Ecologia

Lista Ecologia

Archivio pubblico

PeaceLink raccoglie l'appello della Camera di Commercio di Taranto per creare un think tank che elabori le idee di un nuovo sviluppo

Un progetto condiviso per il futuro della città

Mentre nel mondo si costruisce una nuova prospettiva di sviluppo con la wiki-economia, l’open source e la condivisione delle innovazioni della terza rivoluzione industriale, a Taranto siamo fermi al carbon coke della prima rivoluzione industriale.
2 novembre 2014
Alessandro Marescotti (Presidente di PeaceLink)
Fonte: Nuovo QUOTIDIANO di Puglia, 2 novembre 2014

E’ sicuramente interessante la proposta di un think tank per lo sviluppo lanciato in questi giorni dalla Camera di Commercio di Taranto.

Alla Camera di Commercio PeaceLink aveva illustrato un “Piano B” per Taranto per usare i fondi europei  in un progetto di conversione dell’economia tarantina, afflitta dalla crisi e dall’inquinamento dell’ILVA. Adesso è venuto il momento di ragionarne tutti assieme, nell’ambito di un’idea di governance collaborativa e condivisa che faccia perno proprio sulla Camera di Commercio, dove abbiamo avvertito una positiva volontà di ascolto.

E’ venuto il momento di un dibattito che porti ad un progetto per il futuro della città e PeaceLink è a disposizione di #20diproposta (così è stata twettata l’idea del presidente della Camera di Commercio, Luigi Sportelli). Smart city

Offrire un dialogo aperto che coinvolga anche la società civile è un buon punto di partenza e noi siamo pronti a collaborare. Stiamo studiando ad esempio la riconversione dell’acciaieria di Belval, in Lussemburgo, e potremmo portare a Taranto i progettisti di quella esperienza interessante di bonifica e riqualificazione ambientale.  Mi piace questa idea europea di co-working. E’ fondamentale lavorare per una logica democratica di “inclusione” di tutte le intelligenze della città, dopo una stagione in cui il potere politico – con arroganza senza pari - ha fatto tutto da solo, con leggi ad hoc per salvare l’Ilva, leggi che si sono rivelate fallimentari perché non hanno salvato l’ILVA e hanno solo prolungato l’agonia priva di speranza.

Mentre nel mondo si costruisce una nuova prospettiva di sviluppo con la wiki-economia, l’open source e la condivisione delle innovazioni della terza rivoluzione industriale, a Taranto siamo fermi al carbon coke della prima rivoluzione industriale. Mentre Rifkin porta in Europa una nuova idea di economia di rete, a Taranto non sappiamo neppure cosa sono le stampanti 3D che cambieranno il futuro della produzione mondiale. Viviamo nel medioevo di una chiusura mentale paurosa.

Il Sole 24 Ore riferisce che dal 30 giugno 2012 al 30 settembre 2014 il patrimonio netto consolidato dell’ILVA è passato da 3,673 miliardi di euro a 1,096 miliardi di euro:  il 70% in meno. In questa operazione fallimentare si continua. Ci stanno investendo anche il miliardo e 200 milioni sequestrato dalla magistratura milanese ai Riva per presunta frode fiscale. Peggiore scelta non poteva essere fatta. Si continua a bruciare tutto in un modello di sviluppo che non ha più futuro. Quei fondi potevano essere la base per il cofinanziamento per progetti europei che ne raddoppiavano il valore e l’impatto occupazionale. Qualunque economista di buon senso arriccerebbe il naso di fronte a quello che accade a Taranto. E chiunque usasse i fondi della collettività come se fossero i propri, ossia con prudenza, avvertirebbe la necessità di più cautela e ponderatezza.

Siamo quindi di fronte al momento delle scelte intelligenti. In Europa si parla di Smart City, a Taranto continuiamo con la Stupid City. Dobbiamo svegliarci, prima di vedere completamente distrutte le nostre speranze e il nostro futuro. Occorre studiare, studiare e studiare. Mentre la politica continua a dormire, dormire, dormire.

Articoli correlati

  • Onore ai 32 mila
    Taranto Sociale
    Sono stati loro a incarnare la forza della coscienza collettiva

    Onore ai 32 mila

    Undici anni fa PeaceLink a Taranto sollecitava la partecipazione al referendum Ilva con un messaggio chiaro: "Prima che l'inquinamento ti fermi, ferma l'inquinamento".
    13 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
  • Inquinamento ILVA, il dossier di PeaceLink inviato alla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo
    Taranto Sociale
    Audizione di Alessandro Marescotti

    Inquinamento ILVA, il dossier di PeaceLink inviato alla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo

    Nonostante le prescrizioni dell'Autorizzazione Integrata Ambientale sembrino essere state rispettate sulla carta, l'ILVA continua a produrre un'inquietante quantità di inquinamento, con un preoccupante aumento dei livelli di benzene, noto cancerogeno.
    8 aprile 2024 - Associazione PeaceLink
  • Taranto: città laboratorio dell’ambientalismo basato sulla citizen science
    Citizen science
    La democratizzazione dei dati ambientali

    Taranto: città laboratorio dell’ambientalismo basato sulla citizen science

    Grazie alla tecnologia e alla disponibilità di dati ambientali, Taranto è diventata una delle città più monitorate d'Italia, e i cittadini hanno accesso a una vasta gamma di informazioni, tra cui i livelli di benzene, resi noti online ora per ora tramite le centraline di monitoraggio.
    8 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
  • Piattaforma rivendicativa della manifestazione del 23 aprile a Taranto
    Ecologia
    Partenza dal piazzale Bestat alle ore 17

    Piattaforma rivendicativa della manifestazione del 23 aprile a Taranto

    Occorre fermare le emissioni dell'ILVA che sono alla base di gravi danni alla salute e all'ambiente. E al contempo avanziamo la richiesta di un risarcimento alla comunità e di un nuovo sviluppo che parta dalla rigenerazione del territorio.
    19 marzo 2024 - Associazioni Riunite Taranto
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)