Lo studio epidemiologico su Taranto coordinato dal dott. Forastiere

La curva dei decessi si alza e si abbassa tra 2008 e 2014 a seconda dell’attività industriale

E' l'aggiornamento dello studio consegnato nel 2012 al GIP Patrizia Todisco

Il Corriere della Sera, in un articolo del 9 settembre 2016 di Margherita De Bac, scrive:

“Non ci sono dubbi, adesso. Non servono approfondimenti. Gli abitanti di Taranto che risiedono nei quartieri attorno allo stabilimento Ilva (Borgo, Tamburi, Paolo VI) muoiono, si ammalano e si ricoverano di più rispetto a quelli di altre zone della città. L’inquinamento prodotto dalle emissioni industriali non lascia scampo. L’incidenza di cancro al polmone è più alta del 42%, più 100% i casi di neoplasie al rene. Il legame fra mortalità oncologica e emissioni è inconfutabile: la curva dei decessi si alza e si abbassa tra 2008 e 2014 a seconda dell’attività industriale che ha subito flessioni in seguito alla crisi economica del 2009, la ripresa di mercato nel 2010-2012, e il declino nel 2013 e 2014: «Tale sincronia non si osserva altrove». Colpiti i bambini tra 0 e 14 anni di asma e infezioni respiratorie 3 volte di più rispetto ai coetanei.

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