Standing ovation per Luigi Di Maio
Standing ovation per Luigi Di Maio.
Vado indietro con la memoria ma non riesco a ricordare nessuna occasione in cui dei politici e ancor più importante, delle cariche istituzionali abbiano partecipato ad un incontro pur sapendo che sarebbero finiti in stato d'accusa da parte di personaggi in buonafede e altri in malafede.
Ho aspettato alcuni giorni per scriverne perché il video mi ha fatto male.
Mi ha colpito non politicamente, lì il confronto più è duro più è proficuo.
Mi ha destabilizzato dal punto di vista umano.
L'ho guardato a spezzoni, e in seguito ho deciso di rivederlo diverse volte, perché volevo fare mie le emozioni dei nostri ministri, composti, seri e stravolti dalle accuse pronunciate con enfasi, con cattiveria, con la soddisfazione di umiliare tante cariche di governo.
Quel signore parla con arroganza, con protervia, gode nel cercare di umiliare un giovane uomo che ha il torto di essere a soli 32 anni ministro del lavoro, ministro dell'economia, vice presidente del consiglio e capo politico del Movimento 5 stelle.
Troppa roba in un solo uomo e poi così giovane.
Lo incalza e gli dice "ministro mi guardi negli occhi" come se lui volesse rappresentare il dolore di un Popolo che ha mangiato cibo, veleno e morte.
Non è così.
Ha avuto tanti anni per esternare le sue idee sull'ambiente ai passati governi e mai nessuno gli ha dato la possibilità di parlare liberamente e in streaming, con tutti gli attori del caso. Allora parlava con deferenza, per non dire con il cappello in mano e nessuno lo ha mai degnato di una risposta, se non con menzogne.
Il livello di un uomo così è zero.
Il ministro Costa, il ministro Grillo, il ministro Lezzi e molti altri presenti guardavano la scena costernati, stravolti per l'impudenza di quell'essere e la drammaticità del momento.
Lo scopo era umiliare un ministro non un ministro qualsiasi ma 5 stelle.
E lì io ho visto questo ministro diventare un gigante, rispondendo con calma e con parole misurate nei fatti.
Mi è venuto alla mente quell'episodio in cui in una riunione pubblica, l'allora Presidente del consiglio Matteo Renzi, fece buttare fuori una donna, appellandola con toni beffardi, perché aveva osato porgli una domanda scomoda.
Questo era il livello della politica.
Il potente che umilia chi dissente.
Oggi abbiamo una forza politica che ci mette la faccia sempre anche nelle situazioni più dure e scabrose.
Ecco perché Luigi Di Maio, al quale io non lesino critiche in qualche occasione, si è dimostrato grande politico e uomo immenso rispetto a una categoria dove è facile trovare anche falsi d'autore e non.
A un uomo politico così si deve rispetto.
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Commento pubblicato come commento a questo post su Facebook.
Nonostante questa evidenza incontestabile, non sono mancate critiche rivolte ad Alessandro Marescotti, addirittura per essere un insegnante fonte della "rovina di tanti ragazzi", come nel caso di Nadia O. che ha scritto: "Lei è la dimostrazione del perché l'Italia si trova in queste condizioni. Ho sempre sostenuto che la maggioranza degli insegnanti sia da riformare. E lei ne è l'esempio. Siete la rovina di tanti ragazzi. Per fortuna che il sig. Ministro Di Maio ha avuto insegnanti meritevoli per diventare quello che è: un grande uomo che ha fatto parlare lei senza interromperla nonostante le sue assurdità. Non la guardava negli occhi solo per educazione. Perché si stava vergognando di lei. Sì. Di lei".
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