Non un solo grammo di diossina verrà bonificato a Taranto

Infatti i limiti fissati dall'ultimo decreto del Ministero dell'ambiente (DM 1 marzo 2019 n. 46) non obbligano lo Stato a bonificare i pascoli di Taranto su cui si sono contaminate le pecore e le capre.
Trattasi del D.M. 1 marzo 2019 n. 46 "Regolamento relativo agli interventi di bonifica, di ripristino ambientale e di messa in sicurezza, d'emergenza, operativa e permanente, delle aree destinate alla produzione agricola e all'allevamento, ai sensi dell'articolo 241 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152".
Ed ecco la beffa: gli animali si sono contaminati su terreni "a norma" in base quest'ultimo decreto.
Riassumendo:
1) questo decreto contiene il valore massimo da non superare per la diossina dei terreni;
2) viene fissato a 6 nanogrammi per chilogrammo di terra;
3) a Taranto i valori sono generalmente inferiori nei pascoli;
4) tuttavia pascolare lì sopra è pericoloso perché le pecore si contaminaro con la diossina sotto i 6 nanogrammi e quindi c'è il divieto imposto dalla Regione Puglia;
5) siamo di fronte al paradosso che sui pascoli dove si contaminaro pecore e capre con la diossina, il Ministero dell'Ambiente non ha previsto l'obbligo di bonifica.

Quindi con questo valore praticamente i terreni di Taranto non verranno mai bonificati, ma al contempo rimarrà il divieto di pascolo per evitare che gli animali si contaminino. Una contraddizione assurda. Perché i casi sono due: o quel valore di 6 nanogrammi tutela la sicurezza alimentare (latte, formaggi, carne) oppure va rivisto perché non è un limite che ci tutela. E purtroppo se gli animali pascolano su terreni dove c'è ad esempio un valore di 5 allora si contaminano, lo si è visto a Taranto.
Ci rendiamo conto di quello che è accaduto al Ministero dell'Ambiente con questo decreto?
Il M5S doveva aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno, ma adesso che governa un ministero chiave come l'Ambiente fa cose in assoluta continuità con il passato. La popolazione di Taranto continuerà a vivere in un territorio contaminato anche per il futuro. L’economia agricola non rinascerà in questo modo.
Hanno messo la pietra tombale sulle bonifiche con quel decreto.
Le masserie di Taranto contaminate dalla diossina e i pascoli adiecenti non verranno bonificate.
Articoli correlati
Grazie al sostegno dei cittadiniSette associazioni hanno impugnato l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) dell'ex ILVA
L'AIA è stata impugnata davanti al Tribunale Amministrativo Regionale di Lecce. Nel dettaglio, l’AIA è stata impugnata con riferimento a sei profili di illegittimità. Per la prima volta è stata eccepita anche la questione di legittimità costituzionale dei “decreti salva Ilva”.23 ottobre 2025 - Redazione
Resoconto della Tavola Rotonda promossa dalla Società Italiana di Sociologia Economica (SISEC)“Territori e transizioni: riflessioni a partire dall’esperienza di Taranto”
All'Università degli Studi di Bari Aldo Moro si è discusso sulla complessità del processo di transizione tarantino che ha al centro la questione della "decarbonizzazione" dello stabilimento ILVA. Diverse le visioni che si sono confrontate.16 ottobre 2025 - Redazione PeaceLink
Fondatrice della compagnia teatrale Instabili VagantiPremiata la regista tarantina Anna Dora Dorno
L'artista è stata premiata insieme a figure di spicco del panorama artistico e culturale mondiale, tra cui la ricercatrice e attivista libanese Hanan Al-Hajj Ali e l’attrice egiziana Farida Fahmy.29 settembre 2025 - Redazione PeaceLink
Gli impegni ambientali del sindaco di Taranto"Tavolo Permanente di Vigilanza Ambientale"
Il Tavolo dovrebbe essere aperto - si legge nel programma relativo ai primi 100 giorni di governo - a "comitati cittadini e realtà associative del territorio con funzione di monitoraggio costante sulle criticità ambientali e particolare attenzione alla qualità dell'aria, dell'acqua e del suolo".16 settembre 2025 - Alessandro Marescotti
Sociale.network