di non poco conto anche sul fronte della centrale elettrica, centro motore dell'intero piano industriale. «La centrale si farà », assicurano all'unisono i Riva. Ma non nascondono che il progetto ha imboccato una fase di stallo.

L'idea di alimentare l'impianto con l'olio di palma, sulla scia di alcune esperienze del Nord Europa, è stata messa definitivamente da parte. «Si tratta di un progetto – spiega Emilio Riva - che presenta controindicazioni dal punto di vista ambientale e, quindi, dovremo ricorrere a soluzioni alternative. Ma la centrale si farà».

Resta il problema dei 650 cassintegrati che dovevano rientrare in fabbrica l'8 agosto prossimo e che, almeno in gran parte, dovranno rinviare l'appuntamento. Le parti si rivedranno a Roma, al ministero dello Sviluppo economico, per fare il punto della situazione. «Se il piano industriale di Riva –osserva Franco Grondona, segretario della Fiom genovese - deve scontare ritardi tecnici e congiunturali, è chiaro che l'accordo di programma non viene rimesso in discussione. Se l'imprenditore, per contro, punta a ridimensionare la sua presenza a Cornigliano, allora si apre un problema ben più ampio e diverso perchè si rompe l'equilibrio sul quale si regge l'accordo di programma.

Articoli correlati

  • La decarbonizzazione taglia del 70 per cento i posti di lavoro
    Economia
    Occorrono piani sociali e di diversificazione economica per riassorbire i lavoratori in esubero

    La decarbonizzazione taglia del 70 per cento i posti di lavoro

    La decarbonizzazione dell'industria siderurgica è essenziale per ridurre le emissioni di CO2 e affrontare la crisi climatica. Ma il caso dello stabilimento di Port Talbot nel Galles evidenzia come la decarbonizzazione riduca l'occupazione. All'ILVA di Taranto i tagli sarebbero ancora più elevati.
    22 gennaio 2024 - Alessandro Marescotti
  • Esiste una sovracapacità produttiva di acciaio?
    Economia
    La crisi ILVA e il panorama della siderurgia mondiale

    Esiste una sovracapacità produttiva di acciaio?

    Per sovracapacità produttiva si intende la situazione in cui la capacità produttiva di acciaio globale è superiore alla domanda di acciaio. Ciò significa che vi sono impianti produttivi che non sono in grado di vendere tutta la loro produzione, causando un calo dei prezzi dell'acciaio.
    10 gennaio 2024 - Redazione PeaceLink
  • Aiuti di Stato, Alitalia e ILVA
    Economia
    Il Trattato di funzionamento dell'UE vieta gli aiuti di Stato

    Aiuti di Stato, Alitalia e ILVA

    Per il Financial Times l'Antitrust Ue avrebbe deciso di ritenere aiuti illegali i 900 milioni incassati nel 2017 da Alitalia. Per i restanti 400 del 2019 bisognerà attendere. La questione riguarda anche la più grande acciaieria italiana e il M5S per il finanziamento da 705 milioni di euro all'ILVA.
    10 settembre 2021 - Alessandro Marescotti
  • L'acciaio "green" taglia del 75% la forza lavoro
    Economia
    Economia, occupazione, ecologia e mutamenti climatici

    L'acciaio "green" taglia del 75% la forza lavoro

    La cosiddetta "decarbonizzazione" dell'ILVA con forni elettrici basati su DRI richiede, secondo fonti sindacali, dai 350 ai 400 lavoratori per milione di tonnellate/anno di acciaio prodotte. Un taglio netto rispetto al 1.500 lavoratori per milione di tonnellate/anno di acciaio del tempo dei Riva.
    22 luglio 2021 - Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)