La disinformazione della Nato sta franando ed è il momento di rilanciare un'iniziativa di pace

La verità dietro la controffensiva ucraina

Il generale Zaluzhny, popolare in Ucraina, ha ammesso sulla stampa internazionale l'insuccesso della controffensiva. La reazione di Zelensky è stata quella di dare direttamente ordini ai generali sul campo, bypassando Zaluzhny. In Ucraina ci sono di fatto adesso due eserciti e due capi militari.
6 dicembre 2023

Le recenti inchieste del Washington Post hanno gettato luce sui retroscena della controffensiva ucraina degli ultimi mesi, svelando una realtà distorta che ha coinvolto non solo le forze armate sul campo ma anche un intricato intreccio di propaganda orchestrato a livello internazionale.

Di fronte a questo caos di disinformazione, è compito dei pacifisti invocare un'analisi obiettiva e una ricerca della verità per porre fine al bagno di sangue e a questa vera e propria "pagina nera" dell'informazione mainstream occidentale. Zaluzhny e Zelensky

Il presidente ucraino Zelensky, in buona sostanza, è stato a capo di due eserciti. Il primo, composto da giornalisti occidentali, ha dipinto una controffensiva vittoriosa, manipolando la realtà e diffondendo disinformazione. Questo scenario è stato possibile grazie al supporto del segretario generale della NATO, Stoltenberg, il quale ha contribuito a diffondere una narrazione distorta.

Il secondo esercito, quello sul campo, è l'esercito ucraino effettivo, guidato dal generale Zaluzhny. Quest'ultimo, conscio delle enormi difficoltà della controffensiva, ha dichiarato pubblicamente di recente che l'operazione non aveva possibilità di successo. Questo atto di onestà tecnica ha causato uno scompiglio nella macchina propagandistica di Zelensky e Stoltenberg, mettendo in crisi la narrazione precedentemente veicolata e che aveva al centro una parola magica: "vittoria". Parola che è stata ripetuta acriticamente dai dicensi leader politici occidentali.

La controffensiva ucraina, che ha portato a sacrifici umani enormi, era destinata a essere un palcoscenico per una narrazione utile al primo esercito - quello dei giornalisti con l'elmetto, fedeli al grido di battaglia di Zelenky e di Stoltenberg. Questo gruppo di giornalisti privo della capacità o della volontà di verificare le notizie provenienti dal campo di battaglia, agendo come unicamente cassa di risonanza propagandistica, di fatto ha cercato di convincere la NATO e gli Stati Uniti a fornire sempre più armi e munizioni, incluso il coinvolgimento dei caccia F-16.

Il generale Zaluzhny, popolare in Ucraina, ha complicato ulteriormente la situazione. La sua dichiarazione sulla stampa internazionale circa l'insuccesso della controffensiva ha svelato la distanza tra la realtà sul campo e la narrazione propagandistica. La reazione di Zelensky è stata ambigua: non ha rimosso il generale, ma ha iniziato a dare direttamente ordini ai generali sul campo, bypassando Zaluzhny.

La situazione attuale vede addirittura tre eserciti in gioco per combattere la Russia: quello guidato dal generale Zaluzhny, che comprende la realtà delle difficoltà sul campo; quello guidato direttamente da Zelensky, che riceve ordini controproducenti; e infine, il terzo esercito dei giornalisti propagandisti che continua a distorcere o a non raccontare la realtà oggettiva.

È necessario a questo punto riconoscere la crisi attuale. E promuovere una rinnovata azione per la pace. Gli sforzi dovrebbero concentrarsi su un dialogo aperto, sulla ricerca di soluzioni diplomatiche e sulla trasparenza nelle informazioni. Solo attraverso la comprensione accurata dei fatti si può sperare di porre fine a questa crisi e promuovere un futuro di stabilità nella regione in cui le scelte finali rispecchino la volontà popolare per troppo tempo oscurata dal fragore delle armi.

Articoli correlati

  • Chi erano i filoputiniani?
    Editoriale
    I piani di guerra e le sanzioni non hanno funzionato e noi lo avevamo detto da tempo

    Chi erano i filoputiniani?

    I pacifisti per tutta la durata della guerra sono stati considerati da alcuni giornali come utili idioti al servizio di Putin, se non addirittura suoi complici. Oggi si scopre che i veri filoputiniani sono stati coloro che hanno puntato tutto sulla guerra che Zelensky e la Nato stanno perdendo.
    8 gennaio 2024 - Alessandro Marescotti
  • Cosa sarebbe accaduto se l'Ucraina fosse entrata nella Nato e Putin non l'avesse invasa?
    Conflitti
    In problema dell'articolo 5 dello Statuto Nato

    Cosa sarebbe accaduto se l'Ucraina fosse entrata nella Nato e Putin non l'avesse invasa?

    Facciamo l'ipotesi che navi ucraine fossero entrate nelle acque territoriali della Crimea e che la Russia avesse reagito affondandole. Le acque territoriali della Crimea per la Russia sono russe e per l'Ucraina sono ucraine.
    21 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
  • Israele attacca l'Iran, il movimento pacifista sia la voce dell'intera umanità
    Editoriale
    E' stato violato il diritto internazionale e occorre una condanna unanime

    Israele attacca l'Iran, il movimento pacifista sia la voce dell'intera umanità

    Di fronte al rischio di un'escalation suicida, i vari gruppi pacifisti nel mondo, a partire da quelli israeliani, hanno il compito di unire le voci e richiamare i governi a isolare Netanyahu. Ancora insufficiente è l'attenzione del movimento ecologista sui rischi nucleari della guerra
    19 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
  • Ucraina, quello che la RAI non ci racconta
    MediaWatch
    Il servizio pubblico tende a schivare la delicata questione dei disertori

    Ucraina, quello che la RAI non ci racconta

    Vi è una sorta di reticenza nel raccontare il fenomeno diffuso della renitenza alla leva dei giovani ucraini. E delle donne ucraine che chiedono in piazza il ritorno a casa dei soldati. Si preferisce parlare dei soldati feriti che vogliono ritornare al fronte a combattere per difendere la patria.
    17 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)