Diossina dall’Ucraina, come se non ci bastasse la nostra

Granturco contaminato da diossina arrivato in Italia: PeaceLink chiede al Governo Italiano se la notizia risponde a verità

Sarebbe scattata un'allerta sanitaria del Rapid Alert System for Food and Feed (RASFF). Si tratterebbe di oltre 20 mila tonnellate per uso zootecnico già commercializzate. Superati i limiti di legge per le diossine di quasi quattro volte.
19 giugno 2014
Alessandro Marescotti (Presidente di PeaceLink)

Diossina

Diossina dall’Ucraina, come se non ci bastasse la nostra?

E' quello che ci stiamo chiedendo alla luce di informazioni che non sono state fino a ora diffuse e che sembrano di una gravità assoluta, se confermate.

Pertanto PeaceLink chiede al Governo Italiano:

1) se il 6 marzo 2014 è arrivata in Italia (nel porto di Ravenna) una nave carica di granturco ucraino altamente contaminato da diossina (risulterebbero superati i limiti di legge per le diossine di quasi quattro volte); per la precisione sarebbero già partite per la commercializzazione 20.870 tonnellate di granturco; la commercializzazione sarebbe cominciata il 7 aprile 2014 per concludersi il 9 giugno scorso;

2) se tale granturco sia stato venduto ai mangimifici come mangime per uso zootecnico e se risultano contaminati degli allevamenti (e quali); 

3) se l'11 giugno è partita un'allerta comunitaria del  Rapid Alert System for Food and Feed (RASFF) e se è vero che la dimensione della partita di grano ucraino sia tale da rappresentare un problema di portata nazionale.


 

Precisazione importante: non vogliamo creare alcun pubblico allarme ma solo sollecitare le autorità a fare chiarezza rapidamente su una notizia che se confermata sarebbe di gravità enorme.

PeaceLink ribadisce la necessità di controlli delle materie prime utilizzate sia per i mangimi che per gli alimenti per salvaguardare la salute umana.

Occorre istituire un marchio Dioxin Free che garantisca controlli accurati a tutela della salute del consumatore. Purtroppo i controlli oggi non sono obbligatori e i pochi fatti non sono né sufficienti né tempestivi.

Occorre inoltre intensificare le analisi delle diossine alla fonte, rendendole obbligatorie, sistematiche e non più facoltative, potenziando con mezzi e personale i laboratori specializzati di analisi.

Note: Le informazioni in nostro possesso che chiediamo al governo di verificare sono le seguenti.

A) Le 20.870 tonnellate di granturco (o "mais") sarebbero state commercializzate dopo essere giunte nel porto di Ravenna in data 6 marzo 2014 con DCE n.CED.IT.2014000556-VI rilasciato dal PIF di Ravenna in data 6/3/2014. Le operazioni di sbarco sarebbero durate fino all'11 marzo. La nave conteneva complessivamente 26.059 tonnellate di granturco in forma sfusa.

B) Il granturco sarebbe stato smistato verso un primo magazzino con 146 automezzi (dal 7/4/2014 al 4/6/2014) e verso un secondo magazzino con altri 775 automezzi (dal 10/4 al 9/6).

C) L'allerta comunitaria RASFF classificherebbe tale evento come "serious risk" per la "presenza di diossine e diossina + PCB DL".

D) Il prelievo per effettuare l'analisi della diossina sarebbe avvenuto a Ravenna il 15 maggio scorso; le analisi sarebbero state effettuate dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna (sezione di Bologna), riscontrando valori di 2,92 nanogrammi di diossine e furani per chilogrammo (il limite è 0,75), concentrazione che con i PCB dioxin like arriverebbe a 3,19 (limite 1,50). Valori elevati e comunque fuori norma. Il certificato di prova N. 2014/238058 (ossia il certificato delle analisi delle diossine e dei PCB) è del 9/6/2014.

E) Sembra che l'allerta sia scattata grazie allo zelo di un veterinario della ASL locale.

F) Il limite per lerisulterebbero superati i limiti di legge per le diossine di quasi quattro volte.

G) La nave sarebbe salpata da Illychevsk (Ucraina).

Articoli correlati

  • Cresce la mobilitazione contro il rinnovo del Memorandum militare Italia-Israele
    Pace
    Albert, bollettino pacifista settimanale dal 19 al 25 maggio 2025

    Cresce la mobilitazione contro il rinnovo del Memorandum militare Italia-Israele

    C'è anche la diffida di dieci giuristi. Sabato 24 maggio sono stati esposti i lenzuoli bianchi per ricordare le vittime palestinesi. Intanto le bombe israeliane uccidevano 9 dei 10 figli di una pediatra palestinese. E gli Usa annunciavano la macabra nascita della loro nuova bomba atomica: la B61-13.
    25 maggio 2025 - Redazione PeaceLink
  • No riarmo: manifestazione a Roma il 21 giugno
    Disarmo
    Invitiamo tutti e tutte a partecipare e a organizzare la partecipazione alla manifestazione

    No riarmo: manifestazione a Roma il 21 giugno

    Si svolgerà in occasione della settimana di mobilitazione europea Stop Rearm Europe dal 21 al 29 giugno. In quei giorni a L’Aja il vertice della Nato deciderà i dettagli del gigantesco piano di ulteriore riarmo deciso dall’Unione Europea.
    16 maggio 2025 - Stop Rearm Europe
  • Europa armata: la politica della difesa e export di armi
    Disarmo
    L’azionariato di gran parte dei colossi europei è in mano a gruppi finanziari statunitensi.

    Europa armata: la politica della difesa e export di armi

    La Commissione europea ha accolto, con l’obiettivo di aumentare la competitività globale del settore e in definitiva le esportazioni sui mercati, i rappresentanti dell'industria bellica come partner nell'elaborazione delle politiche militari e di sicurezza.
    16 maggio 2025 - Rossana De Simone
  • Proposte di iniziativa contro il riarmo e la guerra
    Disarmo
    Incontro online dei movimenti pacifisti italiani – 13 maggio 2025

    Proposte di iniziativa contro il riarmo e la guerra

    Si riportano alcune informazioni che è importante condividere per programmare le prossime iniziative, dall'opposizione all'acquisto di tecnologie militari israeliane al controvertice Nato pianificato dal movimento pacifista europeo per il 21 giugno
    13 maggio 2025 - Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.8.9 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)